Guerra, Conte sfida Draghi: "Armi a Kiev? Abbiamo già dato"

Giuseppe Conte torna ad incalzare ancora Mario Draghi sul tema della guerra in Ucraina. E lo fa su quella che ormai è diventata una battaglia del Movimento 5 Stelle. Ovvero basta con l'invio di armi a Kiev. E il Governo deve andare in Parlamento a riferire della situazione ucraina. Enrico Letta frena. Ascoltiamo l'informativa di Draghi e decidiamo.

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Giuseppe Conte torna ad incalzare ancora Mario Draghi sul tema della guerra in Ucraina. E lo fa su quella che ormai è diventata una battaglia del Movimento 5 Stelle. Ovvero basta con l'invio di armi a Kiev.

E il Governo deve andare in Parlamento a riferire della situazione ucraina. Queste parole l'ex presidente del consiglio le ha dette nel corso della trasmissione "Piazzapulita su La7".

Nella stessa trasmissione è stato ospite successivamente in collegamento anche il leader del Partito Democratico Enrico Letta che ha frenato l'alleato di Governo e di coalizione nelle prossime elezioni amministrative.

“Decidiamo dopo avere ascoltato Draghi”, sono state le parole del leader dem. L'errore più grande che possiamo fare in questo momento sarebbe quello di dividerci. Ecco le parole dei due leader

Guerra, Giuseppe Conte attacca Mario Draghi: “Sulla guerra non ha un mandato politico”

Giuseppe Conte da tempo è all'attacco di Mario Draghi su questo tema. L'ex presidente del Consiglio, oggi leader del Movimento 5 Stelle, sottolinea che il Governo sulla situazione in Ucraina "non ha un mandato politico".

Serve un passaggio in Parlamento e un voto. Conte ha sottolineato alla trasmissione di Corrado Formigli che di "fronte ad uno scenario come quello attuale di guerra in Ucraina il Governo non può andare avanti da sé decidendo ogni volta che cosa fare. Non ha un mandato politico”.

Non è un mistero nemmeno il fatto che Giuseppe Conte nei giorni scorsi sia rimasto molto deluso da Draghi perchè si attendeva un passaggio informativo in Parlamento da parte del presidente del consiglio prima di volare negli Stati Uniti per incontrare Joe Biden alla Casa Bianca.

Guerra, Giuseppe Conte chiede a Draghi un passaggio in Parlamento con un voto

Il nucleo portante del ragionamento di Conte è quello di portare Mario Draghi in Parlamento. Conte ha spiegato nel corso della trasmissione che “serve un voto in Parlamento. Oggi lo scenario della guerra è cambiato. Nessuno ha mai dato al Governo di Mario Draghi  un mandato politico".

Conte spiega che quella del Movimento 5 Stelle non è una battaglia per fissare delle bandierine ma è un messaggio chiaro e trasparente:

“Il Governo Draghi è nato per affrontare l'emergenza legata alla Pandemia e la gestione del PNRR. Ora ci troviamo di fronte ad uno scenario inedito come la guerra in una situazione totalmente imprevista, c'è un cambiamento di scenario e serve un voto in Parlamento”.

Giuseppe Conte rivolto a Mario Draghi: “E' giusto ci sia un aggiornamento sullo stato della guerra”

Il nocciolo della questione sollevata da Conte è chiaro: “Occorre arrivare ad un voto in Parlamento – è la sfida di Conte a Draghi – E' giusto che ci sia un aggiornamento da parte del Governo al Parlamento sullo stato della guerra in Ucraina. E serve un passaggio con un voto e un indirizzo del Parlamento che farebbe chiarezza per le forze politiche.

Il tema cruciale è legato all'invio delle armi all'Ucraina. Una situazione in cui i sondaggi mostrano una contrarietà da parte della maggioranza degli italiani. Ed è una battaglia che il Movimento 5 Stelle porta avanti da tempo.

“Sul tema dell'invio delle armi all'Ucraina Conte invita ad una riflessione: dopo un terzo invio io credo credo che l'Italia abbia già dato il suo contributo. Non possiamo essere in prima linea nell'invio di armi. Per quel che mi riguarda l'Italia ora deve essere in prima linea per la pace. Ora dobbiamo caratterizzarci per essere in prima linea su un altro fronte, quello di spingere fortemente per un negoziato ed una soluzione politica”.

Giuseppe Conte e la visita di Mario Draghi alla Casa Bianca con Joe Biden: "Ho sentito affermazioni condivisibili"

Giuseppe Conte, naturalmente ha anche parlato della visita recente di Mario Draghi al presidente degli Stati Uniti Joe Biden:

Su Draghi a Washington – ha detto Conte – sulle affermazioni che ha fatto sono in sintonia con quello che come Movimento 5 Stelle abbiamo sostenuto nelle ultime settimane".

"Sono frasi equilibrate. Io però non voglio mettere in difficoltà il Governo. In presenza di una maggioranza così dilatata, con forze politiche che hanno sensibilità e posizioni molto diverse serve una sintesi politica. Serve che il Parlamento dia al Governo un mandato molto chiaro e forte per una situazione che sta a cuore a tutti". 

Enrico Letta frena Giuseppe Conte: “Ascoltiamo Mario Draghi in Parlamento”

Sempre nel corso della trasmissione de La7 Piazza Pulita successivamente ha preso la parola anche il segretario del Partito Democratico Enrico Letta che era in collegamento con la trasmissione.

Letta per certi aspetti ha "frenato" Conte anche se dimostra di non chiudere del tutto la porta nei confronti delle richieste del leader pentastellato.

Letta sottolinea che "ascolteremo con grande attenzione il premier Mario Draghi" quando la prossima settimana (la giornata prevista per l'informativa di Draghi in Parlamento dovrebbe essere giovedì prossimo) verrà in Parlamento. “Sentiremo le sue osservazioni – ha spiegato Letta – e da lì valuteremo e decideremo i passaggi succesivi”. Non è previsto nessun voto come invece chiede Conte.

C'è comunque anche un aspetto delle frasi di Conte che proprio non convince Letta: “Non sono d'accordo - dice il segretario Dem - sul cambio di scenario. Lo scenario di guerra è lo stesso di due mesi fa”.

Enrico Letta: “Sullo stop alle armi decideremo insieme come maggioranza e con gli alleati europei”

Letta ospite a Piazzapulita è stato interpellato se il Governo abbia un mandado politico: “C'è stato un voto in Parlamento – ha spiegato il leader democratico – c'è stato un percorso condiviso. Ora dopo il terzo decreto c'è chi chiede stop alle armi. Ascolteremo Draghi giovedì in Parlamento e prenderemo una decisione come maggioranza, come Governo insieme ovviamenti agli altri paesi europei".

"Se invece ci dividiamo è la cosa peggiore che possiamo fare. Non si può dire però che lo scenario è diverso: gli ucraini continuano a essere oggetto di una invasione e tutta la comunità internazionale continua ad essere impegnata a trovare una possibile soluzione".

Sulla necessità di arrivare in maniera veloce a un negoziato Letta ha evidenziato che "l'intera comunità internazionale è impegnata a cercare soluzioni: credo che dobbiamo puntare, come ha detto Draghi a Washington, ad un percorso di pace che oggi esiste perché l'Ucraina ha resistito ed ha resistito anche grazie al sostegno dell'Unione europea: andiamo al dibattito in Parlamento con questo spirito".

Enrico Letta: “Morti e distruzione sono ancora in corso”

Enrico Letta ha fatto nel corso della puntata anche una riflessione ulteriore sulla guerra e sulla natura della guerra dopo più di due mesi:

“Dobbiamo evitare – ha detto il segretario del Partito Democratico – di interpretare la situazione legandola a noi stessi. Siccome la guerra ci sta stancando allora cambiamo atteggiamento e modo di rapportarci. Morti e distruzione sono ancora in corso e questo è un dato di fatto dal quale deve partire ogni discussione”.

Alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni amministrative e politiche

Le posizioni di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono diverse per quel che riguarda in questa fase la valutazione sulla guerra in Ucraina.

Enrico Letta e Giuseppe Conte nei giorni scorsi si sono incontrati e sono emersi i punti in comune e in accordo e anche le situazioni con visioni diverse.

Al momento però nessuno dei due sembra mettere in discussione l'alleanza tra i due partiti verso le prossime elezioni politiche.