Il Governo Meloni risponde alle critiche di Bankitalia sulla Manovra

Gelo tra il Governo Meloni e la Banca d'Italia che ieri ha sottolineato aspetti estremamente critici contenuti nella manovra. L'esecutivo replica.

La Manovra di Bilancio 2023 del Governo Meloni è criticata da più parti. Se le critiche di sindacati e, in parte, di Confidustria potevano essere considerate naturali, il gelo è calato ora anche tra l’esecutivo e la Bankitalia che ieri ha sottolineato aspetti estremamente critici contenuti nella manovra. Su tutti l’innalzamento del tetto al contante e il discorso legato ai pagamenti elettronici. Ecco il punto della situazione.

Giorgia Meloni rimane al momento in silenzio e non replica a Bankitalia ma lo fanno altri esponenti del Governo

Ieri il capo del Servizio struttura economica del Dipartimento Economia e Statistica, Fabrizio Balassone davanti alle commissioni Bilancio riunite del Parlamento ha sottolineato che l’ampliamento della flat tax pone un “rilevante tema di equità tra lavoratori autonomi e dipendenti, con questi ultimi che subiscono una penalizzazione“.

Balassone ha espresso anche una posizione critica sulle soglie più alte per l’utilizzo del contante che “favoriscono l’economia sommersa” ed entrano in contrasto con “l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale“. E ha anche criticato la proposta di rimuovere l’obbligo per esercenti e commercianti di accettare pagamenti elettronici fino a 60 euro.

Sostanzialmente ha smontato alcuni dei capisaldi della prima manovra di Bilancio del centrodestra e del governo guidato da Giorgia Meloni.

La premier al momento non ha scelto di replicare direttamente ma c’è sicuramente forte gelo tra i vertici del Governo e la direzione di Bankitalia. E altri esponenti della maggioranza di Governo e dell’esecutivo, come analizzeremo, hanno replicato.

Come, riporta il quotidiano La Repubblica, l’irritazione della premier sarebbe forte e avrebbe espresso ai suoi l’intenzione di tenere duro sulla Manovra, di replicare colpo su colpo alle critiche che vengono manifestate. La premier sarebbe irritata per le continue critiche all’operato di un governo che si è insediato solamente da poche settimane per di più in una situazione molto complicata per il paese.

Il sottosegretario Fazzolari risponde alle dichiarazioni di Bankitalia poi arriva la precisazione

Ieri sera il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giovanbattista Fazzolari, che ha la delega all’attuazione del programma di Governo ed è tra i più stretti collaboratori di Giorgia Meloni, ha sottolineato che il fatto che “la legge di bilancio prenda critiche da tutte le parti sia un buon segno perché significa che non pende da nessuna parte”.

Il pensiero di Fazzolari è basato sul fatto di ritenere che sia normale che ognuno dica gli aspetti che lo deludono. E poi la frase che ha scatenato molte polemiche: “Bankitalia è partecipata da banche private, è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante”.

In serata poi fonti di governo all’Ansa hanno precisato il pensiero di Fazzolari che non ha mai

espresso nessuna polemica o volontà di mettere in discussione l’autonomia della Banca d’Italia e ribadiscono il pieno apprezzamento per l’operato di via Nazionale.

L’attacco all’indipendenza della Banca d’Italia non è passato sotto silenzio e le opposizioni attaccano. Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, afferma: “L’attacco del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fazzolari a Banca d’Italia sul contante è manifestamente infondato nel merito e inaudito sotto il profilo politico e istituzionale“.

Gelo Governo-Bankitalia, Antonio Tajani cerca di minimizzare lo scontro

A parlare sulla questione Governo-Bankitalia è un esponente di primo piano del Governo Meloni.

Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani cerca di minimizzare.

Con tutto il rispetto, dice Tajani, dissento dalle osservazioni di Bankitalia, non credo che il tetto al contante a 5 mila euro sia uno strumento per favorire l’evasione e la corruzione, anzi aiuta la crescita economica. Così facilitiamo, per esempio, i turisti stranieri a usare il contante come sono abituati a fare perché altrimenti vanno in vacanza altrove.

Le linee divergenti tra Banca d’Italia e azione del Governo Meloni

E’ noto che la Banca d’Italia non fa sconti a nessun governo nel momento in cui stila le proprie relazioni.

La Banca in questa situazione, ha espresso con coerenza le stesse posizioni che esprime da sempre sia per quel che riguarda il tetto al contante che per le limitazioni col pagamento al Pos.

E stesse posizioni coerenti sono portate avanti dal Governo Meloni che ha fatto della tutela ad esempio sul Pos delle posizioni di commercianti ed esercenti un proprio cavallo di battaglia.

Nelle repliche degli esponenti del Governo si sottolinea che è giusto che la Banca d’Italia evidenzi dal suo punto di vista l’importanza della moneta elettronica ma per il Governo va abbinata anche all’esigenza di non escludere il denaro contante.

E’ probabile che ci possano essere in futuro altri scontri su questo tema perchè la linea politica portata avanti dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni è decisamente diversa dalla linea della Banca d’Italia.

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