Guerra in Ucraina: la Sinistra vuole davvero la pace?

La guerra in Ucraina continua, ma la politica italiana, la Sinistra in questo caso, cosa ha intenzione di fare?

La guerra in Ucraina sembra proprio non avere fine. Almeno, non nell’immediato e, a questo punto, ci si comincia davvero a fare svariate domande.

Dopo mesi di guerra sanguinosa, i dati in nostro possesso sono tanti per cui, abbiamo modo di valutare i comportamenti e le scelte di svariate persone: politici, governatori, Europa, America ecc…

Insomma, c’è chi palesemente grida di volere la pace per il bene comune, chi preferisce astenersi e quindi non prendere posizione e c’è invece chi si ritiene completamente in disaccordo circa le armi inviate in Ucraina.

Posizioni quindi molto differenti ma che comunque, per molti, sono errate.

E a proposito di posizioni: cosa intende fare la “sinistraitaliana? Qual è il pensiero dei politici che la compongono?

Sinistra italiana: cosa successe un mese fa

Sarà utile fare un salto indietro e raccontare a grandi linee quali furono le affermazioni fatte dalla Sinistra italiana un mese fa. Ci servirà per poi capire meglio il presente.

Un’ampia fetta della Sinistra italiana aveva deciso di non inviare armi all’Ucraina: già martoriata dalle prime settimane di guerra. Il problema però in questo caso, non era tanto la posizione in sè che, di certo, è un diritto di tutti noi avere, piuttosto, sono state le “non argomentazioni” a destare non poco stupore.

La paura per un allargamento ipotetico del conflitto sarebbe stata del tutto plausibile. E, diciamo, comune a moltissime persone. Ad esempio, anche le stesse ripercussioni economiche. Insomma, sicuramente le conseguenze erano e saranno molteplici però, tutto ciò va argomentato, va citato.

In realtà invece, il risultato è stato una cecità ideologica condita da giustificazioni alquanto imbarazzanti. Le frasi che abbiamo sentito mediante telegiornali o talk show policiti sono sembrate sconnesse rispetto invece alla realtà odierna e parecchio confuse, quasi assurde oseremmo dire.

Il problema però è che questo atteggiamento, questa palese confusione, ha trasmesso agli italiani una brutta sensazione. E’ come se un ampio gruppo di persone – intellettuali, politici, opinionisti ecc… – avesse completamente dimenticato tutta una serie di valori: un’occasione questa, che potremmo definire “sprecata“.

Guerra in Ucraina: quali sono gli sviluppi?

Tutto questo non era programmato. Putin si aspettava una sorta di guerra lampo dove, nel giro di qualche giorno, una settimana non di più, avrebbe vinto e “portato a casa” tutti i suoi trofei.

Purtroppo per lui però, tutto questo non è accaduto anzi, l’esercito e la resistenza ucraina si sta dimostrando molto più forte di quanto si pensasse. E, diciamocela… non solo Putin non pensava di dover affrontare una guerra così tanto lunga, anche il resto del mondo mai avrebbe pensato ad uno sviluppo di questa natura.

Tra l’altro, l’esercito russo, sembra dare i primissimi segni di cedimento.

Gli ucraini infatti, hanno costretto l’esercito russo a ritirarsi dal nord del Paese. Ma non solo: l’esercito ucraino sta resistendo anche nella nuova offensiva ad est nel Donbass mentre, la Russia, sembra stia facendo sempre più fatica a sfondare e a raccogliere risultati soddisfacenti.

Quindi, contro ogni previsione, l’Ucraina sta resistendo contro uno degli eserciti più potenti del mondo. Nessuno mai l’avrebbe neanche lontanamente pensato.

Non è una resistenza facile ed immediata: quest’ultima, piuttosto, è appesa ad un filo. Da un lato abbiamo un esercito provato e sfiancato, dall’altro lato ritroviamo invece le armi che l’Occidente invia.

Quest’ultime, ovvero le armi, sono un aiuto determinante per l’Ucraina: senza quest’ultime, molto probabilmente, sarabbe già tutto terminato. Le armi sono un contributo fondamentale e necessario per difendersi dall’esercito invasore.

Cosa sta succedendo in Italia

Nel frattempo, in televisione assistiamo a dibattiti ed interviste dove, i politici, esprimono i propri pareri. Ma la Sinistra? Cosa ne pensa di tutto quello che sta succedendo?

Anche in questa occasione, il partito non è unito, bensì si divide nettamente. Ma, molto probabilmente, questa volta è peggio di tutte le altre volte.

Molto spesso gli esponenti di Sinistra utilizzano frasi d’effetto del tipo “la guerra è sbagliata“, ma in realtà questa affermazione, vuol dire tutto e non vuol dire nulla. Siamo tutti coscienti che la guerra sia sbagliata e inconcepibile nel 2022. Tuttavia però, in situazioni come queste, non è sufficiente esordire con una affermazione di questo tipo. Diamo per scontato che valga per tutti per cui non aggiunge assolutamente nulla.

Prendere posizione è complesso tal volta perché si ha il timore di peggiorare una situazione già ampiamente delicata e grave però, purtroppo, ci sono casi in cui davvero non si può fare altrimenti.

Per cui, questo presupposto, questa affermazione, diventa uno strumento per abbattere ogni livello di complessità, le dinamiche dei fatti, le responsabilità individuali e anche le soluzioni per poter risolvere questo conflitto vengono completamente annullate. Morale della favola? Di questo passo, non si andrà molto lontano, anzi.

Il dramma è proprio questo: la generalizzazione, frutto di una ideologia mal riposta, a volte anche in modo intenzionale, ha portato ad una posizione che potremmo anche concepire come un tradimento di alcuni valori fondamentali.

Generalizzare la guerra è molto pericoloso

Se la guerra diventa generica, non ci saranno più responsabili e vittime. Questo è il vero dramma frutto di una generalizzazione altamente sbagliata.

Il risultato, quale sarà? Semplicemente parti uguali e ugualmente responsabili. Niente più vittime, niente più carnefici. Bensì persone con egual colpevolezza dove non esiste l’aggredito e l’aggressore.

Follia pura anche solo immaginare tutto questo!

Queste frasi fatte, questo generalizzare, sono talvolta offensive e denigratorie verso il popolo ucraino che sta cercando in tutti i modi di combattere e di difendersi dall’invasore chiamato Russia.

Qualcuno ha avuto anche il coraggio di definire i giovani dell’esercito ucraino con la seguente frase:

“sono dei ragazzini che hanno bisogno delle armi per sentirsi più forti, per tentare di difendersi dall’esercito russo. Tutto questo però va fermato. Devono fermarsi!”

Ora, facciamo un passo indietro. L’Ucraina viene invasa da un esercito straniero con il conseguente risultato: quest’ultimo inizia a bombardare le città, ad occupare i villaggi, uccide barbaramente e a sangue freddo i civili per strada, violenta le donne, tortura chiunque capiti, violenta i bambini…

Insomma, nonostante tutto questo, gli ucraini continuano ad essere visti come “coloro che puntano i piedi perché vogliono tonnellate di armi dall’Occidente

Tuttavia, dopo affermazioni aberranti di questo tipo, la Sinistra continua ed afferma “l’Ucraina va comunque aiutata!” Ma in che senso? Non vi sembra una contraddizione assurda? Prima la generalizzazione, poi l’accusa velata – ma neanche troppo – della continua richiesta di armi ed infine però, si conclude il tutto con “la necessità di aiutare un popolo amico”.

Ma dov’è il nesso logico in tutto ciò? Voi lo comprendete?

Putin e il negoziato: i suggerimenti della Sinistra

Insomma, dopo aver analizzato queste affermazioni sconclusionate arriviamo a quello che propone la Sinistra ovvero, di “puntare” tutto su un negoziato che induca la pace. Cosa che, tutti noi vorremmo accadesse, ma il punto è che il signor Putin di certo non vuole negoziare.

Putin, ma questo già lo ha capito palesemente tutto il mondo, ha deciso che vuole ottenere a tutti i costi determinate cose. In caso contrario, la guerra proseguirà ad oltranza.

Quest’ultimo non è interessato a negoziare: non vuole scendere a compromessi. E questo, non lo affermiamo così, tanto per. Ci basiamo sui fatti che la guerra ci sta mostrando.

Dal 26 febbraio scorso sono partiti i negoziati per almeno coordinare dei “cessate il fuoco” e, mentre gli ucraini mandavano ai tavoli i Ministri e delle personalità di alto livello, i russi presentavano personalità di “terzo livello“. Persone, quest’ultime, ben lontane dal far parte del ristretto cerchio di Vladimir Putin.

Quando gli eventi a cui presenziare sono delicati, Putin invia sempre uno o più dei suoi fedelissimi. Fate molta attenzione a questo “dettaglio”. In casi come questo invece, e ci riferiamo ai negoziati, aver mandato persone che non fanno parte della ristretta cerchia del capo del Cremlino, significa che, in fondo, tutta questa situazione non gli interessa poi molto.

Badate bene che questi non sono affatto dei dettagli! Anzi!

Inoltre, in questi due mesi, la Russia non ha mai espresso apertamente i propri obbiettivi. Sono partiti citando una generica “denazificazione” fino alla difesa del Donbass.

Non dimentichiamoci poi delle tante telefonate tra il Presidente francese Macron e Putin. Ben che meno le intercessioni di Israele e Turchia.

Spettacolarizzazione dei morti: ecco cosa dice la Sinistra

La Sinistra, Michele Santoro in particolare, afferma che, in questa guerra, quello che davvero interessa ai giornalisti e ai telegiornali è solamente far vedere i morti per strada e la loro sequenza durante tutte le riprese.

Ecco, questa affermazione è davvero triste. Una guerra lascia sempre alle sue spalle distruzione e morte, però è anche giusto far vedere alla gente cosa sta davvero succedendo a sole due ore d’aereo dall’Italia.

Si parla così tanto del diritto di informazione e di quanto sia sbagliata la censura, e poi? E poi ci si lamenta quando un reporter racconta la realtà e i fatti per così come sono. Che poi, in soldoni, il lavoro di un giornalista di guerra è proprio questo. Cos’altro dovrebbe mai raccontare e far vedere?

Raccontare non è sinonimo di spettacolarizzazione. Quest’ultima, è un’altra cosa.

Secondo qualcuno l’Ucraina dovrebbe arrendersi

Più di qualche politico addirittura pensa che l’Ucraina dovrebbe arrendersi e quindi dire per sempre addio alla sua libertà, ai suoi valori, alla sua civiltà.

E’ un po’ come se un ladro entrasse a casa nostra e, anziché tentare di difenderci, dovremmo dargli le chiavi di casa e noi, con la coda tra le gambe, scappare. Sembra pura follia eppure, qualcuno pensa ciò.

E dopo? Una volta arresi, cosa accadrà agli ucraini quando davvero non potranno più difendersi? E i russi? Cos’altro si inventeranno?

Sappiamo tutti benissimo di cosa sono capaci di fare

Concludiamo ricordando a coloro che pensano ciò che: noi siamo un popolo che gode della democrazia, se i nostri avi non si fossero battutti in campo per ottenerla, molto probabilmente, non saremmo mai diventati un popolo libero.

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