Conte-Draghi, terminato l’incontro. Ecco le condizioni del M5S per restare al Governo

Il presidente del consiglio Mario Draghi e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte hanno avuto un lungo incontro mercoledì 6 luglio. Ecco l'esito.

Il presidente del consiglio Mario Draghi e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte hanno avuto un lungo incontro nella mattinata di mercoledì 6 luglio a Palazzo Chigi. Più di un’ora e mezza di colloquio in cui il leader del Movimento 5 Stelle ha esposto una serie di problematiche che interessano molto da vicino il Movimento.

L’incontro era in programma lunedì 4 luglio ma poi era stato rinviato. Nella mattinata prima di recarsi a Palazzo Chigi, Conte aveva riunito il Consiglio nazionale per cercare di definire la posizione da portare all’attenzione del primo ministro Mario Draghi. E Conte ha portato un documento a Draghi.

Incontro Conte-Draghi a Palazzo Chigi: le parole di Giuseppe Conte

Giuseppe Conte all’uscita attorniato da una selva di giornalisti e fotografi ha illustrato i contenuti del colloquio:

Abbiamo parlato con il presidente Mario Draghi, gli abbiamo consegnato un documento a nome di tutto il Movimento 5 Stelle. Nel documento in cui esprimiamo il nostro forte disagio gli esplicitiamo le ragioni del nostro disagio in questa fase.

Noi ribadiamo – ha detto Conte – che siamo disponibili a condidere una responsabilità di Governo esattamente come è avvenuto dalla nascita di questo Governo. Ma in maniera leale e costruttiva abbiamo illustrato quello che secondo noi in questa fase deve essere cambiato.

Incontro Conte Draghi a Palazzo Chigi, Conte: “Serve discontinuità”

Ha usato parole decisamente forti poi Giuseppe Conte che ha sottolineato che occorre da parte del Governo un segnale di forte discontinuità rispetto all’azione di Governo che è stata portata avanti fino a questo momento.

Sono raddoppiati i prezzi di energia elettrica e gas, ci sarà un nuovo aumento vertiginoso in autunno, occorre fare interventi per le famiglie e le imprese. Serve un intervento straordinario perchè un bonus da 200 euro una tantum va bene ma non è sufficiente. Occorre tagliare il cuneo fiscale occorre attivare misure strutturali per lavoratori e imprese e occorre arrivare ad approvare anche il salario minimo.

Giuseppe Conte: “Tante persone hanno il problema di arrivare a metà mese”

Conte ha proseguito nel suo incontro con i giornalisti:

Ci sono tante persone che hanno problemi non ad arrivare alla fine del mese ma arrivare alla metà del mese. Occorre ragionare anche su piani di rateizzazione staordinari dei pagamenti, non un condono, senza interessi e senza sanzioni. Occorre poi che non si metta in discussione un giorno sì e l’altro pure il Reddito di cittadinanza. 

E’ una misura minimale, osserva Conte, ma che rappresenta una forma di sussidio per tante persone. Non può continuare un sistema in cui viene messo costantemente in discussione.

Occorre poi risolvere il problema del blocco della cessione del credito del Superbonus. Ci sono migliaia di imprese che sono sull’orlo del fallimento e ci sono tante persone e famiglie che non sono messe nelle condizioni di potere completare i lavori.

Giuseppe Conte: “Il presidente del Consiglio si è preso tempo per esaminare il dossier”

Noi, ha ribadito l’ex Presidente del Consiglio, siamo disponibili a condividere una responsabilità di Governo ma vogliamo rispsote su questi temi i tempi ragionevoli. Per quel che riguarda la nostra posizione sul Decreto Aiuti ci incontriamo adesso e definiamo la nostra posizione. 

Il presidente del consiglio Mario Draghi, conclude Conte, ha ascoltato con grande attenzione, ha detto che si prende un po’ di tempo per analizzare il dossier e valutare le nostre richieste. E’ giusto che sia così.  Non sarebbe stato serio se ci fosse stata una risposta immediata su situazioni così elaborate e articolate come quelle che abbiamo portato nell’interesse dei cittadini.

Incontro Conte-Draghi: l’analisi, la palla passa al premier Draghi

La sensazione netta che era uscita anche in mattinata è che il Movimento 5 Stelle non voglia uscire dal Governo Draghi ma voglia rimanere con una situazione di svolta molto particolare.

Da valutare se Draghi riuscirà a concedere le richieste di Conte dopo che sul Superbonus il premier aveva assunto nelle settimane scorse anche posizioni di forte perplessità.

Di certo più facile trovare un’intesa nella composita maggioranza su temi come ad esempio il sostegno alle famiglie e alle imprese sempre più in difficoltà per il costo della vita e delle materie prime.

Da valutare da parte di Draghi anche il fatto di aprire un corridoio che altri partiti come ad esempio la Lega in cui ci sono sono malumori potranno percorrere.

Va anche sottolineato che una eventuale uscita dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle non comporterebbe la fine del Governo Draghi visto che l’esecutivo avrebbe la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento anche senza la forza guidata da Giuseppe Conte ma di certo sarebbe un fatto politico di primissimo livello. 

Conte non ha fatto nessuna menzione alla vicenda personale con Draghi

Oltre al problema politico dei rapporti tra Movimento 5 Stelle e Governo, tra Draghi e Conte c’era da chiarire una vicenda che risale alla scorsa settimana. In una intervista al Fatto Quotidiano, il sociologo Domenico De Masi ha detto:

Grillo mi ha raccontato che Mario Draghi gli avrebbe chiesto di rimuovere Giuseppe Conte dal ruolo di leader M5S.

Conte aveva reagito alle parole del premier e anche su questo fatto aveva chiesto un chiarimento. Ma nel primo colloquio con i giornalisti appena uscito dall’incontro col premier Conte non ne ha fatto menzione alcuna. 

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