Caro voli, Governo contro rincaro dei biglietti aerei: cosa cambia

Caro voli, governo interviene sulle tariffe dei voli nazionali con il decreto 'Asset e investimenti' dell'ultimo Consiglio dei Ministri

Il Governo interviene sul caro voli

Caro voli, governo interviene sui rincari estivi determinati dai picchi di domanda con una stretta agli algoritmi delle compagnie aeree (che non apprezzano): cosa cambia.

Caro voli, governo contro rincari estivi

Caro voli, il governo affronta anche il tema dei rincari estivi delle tariffe aeree dei voli nazionali durante l'ultima riunione del Consiglio dei Ministri del 7 agosto Al termine della quale ha dato il via libera al cosiddetto decreto "Asset e Investimenti".

Si tratta di un decreto 'omnibus', ossia un provvedimento legislativo che raggruppa diverse disposizioni in un unico testo normativo. Nella vasta gamma di tematiche affrontate dal governo nel decreto, figura anche l'oscillazione eccessiva delle tariffe aeree durante i picchi di domanda dei voli nazionali come sta avvenendo in questo periodo, con particolare riferimento a quelli diretti verso le Isole.

Un provvedimento che del resto era già nell'aria considerate varie dichiarazioni degli esponenti di governo sul tema del caro biglietti e al quale il governo pensava da tempo . Anche il garante di recente aveva commentato i rincari come 'anomali".

Gli appelli della Regione Siciliana e dei consumatori

Un argomento 'caldo' verrebbe da dire, considerato che in diverse occasioni, nei mesi recenti, il governo regionale siciliano aveva intrapreso azioni con appelli contro l'aumento dei prezzi dei voli, presentando anche diversi ricorsi all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). All'inizio di luglio, il supervisore per la vigilanza sui prezzi aveva convocato le compagnie aeree, ma finora non sono state adottate misure significative.

Del resto, anche le varie associazioni dei consumatori sono da tempo sul piede di guerra contro i rincari che puntualmente, in considerazione dei periodi festivi o quelli delle ferie come in questo caso, fanno scattare le tariffe alle stelle. Rincari che sono determinati dagli algoritmi. Proprio su questi si è concentrata l'attenzione del governo, come vedremo di seguito.

Cosa prevede il decreto

Le misure, in sostanza, sono due e la prima prevede un tetto massimo per il prezzo dei voli pari al 200% del prezzo medio precedente al picco. Questa misura vale solo per le nuove gare di assegnazione dei servizi pubblici, non entra in funzione immediatamente.

La seconda misura, al contrario, agisce nell’immediato e prevede che gli algoritmi che funzionano ad asta e che si basano sulla profilazione dell’utente siano d’ora in poi considerati una pratica commerciale scorretta. Cosa vuol dire per i viaggiatori dal punto di vista pratico? Prima occorre precisare che gli algoritmi regolano un aumento dei prezzi dei voli in base al livello di interesse rilevato per una determinata tratta.

Questo incremento può avvenire sia attraverso l'acquisto effettivo del biglietto, sia in alcuni casi solo attraverso le ricerche effettuate sui siti delle compagnie aeree e sui portali di confronto. Tutte queste pratiche sono considerate dal decreto 'Asset e Incentivi' non più legali: diventano per legge “pratiche commerciali scorrette”.

Le condizioni

Occorre però precisare però che queste misure non valgono sempre e per tutti i voli, quindi, il costo dei biglietti, basato sul momento della prenotazione, non potrà subire modifiche se ricorrono congiuntamente alcune condizioni:

  1. 1.

    Se il viaggio è riferito a rotte nazionali di collegamento con le Isole;

  2. 2.

    Se avviene durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità;

  3. 3.

    In caso di emergenze nazionali;

  4. 4.

    Se conduce ad un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo.

Le reazioni al provvedimento

Il governatore siciliano Renato Schifani ha espresso la sua soddisfazione per il provvedimento del governo mentre critiche sono arrivate dal M5S che considera l'intervento tardivo e non risolutivo. Anche le associazioni delle compagnie aeree le giudicano 'punitive' e possibile causa di un effetto negativo sull'indotto del settore e di conseguenza dell'occupazione diretta.

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