C’è la fiducia sulla Manovra Meloni: cosa cambia su Superbonus, pensioni, condono e 18App

Con 107 sì, 69 no e un astenuto la Legge di Bilancio per il 2023 incassa la fiducia in Senato.

Si è concluso il dibattito politico sulla Manovra 2023 del Governo Meloni: dopo il primo sì alla Camera, c’è la fiducia anche in Senato con 107 sì, 69 no e un astenuto. La Legge di Bilancio 2023 è stata approvata: quali sono le misure e le novità in arrivo?

Dal Superbonus alle pensioni, dal condono dei debiti al bonus cultura con 18app: ecco cosa cambia con la Manovra 2023 e quali sono le novità del Governo Meloni.

Manovra 2023, dal Superbonus alle agevolazioni per la casa, fino ai mutui

Una delle norme più discusse nella Manovra 2023 del Governo Meloni riguarda il Superbonus 110%: i termini per ottenere la detrazione massima per i lavori di riqualificazione energetica sono stati prorogati al 31 dicembre 2022. A partire dal 1° gennaio 2023, invece, il Superbonus scende al 90% per i condomini.

Introdotto in manovra anche un nuovo bonus case green, ovvero un’agevolazione che consente di ottenere un credito di imposta sull’Iva al 50% sull’acquisto di abitazioni di classe energetica A o B fino al 31 dicembre 2022.

Confermato anche il pacchetto di agevolazioni per la casa 2023: dal bonus mobili fino a 8.000 euro al bonus verde, dal bonus acqua potabile al bonus ristrutturazioni, Ecobonus, Sismabonus e incentivi per l’acquisto della prima casa per i giovani.

Infine, sui mutui sarà più facile passare dal tasso fisso al tasso variabile purché l’importo del mutuo non sia superiore a 200.000 euro e i titolari possiedano un reddito inferiore a 35.000 euro.

Manovra 2023, caro energia: confermato il bonus sociale e gli aiuti per le imprese

Contro il caro energia sono stati spesi 21 dei 35 miliardi complessivi della Manovra 2023.

Confermato il bonus sociale sulle bollette per le famiglie che soffrono di difficoltà economica (con ISEE sotto i 15.000 euro) o disagio fisico fino al 31 marzo 2023. E sempre fino a tale scadenza sono stati confermati anche l’azzeramento degli oneri di sistema, l’Iva agevolata sul gas e la possibilità di rateizzare le bollette non pagate.

Rinnovati anche i crediti di imposta per le imprese:

  • sulle bollette elettriche e alle utenze gas per le imprese salirà dal 30 al 35%;

  • per le energivore e gasivore dal 40 al 45%.

Infine, agevolate l’Iva sul teleriscaldamento dal 22% al 5%, e anche sul pellet dal 22% al 10%.

Famiglie: assegno unico, congedo parentale e reddito alimentare

Tra i bonus famiglia e bonus figli confermati nella Manovra 2023 ci sono l’assegno unico e il congedo parentale.

Mentre sull’assegno unico e universale per i figli sono in arrivo nuovi aumenti da marzo 2023 per i nuclei familiari più numerose (con quattro o più figli), il congedo parentale passa dal 30% all’80% della retribuzione anche per i padri.

Arriva anche il nuovo reddito alimentare, un’agevolazione riservata alle famiglie che soffrono di difficoltà economiche grazie alla quale si prevede la distribuzione di pacchi alimentari e dei prodotti invenduti. Si potranno, in tal modo, evitare gli sprechi alimentari e aiutare i nuclei in difficoltà con il pagamento delle spese alimentari e non solo.

Infine, il bonus psicologo viene potenziato: si passa da 600 a 1.500 euro per ciascun voucher, ma con un fondo a disposizione pari a 5 milioni di euro per tutto il 2023.

Bonus cultura 2023, torna 18app per i giovani

Un’altra norma molto discussa nella Manovra 2023 del Governo Meloni riguarda il bonus cultura per i ragazzi di 18 anni. Dopo l’ipotesi di introdurre una Carta della Cultura, torna 18app per tutto il 2023.

Il bonus cultura, però, i sdoppia e prevede la soddisfazione di almeno uno di questi due requisiti:

  • da un lato è richiesto un voto di Maturità non inferiore a 100/100;

  • dall’altro lato un ISEE non superiore a 35.000 euro.

La soddisfazione di uno dei due requisiti comporta l’attribuzione di un bonus cultura pari a 500 euro, mentre i ragazzi che soddisfano sia il requisito di merito sia quello di reddito potranno ottenere fino a 1.000 euro di agevolazione.

Pensioni minime, rivalutazione e novità su Opzione Donna

Novità anche sulle pensioni minime, che salgono a 600 euro per gli anziani con almeno 75 anni di età.

La rivalutazione degli assegni dal 1° gennaio 2023 seguirà le 6 fasce indicate dal Governo Meloni nelle ultime settimane:

  • 100% per i trattamenti fino a 4 volte il minimo;

  • 85% per i trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo:

  • 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo;

  • 47% tra 6 e 8 volte il minimo;

  • 37% da 8 a 10 volte il minimo;

  • 32% per gli assegni superiori a 10 volte il minimo. 

Infine, Opzione Donna rimane confermata con i requisiti attuali, ma spunta la possibilità di anticipare la pensione prima dei 60 anni solo per tre categorie di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% oppure licenziate.

Mini condono delle cartelle da marzo e flat tax

Sanzioni confermate per i commercianti che non accetteranno i pagamenti con il POS: è saltata la soglia dei 60 o 30 euro. Tetto ai contanti sale a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023.

Non ci sarà invece il mini condono dei debiti dal 2000 al 2015, di importo inferiore a 1.000 euro: vengono cancellati sono gli interessi, ma dal 31 marzo 2023. Saranno i Comuni a decidere se stralciare anche le ulte, i bolli non pagati e le tasse comunali e regionali.

Sulla flat tax è stato confermato l’innalzamento del regime forfettario per le Partite Iva da 65.000 euro a 85.000 euro, con tassa piatta al 15% oltre tale limite.

Lavoro, dalla decontribuzione allo smart working: cosa cambia

Capitolo lavoro, confermato il doppio taglio del cuneo fiscale:

  • da un lato, il taglio di due punti percentuali per chi possiede un reddito fino a 35.000 euro;

  • dall’altro lato, il taglio di tre punti percentuali per chi possiede un reddito fino a 25.000 euro.

Confermato anche l’esonero contributivo per l’assunzione dei giovani, che passa da 6.000 a 8.000 euro all’anno.

Smart working prorogato al 31 marzo 2023 per i lavoratori fragili, ma sono stati esclusi i genitori dei ragazzi di età inferiore a 14 anni.

Reddito di cittadinanza, ridotto nel 2023 e cancellato nel 2024

Confermate tutte le novità sul reddito di cittadinanza: progressiva riduzione dei titolari “occupabili” a partire dal 2023, e cancellazione del sussidio nel 2024.

Sono stati confermati l’obbligo di completamente della formazione scolastica per i titolari RdC dai 18 ai 59 anni, e la sospensione del sussidio dopo il primo rifiuto dell’offerta di lavoro.

Per conoscere tutte le novità in arrivo sul reddito di cittadinanza, invitiamo a leggere il nostro approfondimento dedicato.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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