La guerra si allarga in Moldavia! Putin non si ferma

Da ormai 30 anni la Moldavia è tagliata in due: da una parte il governo ufficiale e dall'altra la regione separatista filo-russa della Transnistria. Ora, Putin potrebbe approfittare di questa situazione reclamando l'intera Moldavia sotto la sua sfera di influenza per "proteggere" la minoranza russa in quel paese. Come si evolverà la guerra? Vediamolo insieme.

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Sembra che Vladimir Putin non abbia intenzione di fermare le sue ambizioni espansionistiche. Dopo l’Ucraina, lo “Zar” Putin ha posto i suoi occhi sulla Moldavia, un altro stato europeo “neutrale” con una grande minoranza russa al suo interno. 

Come vedremo meglio più avanti, infatti, la Moldavia possiede uno stato separatista all’interno dei suoi confini. La cosiddetta Transnistria è una regione filo-russa che ha dichiarato la sua indipendenza dalla Moldavia nel 1992. Ed ora Putin se ne vuole approfittare

Nel frattempo, però, la guerra in Ucraina continua mentre le negoziazioni hanno raggiunto, di fatto, uno stallo. Si perché le due parti non hanno più intenzione di negoziare a seguito della scoperta del Massacro di Bucha e degli altri terribili crimini di guerra commessi dalla Russia. Putin e i suoi, ovviamente, accusano a loro volta l’Ucraina, e i colloqui di pace si fermano. 

E la guerra continua ad intensificarsi, con il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov che parla addirittura di Terza Guerra Mondiale ed ingresso nel conflitto della NATO. Come riportato da RAI News, infatti, Lavrov avrebbe detto: 

La Nato, armando l'Ucraina, effettivamente entra in una guerra per procura contro la Russia. Le armi occidentali fornite a Kiev, compresi i sistemi Javelin, potrebbero cadere nelle mani dei terroristi e quindi tornare per quella via nei Paesi occidentali. Il conflitto ucraino si concluderà con un accordo, ma il suo contenuto dipenderà dalla situazione militare, ha detto ancora Lavrov. 

Il ministro degli Esteri russo ha rimproverato agli Stati Uniti di "aver inviato molte armi in Ucraina, nonostante i nostri avvertimenti" e di aver "ingigantito la  loro essenza russofoba". Interrogato su cosa stia facendo Mosca per evitare una possibile terza guerra mondiale, Lavrov ha sostenuto che "la Russia ha già fatto molto in molti modi, per anni.

Durante l'amministrazione Trump abbiamo difeso al più alto livello che Mosca e Washington riaffermassero la dichiarazione di Gorbaciov e Reagan del 1987 che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e che  non deve mai accadere".

E questo episodio della Transnistria non ha fatto altro che confermare le paure di tutti: la guerra in Ucraina potrebbe espandersi ancora di più. Ma la Russia potrebbe davvero permettersi di attaccare un altro paese europeo? 

Di certo l’occidente non sarebbe contento, ma ormai, con l’invasione dell’Ucraina, il dado è tratto. Putin è ufficialmente considerato come un paria dell’umanità, e la Russia è stata colpita da innumerevoli sanzioni che, a lungo andare, non faranno altro che minare l’autorità dello Zar

Ma questa mossa in Moldavia potrebbe forse cambiare le cose? Vediamolo insieme, iniziando a capire esattamente dove si trova la Moldavia e qual è la (seppur breve) storia della Transnistria. 

Dov’è la Moldavia e cosa succede in Transnistria?

La Moldavia è un paese dell'Est Europa, confina con solamente due paesi: la Romania e, ovviamente, l’Ucraina. Non ha l’accesso al mare per pochi metri, in una sottilissima striscia di Ucraina che separa la sua punta più sud dal Mar Nero. 

La Moldavia, esattamente come l’Ucraina, è divenuta indipendente nel 1991 a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica. Da allora, la Moldavia si è affermata come il paese più povero d’Europa, non avendo particolari risorse strategiche e non facendo parte del mercato europeo. 

Si perché la Moldavia, esattamente come l’Ucraina, non fa parte né della NATO né dell’Unione Europea, trovandosi in un vero e proprio limbo diplomatico fra l’occidente e la Russia. Una situazione certamente poco invidiabile. 

La Transnistria: il Donbass della Moldavia?

Nel 1992, un anno dopo l’indipendenza ufficiale della Moldavia, una piccolissima striscia di terra sulla frontiera est ha dichiarato la propria indipendenza. Rendendosi fedeli al governo di Mosca, la Transnistria è stata immediatamente riconosciuta dalla Russia e da allora viene finanziata ed armata. 

La capitale della Transnistria è a Tiraspol, ed il suo governo è ovviamente non riconosciuto dalle potenze occidentali, né tantomeno dalla Moldavia stessa. Una situazione, direte voi, estremamente simile a quello che succede in Ucraina con il Donbass. Ed avreste ragione. 

La cosa assolutamente più importante da capire è che il 90% degli abitanti della Transnistria, con una popolazione di mezzo milione, è di etnia russa. Come spiega il filmmaker armeno Vahan Martirosian: 

"I russi dicono che la gente della Transnistria ha bisogno del loro aiuto. È un territorio che occupano di fatto da 30 anni". L'importanza di questo piccolo stato si spiega in più modi: "nella città di Kolbasna, si trova il più grande deposito di armi di tutta Europa.

E a Tiraspol c'è un aeroporto, che non funziona più dall'indipendenza, ma che stanno sistemando, pulendo le piste, perché è strategico per l'esercito".

Insomma, se l’Ucraina aveva una fondamentale importanza energetica con i suoi depositi di gas, la Moldavia ha una mera importanza militare… una specie di “deposito armi” per la Russia. Per non parlare, poi, del fatto che annettere la Moldavia vorrebbe dire espandere ulteriormente la sfera d’influenza di Mosca. 

Non è affatto escluso, quindi, che i russi potrebbero giustificare un’invasione della Moldavia usando la scusa dei “cittadini oppressi” in Transnistria, mossa che hanno già usato per attaccare l’Ucraina. Ed i recenti avvenimenti a Tiraspol, capitale della regione, fanno pensare che una mossa simile sta per arrivare

Cosa è successo in Transnistria nelle ultime ore

Nella giornata della Pasqua Ortodossa, festività celebrata anche in Moldavia, sono state annunciate delle forti esplosioni a Tiraspol, sede del governo filo-russo. In particolare, sarebbero stati sparati dei colpi di lanciagranate sul palazzo governativo. Secondo le fonti, questi colpi potrebbero essere partiti solo da armi russe. 

Come ha riportato La Repubblica, infatti: 

Gli analisti che hanno esaminato le foto di Tiraspol sostengono che i colpi siano partiti da un lanciagranate esclusivamente in uso all'esercito russo, il Tavolga RPG-27. Tuttavia in serata diversi canali telegram ucraini e rumeni hanno riportato la notizia che militanti filorussi della Transnistria starebbero incitando ad attaccare la capitale moldava per vendicarsi delle esplosioni a Tiraspol.

In pratica, se tutto questo fosse vero, i russi starebbero cercando un pretesto per attaccare la Moldavia, nazione “terrorista” che “opprime” la minoranza russa in Transnistria. Secondo il già citato Vahan Martirosian, vi sarebbe anche altro: 3 uomini sarebbero stati uccisi in un attacco su un veicolo a Tiraspol

Questa notizia non sarebbe stata riportata dai media moldavi per non alzare ulteriormente le tensioni, ma sarebbe già perfettamente nota fra la popolazione che, secondo Martirosian, è terrorizzata

"Poco fa ho sentito un amico che abita a Tiraspol, mi ha detto che c'è molta gente alla frontiera che sta lasciando la Transnistria, verso la Moldavia, adesso hanno paura. Dopo i razzi lanciati a Tiraspol sul ministero della sicurezza, c'è stata anche una esplosione a Parcani, a 10 km dalla capitale e a 20 dalla frontiera. E una a Mayak dove è stato distrutto un trasmettitore radio".

Ovviamente nessuna di queste voci è, al momento, confermata da fonti ufficiali. E’ certo però che la Moldavia è in stato d’allerta, impaurita che la Russia possa invadere il loro paese. Certo, la Russia è abbastanza impelagata nella guerra in Ucraina al momento, e un’ulteriore invasione sarebbe molto difficile. 

Al contempo, però, la Moldavia è un paese molto più piccolo e con un esercito molto più contenuto dell’Ucraina, la quale tra l’altro aveva già ricevuto ingenti aiuti occidentali prima dell’invasione. La Moldavia, inoltre, confina direttamente con l’Ucraina, quindi l’esercito russo non dovrebbe fare un salto così tanto grande. 

L’importanza strategica della Moldavia: la vicinanza con Odessa

Come dicevamo, la Moldavia è separata dal Mar Nero da un cortissimo territorio controllato ufficialmente dall’Ucraina. In questo territorio vi è anche l’importante porto di Odessa, costantemente attaccato dai russi in questi giorni. 

La Russia non è riuscita a controllare il porto di Odessa, ed anzi è probabile che da lì sono partiti i missili che hanno distrutto l’incrociatore Moskva. Esattamente come Mariupol (la città assediata sull’altra sponda del Mar Nero), anche Odessa è un punto di controllo vitale per i russi se vogliono vincere la guerra

Ma Odessa, esattamente come le altre grandi città dell’Ucraina, non si vuol far conquistare così facilmente. Così come accaduto a Kiev, Kharkiv ed ora a Mariupol, la città è troppo grande per poter essere presa dal giorno alla notte e servirebbe un lungo e faticoso assedio. 

Ma neanche l’assedio sarebbe possibile se i russi non controllano la città letteralmente da ogni lato. Nel caso di Odessa, è un’impresa particolarmente ardua considerando che è un porto sul Mar Nero proiettato verso la parte occidentale del paese, quella cioè più lontana dal fronte. 

Odessa, però, è particolarmente vicina alla Moldavia. Un eventuale assedio di Odessa sarebbe molto più facile per i russi se questi controllassero anche la Moldavia e la Transnistria, in quanto queste sarebbero base per le operazioni militari da occidente. 

Ma i russi possono davvero permettersi di invadere la Moldavia?

Che volto avrebbe un’invasione della Moldavia

Se l’Ucraina aveva un esercito preparato e numeroso (anche se molto inferiore nei numeri rispetto alla Russia), le forze armate della Moldavia impallidiscono di fronte alla potenza di Mosca. 

L’esercito stabile della Moldavia è composto da circa 5148 uomini, una nullità se paragonata all’esercito russo composto da 900.000 effettivi. Certo, le riserve moldave ammontano a 60.000 ulteriori truppe, ma i riservisti russi sono oltre due milioni

La Moldavia in sé ha 2,6 milioni di abitanti, praticamente quanto una città russa medio-grande, e mezzo milione sta in Transnistria. Un attacco russo che vada immediatamente a prendere quella regione sarebbe devastante per la Moldavia, che potrebbe realmente cadere nel giro di poche settimane.