Chi è Jean Carroll, la scrittrice e giornalista che ha accusato Trump

Il verdetto della corte di Manhattan per i fatti del 1996 è arrivato. Ecco chi è Jean Carroll, la scrittrice che ha accusato Trump.

Tempi duri per il tycoon ed ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che si è visto condannare dalla corte di Manhattan per aggressione sessuale e diffamazione nei confronti di Jean Carroll, la scrittrice che lo ha accusato lo scorso anno di una violenza sessuale negli anni ’90.

Ecco chi è Jean Carroll e perché si sta tanto parlando di lei in questi giorni.

Chi è Jean Carroll, l’accusatrice di Donald Trump


La scrittrice statunitense, editorialista della rivista Elle, Jean Carroll ha testimoniato in un processo civile a New York, affermando di essere stata violentata dal ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Carroll ha denunciato Trump lo scorso novembre, basandosi sull’Adult Survivors Act, una legge statale che consente alle vittime di stupro di fare causa anni dopo la violenza subita.

L’episodio risale a oltre 20 anni fa, nel 1995-1996, quando Carroll avrebbe incontrato Trump nel grande magazzino Bergdorf and Goodman sulla Fifth Avenue di New York.

Secondo il racconto della scrittrice, Trump con la scusa di aver bisogno di aiuto per trovare un regalo a una donna, l’ha invitata a provarsi della lingerie in un camerino. Ma la situazione è poi precipitata.

Infatti, secondo il racconto della scrittrice, Trump avrebbe chiuso la porta del camerino e immobilizzato la donna contro la parete, abbassandosi poi la lampo dei pantaloni.

Trump ha negato categoricamente tutte queste accuse e ha affermato che la Carroll si sarebbe inventata tutto solo per una questione di visibilità e per vendere più copie del suo libro.

Trump ha sostenuto di non aver mai incontrato la sua accusatrice, aggiungendo di non averla mai conosciuta prima della sua denuncia.

Tuttavia, è stata pubblicata un’immagine del 1987 che mostra i due insieme, dimostrando che Trump ha mentito sulla sua relazione con la scrittrice.

L’avvocato di Carroll ha chiesto un risarcimento per «dolore e sofferenza, traumi psicologici, perdita della dignità e danni alla reputazione».

Il processo di Jean Carroll contro Donald Trump

Nel corso del processo, Carroll ha testimoniato davanti ai giudici, dicendo che Trump ha mentito riguardo all’episodio e ha distrutto la sua reputazione. Ha affermato di essere lì per cercare di riprendersi la vita e di chiedere giustizia.

Il processo civile è iniziato il 25 aprile di quest’anno e ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo. La testimonianza di Carroll è stata accolta con empatia da molte persone, che l’hanno sostenuta nella sua lotta per ottenere giustizia. Tuttavia, ci sono anche coloro che hanno sostenuto Trump e hanno cercato di sminuire l’accusa di Carroll.

Il caso di Jean Carroll è solo uno dei molti casi di violenza sessuale che si sono verificati nel corso degli anni, in cui le vittime hanno avuto difficoltà a farsi ascoltare e a ottenere giustizia.

Tuttavia, la testimonianza di Carroll potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta contro la violenza sessuale e nel garantire che le vittime possano avere voce e diritti.

Leggi anche: Trump, c’è il verdetto sul caso Carroll: colpevole di aggressione sessuale e diffamazione

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