Liz Truss, dopo le dimissioni si pensa al prossimo Primo ministro: chi sono i candidati

Dopo le dimissioni di Liz Truss come Primo ministro britannico è scattata la corsa per il nuovo governo. Ecco chi sono i candidati più favoriti

Alle ore 14:41 di giovedì 20 ottobre Elisabeth Truss è diventata la premier meno longeva della storia inglese, con soli 44 giorni di governo.

Nel pomeriggio Liz Truss ha annunciato le sue dimissioni in qualità sia di Primo ministro del governo, sia di leader del Conservatori (Tories). E appena ha pronunciato la parola “dimissioni” è iniziata la corsa al prossimo Primo ministro.

A meno che non venga presa davvero in considerazione l’ipotesi di uno scioglimento anticipato delle Camere, e di elezioni anticipate, come già i Laburisti richiedono da giorni, forti dell’aumento vertiginoso dei consensi nei loro confronti (al 20 ottobre il gradimento è arrivato al 53%, il più alto dal 2014).

Ipotesi che al momento i Conservatori non vogliono assolutamente considerare, forti di una grande maggioranza (365 seggi su 630). Pertanto, per i Tories non rimane altro che trovare un sostituto per Liz Truss, sia per la leadership del Partito, sia per la premiership del Paese.

Liz Truss, dopo le dimissioni si pensa al prossimo Primo ministro: chi sono i candidati

Già all’inizio del suo governo, Liz Truss non era molto ben considerata dal suo partito. Tra i tories veniva chiamata “la bomba a mano“, come ricorda il Corriere, e al tempo della sua nomina lo Spectator, rivista allineata ai Conservaties, per il giorno dell’insediamento aveva messo come titolo principale “Allacciate le cinture“.

E in effetti sono bastati due proposte economiche per far saltare tutto:

  • un piano di sostegno contro il caro energia da 150 miliardi
  • un altro piano, da 45 miliardi, come taglio alle tasse per le famiglie più abbienti.

In pratica un piano “alla tedesca”, 200 miliardi, tutti a debito. Una bomba a mano per le finanze inglesi, e infatti i mercati sono andati nel panico. La Banca d’Inghilterra è intervenuta immediatamente, e ha sedato un potenziale “rischio materiale” per le finanze pubbliche.

E nonostante le scuse, le dimissioni di alcuni suoi ministri, alla fine Liz Truss ha ceduto, e s’è dimessa. 

E ora bisogna trovare un nuovo Primo ministro. E non sono pochi i candidati. Anche se non mancano i favoriti:

  • Rishi Sunak,
  • Penny Mordaunt,
  • Boris Johnson.

Superfavorito il candidato Rishi Sunak, ex Cancelliere di Boris

Rishi Sunak, nato da genitori indù, classe 1980, nel 2020 ha ottenuto la carica di Cancelliere dello Scacchiere (l’equivalente inglese del nostro Ministro delle Finanze). E già a settembre, all’indomani delle dimissioni dell’ex Primo ministro Boris Johnson, era dato favorito dai boomaker.

Peccato che la parte più a destra dei Tories abbia preferito la Truss a settembre, visto che Sunak stesso ha contribuito nei mesi precedenti a far uscire di scena Boris Johnson, facendosi multare insieme a Boris per la storia del Partygate, per poi dimettersi dalla sua carica.

Dalla sua parte avrebbe il fatto di essere una personalità “saggia”, ampiamente dimostrata quando avvisò Liz Truss dei rischi della proposta fiscale da 45 miliardi per le famiglie non abbienti, e anche per i mercati stessi.

La sua “preveggenza” potrebbe aiutarlo molto alle prossime primarie, inoltre come personalità potrebbe restituire credibilità al governo inglese.

Favorita anche la candidata “outsider” Penny Mordaunt

Penny Mordaunt, irlandese, classe 1973, è attualmente ministro per i Rapporti col Parlamento nel governo di Liz Truss, e anche leader alla Camera dei Comuni. In precedenza è stata Segretario di Stato per la difesa del Regno Unito per il governo May II, e anche Ministro delle donne e delle pari opportunità dal 2018 al 2019. 

Al di fuori della vita politica, è stata anche nel 2014 partecipante al reality show televisivo Splash!, in cui veniva insegnato alle celebrità come immergersi e fare tuffi.

Una “leggerezza” non proprio ben vista all’interno di un partito tradizionalista come quello dei Tories, anche se la Mordaunt ha devooluto in beneficienza il suo cachet da 11.000 sterline. Nonostante tutto, alle primarie di settembre è stata eliminata al quarto turno di votazioni.

Con le imminenti primarie, però, i bookmaker l’hanno posizionata al secondo posto come potenziale nuova leader dei Conservatori.

Il ritorno di Boris Johnson dopo gli scandali Partygate e Pincher

Boris Johnson, classe 1964, è stato sindaco di Londra dal 2008 al 2016, nonché predecessore dell’attuale Primo ministro Liz Truss, che le ha lasciato il posto dopo le sue dimissioni del 7 luglio 2022

Dimissioni dovute a due casi mediatici:

  • il Partygate del 2021,
  • il caso Pincher di luglio 2022.

Il primo riguarda le testimoniante riguardo ad alcune feste tenutesi a Downing Street (residenza istituzionale del Primo ministro) durante il lockdown 2020-2021, in cui era previsto il confinamento e il divieto di tenere riunioni e feste di alcun genere, per ragioni sanitarie.

Il Partygate poteva portare alla sostituzione immediata di Boris Johnson, e forse anticipare il governo di Liz Truss, visto che i sondaggi avevano già evidenziato una diffusa impopolarità a causa di queste rivelazioni. 

Per sua fortuna, la sua posizione nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina ha rafforzato la sua popolarità e la sua leadership, facendo rientrare la crisi. Anche se, a seguito del voto di sfiducia, la resistenza del governo ha cominciato a vacillare.

E poi a compromettersi del tutto a luglio 2022, quando si scopre che Boris Johnson aveva agevolato la carriera di Chris Pincher, allora vicecapogruppo del Partito Conservatore alla Camera dei Comuni, e di aver negato di essere a conoscenza di accuse di molestie sessuali mosse nei confronti di Pincher stesso.

Dopo le sue dimissioni, e la salita di Liz Truss, era andato in vacanza nella Repubblica Dominicana. Appena saputo della caduta del governo, il Sun ha riferito che Boris Johnson abbia già interrotto le sue vacanze, per rientrare a Londra il prima possibile e presentarsi come primo candidato alla leadership del partito.

Un comportamento a senso: un sondaggio di YouGov lo dà al 32% delle preferenze contro il 23% di Sunak.

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