Quanto guadagna Luca Zaia: stipendio, patrimonio e indennità

Pochi sanno a quanto ammonta il patrimonio di Luca Zaia, l'attuale presidente della regione Veneto, e quanto guadagna ogni mese. Ecco tutte le cifre

Come Presidente di Regione, Luca Zaia è forse uno dei più famosi in tutto il territorio nazionale, grazie anche al successo del suo metodo nel fronteggiare la pandemia Covid in Veneto, nel 2020 una delle regioni più colpite dal virus a causa dei primi focolai.

Forte di questo successo, oggi Zaia è al suo terzo mandato, rieletto col 76,79% dei voti.

Salvo crisi interne al suo governo regionale, presieduto per il 55% dalla sua coalizione di centrodestra, anche per questo mandato Zaia potrà portare a casa un lauto stipendio mensile, che va a rimpinguare il suo considerevole patrimonio personale.

Quanto guadagna Luca Zaia: stipendio, patrimonio e indennità

Secondo Truenumbers, lo stipendio di Luca Zaia è uno dei più alti tra tutti gli altri venti presidenti di Regione.

Come indennità da Presidente di Regione, Luca Zaia percepirebbe 6.600 euro, al quale vanno aggiunti anche:

  • 2.700 euro di indennità di funzione,

  • 4.500 euro di rimborso spese per esercizio di mandato.

Ci teniamo a precisare che questo dato proviene dalla classifica stilata a febbraio 2020 da Truenumbers.

Nella stessa classifica il suo stipendio viene messo in prima posizione, ex aqeuo con quello del Presidente di Calabria, Abruzzo, Sicilia, Basilicata e Lazio.

Sotto loro cominciano a guadagnare di meno, come Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, che guadagna 13.764 euro lordi al mese.

Prima di Truenumbers, si sapeva poco dello stipendio di Luca Zaia. Il dato principale è la sua Dichiarazione dei Redditi 2019, con reddito complessivo pari a 111.252 euro.

Oltre a questo, si sa dal Gazzettino che nel 2019 il presunto compenso mensile di Luca Zaia era pari a 8.081 euro.

A sua volta, nel 2012, durante l’inchiesta sulle “spese pazze“, lo stesso Luca Zaia dichiarò di percepire uno stipendio lordo di 9.500 euro. Cifra che si riduceva a 5.700 euro netti, anche per via del contributo mensile alla Lega, di 1.500 euro.

Invece oggi si parlerebbe infatti di uno stipendio mensile ben 13.800 euro lordi, quasi quanto guadagna un senatore della Repubblica Italiana.

Leggi anche: Quanto guadagnano deputati e senatori? Svelati gli stipendi dei politici italiani

La carriera di Luca Zaia: da consigliere Lega Nord a Presidente di Regione

La fortuna di Luca Zaia, sia economica sia politica, non è recentissima.

Classe 1968, laureato in scienze della produzione animale presso l’università di Medicina Veterinaria di Udine, entra nel mondo della politica facendosi eleggere come consigliere comunale alle elezioni comunali 1993 a Godeba di Sant’Urbano (Treviso), con Lega Nord – Liga Veneta.

Nel 1995 viene rieletto come consigliere alla Provincia di Treviso, e viene nominato assessore all’Agricoltura.

Nel 1998 la sua carriera politica ha una svolta. Viene nominato col 41,43% dei voti Presidente della medesima Provincia, all’epoca il più giovane in Italia (aveva compiuto da poco trent’anni). Nel 2002 viene rinominato col 43%.

Nel 2005 dalla Provincia passa alla Regione Veneto, con la nomina di vicepresidente con deleghe all’Agricoltura e al Turismo sotto l’amministrazione Galan.

Raggiunge l’apice quando Silvio Berlusconi, al suo quarto governo, lo nomina ministro dell’Agricoltura, nel 2008. E nel 2010 con la nomina a Presidente della Regione Veneto, con il 60% dei consensi, diventando uno dei più popolari di sempre.

Anche alle elezioni successive Zaia vince le elezioni alla prima tornata:

  • alle elezioni regionali 2015 vince col 50,08%;

  • alle elezioni regionali 2020 vince col 76,79%.

Tutte cariche che nel corso degli anni gli hanno permesso di racimolare un importante patrimonio, e anche notevole prestigio.

Negli anni precedenti, lo stesso Silvio Berlusconi ha visto in lui un potenziale nuovo leader del Centrodestra, ma Zaia ha sempre preferito concentrarsi sul governo regionale, e pensare solo al Veneto e ai vari progetti relativi all’Autonomia regionale.

I suoi rapporti all’interno della Lega sono rimasti sempre stabili, grazie alla sua amicizia con l’ex segretario Roberto Maroni. Solo in alcuni casi ci sono state delle brevi diatribe, come quella col suo ex collega di partito Flavio Tosi (oggi deputato di Forza Italia).

Oggi invece la sua posizione all’interno del partito è ben vista, al punto che in molti lo vedono come un potenziale “concorrente” alla segreteria federale, oggi presieduta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Leggi anche: Addio a Salvini come leader della Lega? Zaia e Fontana fanno pressione

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