Guerra Ucraina: Lavrov minaccia la Terza Guerra Mondiale!

Sergej Lavrov, il ministro degli esteri russo, ha paragonato l'attuale situazione in Ucraina alla crisi missilistica del 1962, quando l'URSS ha rifornito di bombe atomiche Cuba e ha quasi scatenato la Terza Guerra Mondiale. Oggi, la Russia vuole che l'occidente smetta di essere coinvolto nella guerra in Ucraina, e quindi minaccia l'utilizzo della bomba atomica e lo scoppio della Terza Guerra Mondiale.

Image

La Terza Guerra Mondiale sembra essere un pericolo reale, o almeno così crede Sergei Lavrov, il ministro degli esteri russo. E’ quello che ha fatto capire nelle sue ultime dichiarazioni che vedremo nel dettaglio più avanti. 

Ovviamente, infatti, Lavrov ha voluto sostanziare le sue “minacce”, elencando le ragioni per cui la guerra in Ucraina potrebbe intensificarsi fino al punto di dover usare le bombe nucleari. Ricordiamo, infatti, che la Russia ha l’arsenale di bombe atomiche più grande del mondo, anche se non l’ha mai usato in guerra. 

Sergei Lavrov, lo ricordiamo, è un uomo estremamente potente colpito anch’esso, ovviamente, dalle sanzioni dell’occidente. Insieme a lui, anche la sua famiglia. Come scriveva la collega Imma Duni in questo articolo, infatti: 

La figliastra di Lavrov ora ha i beni congelati, come tutti gli oligarchi russi. Il mese scorso la Gran Bretagna ha congelato i beni di tutti gli oligarchi e tra questi compare anche la Kovaleva, chiamata"figliastra" di Lavrov. Tutti i suoi beni sono stati congelati e le è stato impedito di ritornare nel Regno Unito.

Ovviamente, però, possiamo tranquillamente pensare che Lavrov abbia un’ingente quantità di beni propri in Russia, insieme a Putin e agli oligarchi. Ad ogni modo, la Russia si è completamente distaccata dall’occidente a livello ideologico, e tenta di mostrare i muscoli per impedire ad esso di intervenire in Ucraina. 

La guerra in Ucraina, che ha ormai passato il suo secondo mese di esistenza, si sta rivelando infatti un fiasco per la Russia, almeno a star sentire alle testate giornalistiche occidentali. E’ un fatto, tuttavia, che la Russia si è ritirata dal nord del paese e che sta perdendo una battaglia dopo l’altra. 

Al momento, pare che le sorti della guerra si debbano decidere a Mariupol. La città, porto strategico fondamentale per il controllo del Donbass, è assediata da quasi due mesi senza possibilità di salvare i civili intrappolati nei combattimenti. I vari tentativi di corridoi umanitari e tregue, infatti, sono falliti. 

I russi stanno avanzando con estrema fatica all’interno della città, conquistando quartiere per quartiere. La resistenza ucraina, però, non molla e continua a dare filo da torcere ai russi. Al momento, il complesso industriale di Azovstal è la sacca di resistenza più grande ancora attiva a Mariupol. 

L’acciaieria Azovstal è stata costruita per resistere ad un attacco nucleare, e per questo è rifugio anche di molti civili. Secondo il capo dei marines ucraini intrappolati nella fabbrica, inoltre, con abbastanza appoggio dall’occidente sarebbero in grado di respingere l’invasore russo. 

Non sappiamo quanto sia vero, d’altronde la situazione dei militari ad Azovstal è a dir poco disperata. Tuttavia, la Russia è determinata a fare in modo che l’occidente non fornisca altre armi all’Ucraina. E per impedirglielo, usa la minaccia della Terza Guerra Mondiale.

Le minacce di Lavrov: Ucraina come Cuba nel 1962, nuova crisi missilistica?

Sergei Lavrov ha esposto le sue minacce di far scoppiare una terza guerra mondiale poiché, ormai, l’occidente è completamente coinvolto nella guerra. Le sanzioni alla Russia, l’invio di armi in Ucraina, la continua “guerra culturale”... tutti fattori che fanno pensare ad una guerra globale. 

E l’avvertimento di Lavrov è proprio questo: se intervenite ancora faremo scoppiare la guerra militare contro l’occidente. Come riportato da RAI News, infatti: 

”E non mi piacerebbe molto ora che questi rischi fossero artificialmente gonfiati, e sono in tanti a volerlo. Il pericolo è grave, è reale, non può essere sottovalutato", ha detto paragonando la situazione attuale a quella della cosiddetta crisi missilistica del 1962.

Secondo il capo della diplomazia russa "a quel tempo c'erano regole, regole scritte. Le regole di condotta erano molto chiare. Era chiaro a Mosca come si stava comportando Washington e Washington aveva chiaro come si stava  comportando Mosca (ma) ora rimangono poche regole".

Per chi non se lo ricordasse, la crisi missilistica del 1962 fu il momento più vicino alla guerra diretta fra USA ed Unione Sovietica in tutta la Guerra Fredda. L’URSS, allora guidata da Khruschev, stava inviando missili nucleari sull’isola di Cuba, talmente vicini che avrebbero potuto colpire direttamente Washington. 

Nel tentativo di fermarli, l’allora presidente USA Kennedy circondò Cuba con la sua flotta, costringendo un embargo contro l’isola. Le navi sovietiche, nel tentativo di spezzare l’embargo, stavano per passare oltre la linea demarcata dagli USA, e avrebbe significato guerra e, probabilmente, la distruzione del pianeta

All’ultimo momento, però, le navi sovietiche fecero marcia indietro e tornarono in Europa. La crisi fu scampata per un pelo, ed il rischio di guerra nucleare andò scemando sempre più da allora. 

Ed ora, però, Lavrov ha voluto fare questo paragone perché l’occidente sta rinforzando di armi l’Ucraina contro la Russia. Per questo, secondo Lavrov, la somiglianza fra le due crisi sarebbe calzante. Vi è solamente un piccolo dettaglio: le armi fornite all’Ucraina non sono nucleari, come invece quelle fornite a Cuba dall’URSS. 

La Russia vuole veramente una guerra nucleare?

Sergei Lavrov, prima di affermare che il rischio di una guerra atomica è reale, ha voluto ricordare che la Russia ha firmato un accordo di non belligeranza nucleare insieme ad altre 4 nazioni con l’atomica. Questa, secondo Lavrov, è la posizione ufficiale di Mosca. 

In pratica, non dovrebbero usare la bomba atomica se non minacciati della loro esistenza. Una dichiarazione comunque poco rassicurante, poiché viene da domandarsi cosa voglia dire, per Putin, essere minacciato nella sua esistenza. 

In ogni caso, secondo l’Ucraina, queste costanti minacce di ricorrere al nucleare sono solamente un abbaiare senza mai mordere. Mosca sa che l’uso del nucleare vorrebbe dire la distruzione della Russia (oltre che del resto del mondo) e quindi usa questa minaccia solo per fare la voce grossa. 

Il ministro degli esteri Kuleba, infatti, ha dichiarato

Kuleba non crede infatti che Mosca voglia negoziare seriamente. Lavrov non è “pronto per una conversazione seria”, e la Russia non è “pronta a trovare soluzioni al tavolo dei negoziati”, secondo Kuleba."Il discorso di un 'reale' pericolo di Terza guerra mondiale significa solo che Mosca avverte la sconfitta", ha aggiunto.

Ma quanto è vero che la Russia sta “perdendo”? Potrebbe essere solamente propaganda dell’Ucraina per aumentare il morale della sua popolazione? Cerchiamo di capirlo insieme. 

La Russia sta perdendo la guerra? Breve riassunto del conflitto fin’ora

Cerchiamo di capire se la Russia sta vincendo o meno partendo da quali obiettivi si era prefissata all’inizio del conflitto. Invadere un paese, d’altronde, è estremamente costoso e difficile, e per farlo bisogna essere assolutamente sicuri della propria forza. 

Gli obiettivi che Mosca si era prefissata inizialmente erano, probabilmente, l’istituzione di un governo fantoccio a Kiev che fosse fedele alla Russia. Questa, probabilmente, era la vera denazificazione intesa da Putin quando ha invaso l’Ucraina. 

Non solo, probabilmente la Russia aveva anche intenzione di annettere territorialmente alcune porzioni di Ucraina, come il Donbass o la Crimea (già invasa nel 2014 ma mai riconosciuta ufficialmente dalla comunità internazionale). 

All’inizio dell’invasione, la Russia ha puntato tutto sulla superiorità numerica, lanciando colonne dopo colonne di mezzi militari contro le città ucraine, venendo respinte una dopo l’altra. La resistenza ucraina, infatti, è stata ferocissima ed ha respinto continuamente i russi. 

Con il ritiro delle forze da Kiev, la Russia ha forse capito che non poteva sostenere una guerra su tre fronti diversi, concentrando tutte le sue capacità offensive sul Donbass e su Mariupol. La speranza di Putin, ora, è conquistare la regione per poter aver qualcosa in mano ai tavoli dei negoziati. 

La scoperta dei terribili crimini di guerra contro i cittadini ucraini, però, rende certamente difficile la vita alle negoziazioni fra i due paesi, aumentando solo la voglia di resistere da parte dell’Ucraina. I cittadini invasi, infatti, sanno che un’occupazione della Russia vorrebbe dire essere spediti all’inferno. 

Per questo motivo, ora Putin deve vedersela contro un popolo furioso ed ostile, oltre che con delle difficili battaglie urbane tipo Mariupol e un costante flusso di rifornimenti militari da parte dell’occidente. Quindi, che conclusione possiamo trarne?

La Russia sta perdendo la guerra? Possibili scenari

Di fatto, la Russia non sta “perdendo” nel vero senso della parola, poiché ha comunque guadagnato terreno in questi due mesi e sta continuando ad attaccare. Ma cosa potrà mai ottenere Putin da questa guerra? 

I suoi obiettivi di installare un governo fantoccio sono probabilmente campati in aria, considerando l’ostilità della popolazione ucraina contro l’invasore. Occupare militarmente il paese, oppure costringere il governo a diventare filo-russo, sono obiettivi ormai irraggiungibili

L’annessione territoriale del Donbass e della Crimea sono ancora opzioni sul tavolo, sebbene i negoziatori ucraini siano completamente contrari. Anche se si raggiungesse un accordo simile, comunque, che vantaggio ne trarrebbe la Russia? 

Putin finirebbe la guerra con la Russia più grande di qualche centinaio di chilometri quadrati (come se alla Russia servisse terreno in più), ottenendo territori ostili, circondati da nazioni nemiche e, soprattutto, devastati dalla guerra. 

Anche se ottenesse solamente la Crimea, penisola che di fatto già controllava e che dà l’accesso al gas del Mar Nero ed al porto caldo di Sebastopoli, le sanzioni dell’occidente saranno così devastanti per la Russia che non andranno mai a coprire questa misera vittoria

In qualunque scenario si veda, quindi, non si può parlare di vittoria della Russia, in quanto ogni possibile risoluzione la metterebbe in una posizione peggiore rispetto al periodo prima della guerra. Putin lo sa, e sta disperatamente cercando di ottenere almeno una vittoria sul campo da mostrare. 

Mariupol è la città designata per questa grande vittoria, ma potrà mai bastare?