Guerra Russia e Ucraina: ecco chi usa le mine anti-uomo!

L'Ucraina accusa la Russia di aver ordinato alle sue truppe di disseminare mine anti-uomo ovunque, nelle lavatrici e nei cadaveri. Ecco chi le produce!

La ferma accusa di Kiev a Mosca assume dei contorni sempre più sinistri.

A quanto pare l’impronta letale lasciata dalle truppe russe, nei luoghi in cui sono state costrette alla ritirata, è la presenza delle mine anti-uomo.

Ordigni di tecnologia avanzata abbandonati ovunque: le fonti parlano di lavatrici esplosive, mine disseminate nelle buste della spesa, nei cimiteri e nei corpi dei cadaveri.

Ritirandosi, le milizie russe avrebbero lasciato dietro di sè una scia di sangue e morte.

Salvo poi vedere replicate le accuse a specchio dal lato opposto: ovviamente, Russia e Ucraina si accusano a vicenda per la presenza di queste subdole trappole mortali.

Persa in un una sorta di imbuto propagandistico, l’opinione pubblica è scissa tra il fatto di dare credito a Putin o a Zelensky.

“Stando a informazioni di matrice russa, nella zona di Kharkiv, uno dei territori ucraini contesi, sono spuntate delle mine anti-uomo in mezzo ai prati, un modello innovativo POM-3 “Medallion.”

leggiamo su it.insideover.com

Come vedete, i due Paesi si rimbalzano la palla. 

Anche perchè l’utilizzo delle mine anti-uomo è assolutamente illegale.

“Il Trattato di Ottawa, in Canada, per l’eliminazione delle mine antiuomo del 1997 ne proibisce in maniera insindacabile qualunque utilizzo, nonchè la progettazione e la costruzione. Gli Stati che hanno negato la propria adesione sono USA, Cina, Cuba, Russia, Nord Corea e Israele.”

leggiamo su rainews.it

Da questa nozione, possiamo dedurre che Mosca, non avendo aderito alla convenzione, potrebbe aver deciso di impiegare questi ordigni mortali in un Paese firmatario, il che aggraverebbe la sua posizione.

In effetti la Russia, non accettando le condizioni del trattato di Ottawa, insieme alla Cina è uno dei maggiori produttori ed esportatori di mine anti-uomo al mondo.

Mentre in Ucraina, due anni fa, erano già presenti dei robot addetti al “lavoro sporco”: erano impiegati per ripulire i campi dalle mine e dai residui di munizioni ancora depositati al suolo in seguito all’inizio del conflitto interno col le milizie filorusse, nel 2014.

L’ONU ha stimato che il conflitto nell’Ucraina orientale abbia potuto causare più di 13.000 vittime tra la primavera 2014 e la fine del 2018.

Russia accusata dall’Ucraina: mine anti-uomo ovunque!

Un’altra lunga scia di sangue tra gli ucraini che tentano di tornare alla normalità nelle zone liberate.

I russi prima di andarsene via hanno nascosto ordigni ovunque, nelle strade e nelle case abbandonate in fretta e in furia.

Hanno lasciato trappole letali in tutti i luoghi in cui avrebbero pernottato, secondo una denuncia del Ministero degli interni di Kiev, che ha descritto casi in cui le mine venivano piazzate tra i divani e i letti, sotto le auto, dietro alle porte di ingresso.

In città sarà massima allerta, fintanto che non sarà completato il lavoro degli artificieri.

Si tratta di mine tecnologicamente complesse, dotate di sentori sismici in grado di catturare i movimenti circostanti e catalogarli come presenza umana, riuscendo a distinguere il passo di una persona dal passaggio di un animale.

“Nel momento in cui l’ordigno individua un’attività umana nel suo raggio d’azione, esso esplode detonando. Si tratta di strumentazioni altamente performanti e letali.”

leggiamo su tg24.sky.it

Quello delle mine è un allarme che rimbalza in Ucraina in tutte le zone in cui le truppe della Russia sarebbero state sconfitte o costrette a lasciare il campo alla resistenza.

E’ stato Zelensky a denunciare un’atrocità nell’atrocità: i cadaveri dei propri cari trasformati in ordigni letali, pronti a esplodere di fronte a ogni tentativo di rimozione o riconoscimento, nell’ultimo atto di pietà di coloro che li spostano per dare loro una sepoltura.

Russia accusata dall’Ucraina: come sono fatte le mine anti-uomo?

Le mine anti-uomo nelle lavatrici e nelle buste dalla spesa sono state documentate in diverse fotografie e in parte in un video il cui protagonista è lo stesso Zelensky.

Verdi o di altri colori, forme lievi e aerodinamiche, aria innocente da giocattolo, dieci centimetri in tutto.

Sono munite di due ali tenute insieme da un cilindro centrale: ali che volteggiano mentre l’ordigno, roteando su sè stesso, viene lanciato in aria.

Dicono sia una tipica produzione della Russia le mine anti-uomo a farfalla, che deflagrano quando vengono prese in mano, sfiorate, toccate.

Quando ascoltano i tuoi passi.

Quando la bomba schizza in aria può raggiungere il metro e mezzo d’altezza ed esplodere irradiando schegge e detriti nel raggio di otto/dodici metri, in alcuni modelli novanta.

Questi ordigni possono essere posati manualmente oppure possono essere dispensati da velivoli o lanciatori appositi: un solo elicottero è in grado di tappezzare una città lasciandole cadere con un apposito paracadute.

La rimozione di queste trappole esplosive deve essere necessariamente eseguita da artificieri o personale esperto: se prese tra le mani, esplodono automaticamente.

Russia accusata dall’Ucraina: i civili non possono tornare a casa!

Il gestore delle emergenze nazionali sta dissuadendo i civili, mediante il proprio canale Telegram, di rientrare nelle proprie dimore a causa di queste trappole mortali travestite.

Per far si che gli ucraini prendano coscienza di cosa rischiano di trovarsi tra le mura di casa, celate nei posti più strani e impensabili, su Telegram vengono anche condivise delle immagini che illustrano i ritrovamenti di mine più inconsueti visti fin’ora.

Ne abbiamo viste all’interno delle credenze, avvolte con stracci dentro la biancheria sporca, nei gabinetti e nelle cucine, nei vasi di fiori.

La gente è terrorizzata e nello stesso tempo ferita dall’ennesima profanazione di quello che avrebbe dovuto essere il luogo deputato alla quotidianità domestica.

Una quotidianità che si stenta a ritrovare anche tra i brandelli: l’impossibilità di tornare a casa è una violenza sulla violenza, dopo le fughe rocambolesche al suono delle sirene nella notte.

Anche i veicoli e le macchine lasciate sul ciglio della strada durante la fuga possono tramutarsi un ricettacolo di morte: diversi i casi di detonazione a seguito del tentativo di recupero di un’automobile.

Sarà necessario almeno un anno, se non di più, per attuare una bonifica massiva che metta al sicuro la cittadinanza.

Gli artificieri eseguono un protocollo certosino. 

Sono tenuti al pattugliamento, alla verifica e alla rimozione, sia sul suolo pubblico che nelle abitazioni private, purchè il proprietario la abiti, altrimenti glissano. 

L’urgenza ora è ripulire le strade, mentre l’esodo verso l’Europa sta gradualmente cessando ed alcuni rifugiati si apprestano a fare rientro, a pensare di ricompattare il proprio mondo, quello che si sono lasciati alle spalle fuggendo dalle granate.

Russia accusata dall’Ucraina: ecco le mine anti-uomo che produce

Stando a fonti provenienti da Human Rights Watch, le truppe di Mosca che hanno invaso i territori ucraini avrebbero messo in campo delle mine anti-uomo proibite categoricamente dal trattato di Ottawa, in particolare nell’area di Kharkiv.

“Non è un segreto che il Cremlino sia produttore e promotore di questi giocattoli mortali, capaci di disintegrare qualsiasi cosa nel raggio di diversi metri. L’Ucraina non è munita di questo speciale tipo di ordigni.”

Steve Goose, direttore della divisione armi di Human Rights Watch, aggiungendo che l’uso di queste trappole andrebbe assolutamente perseguito.

Trattandosi di mine che provocano mutilazioni, menomazioni e shock, esse possono rivelarsi peggio che mortali.

Il fatto che la produzione di matrice russa sia assolutamente riconoscibile e che l’Ucraina abbia aderito all’accordo di Ottawa per negare la produzione e il possesso di questi insidiosi strumenti di morte, rende la posizione di Mosca ancora più scomoda.

L’impressione generale è che le truppe che combattono per l’invasione della Russia stiano solo fingendo di ritrarsi: il lascito di queste eredità perniciose e devastanti ne è una prova.

Per quanto vengano definiti, da certi appassionati dell’high tech, come “ordigni intelligenti“, essi non hanno certo il raziocinio di riconoscere un soldato da un civile, un uomo da un bambino.

Sono macchine appositamente congegnate per distribuire una morte priva di discernimento.

Russia accusata dall’Ucraina: il messaggio di Zelensky sulle mine anti-uomo

Il presidente Zelensky, in un messaggio video rilasciato alcuni giorni fa, ha comunicato che i lavori di bonifica delle aree contaminate da mine anti-uomo proseguono a pieno regime nelle zone individuate, per garantire la massima sicurezza ai civili.

Specifica che le mine sono state ritrovate solo ed esclusivamente nelle aree precedentemente occupate dagli invasori russi, che avrebbero lasciato alle loro spalle una scia di morte e atrocità, disseminando e camuffando ad arte questi ordigni letali, per un numero non quantificabile di diverse migliaia di pezzi.

Proiettili non esplosi, mine, fili dove la gente è costretta a inciampare per permettere agli esplosivi di innescarsi: nelle strade, nelle case, nei campi, viene smaltita ogni giorno dagli artificieri una valanga di trappole disumane.

Le truppe russe avrebbero in questo modo minato anche il diritto di proprietà e di possesso di un bene sui civili, già depauperati delle proprie dimore e della propria sicurezza.

Secondo Zelensky, in questo modo la Russia avrebbe fatto di tutto per rendere impossibile un ritorno della popolazione, che l’Ucraina ad oggi compare come il territorio più minato al mondo e che anche per questi motivi Putin dovrebbe essere processato per crimini di guerra.

Concetto che Zelensky nell’ultimo mese ha ribadito più volte e con forza.

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