Mario Draghi e il futuro: “A elezioni da semplice elettore”

Parla il premier Mario Draghi. Interviene su guerra in Ucraina, situazione internazionale e interna. E ancora PNRR, Covid-19 e riforme. E pure sul suo futuro.

Il presidente del consiglio Mario Draghi a poco più di un anno dall’inizio del suo incarico a capo del Governo italiano ha rilasciato una lunga intervista esclusiva al Corriere della Sera. La prima in assoluto. Al direttore del quotidiano Luciano Fontana ha fatto il punto su tanti temi.

Draghi – nel frattempo al lavoro a domicilio per la positività al Covid – ha parlato del lavoro del Governo, della fase attuale con la guerra in Ucraina fino alla pandemia e al Covid. E con un occhio rivolto al futuro. Anche al suo futuro visto che ha spiegato di non avere nessuna intenzione di candidarsi alle Politiche 2023.

Mario Draghi al Corriere della Sera difende l’operato del suo Governo

Draghi ha sottolineato che in questo momento in cui ci sono tante incertezze, instabilità sia sul fronte interno che sul fronte estero “il governo di unità nazionale sta facendo molto. Dovremmo avere la forza di dire agli italiani, analizziamo cosa abbiamo fatto in questi mesi, dalle vaccinazioni, alla situazione di crescita economica, agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ci sono tanti meriti dei cittadini ma anche delle forze politiche che sostengono il Governo”.

Il Governo, evidenzia Draghi va avanti fino in fondo, fino al termine della legislatura, “se fa le cose che servono al nostro paese. Serve un’azione di Governo che tranquillizza l’Italia e che non dà ansia”.

Draghi: le tre linee guida del Governo da qui a fine legislatura

Nella conversazione con Fontana, Draghi delinea anche le priorità del Governo da qui a fine legislatura. In primo luogo continuare nell’opera di superamento della pandemia.

Sul fronte internazionale l’Italia deve fare sentire la sua voce lavorando per la pace e continuando a sostenere l’Ucraina. Sul piano economico c’è stata una crescita del prodotto interno lordo nel 2021, ora c’è un parziale rallentamento per la guerra  ma dobbiamo continuare nella nostra opera di dare sostegno a lavoratori e imprese.

Mario Draghi e la guerra in Ucraina: “Come tanti credevo che la Russia vincesse in fretta”

Draghi ha dichiarato che aveva sperato fino all’ultimo che Vladimir Putin non facesse l’azione che poi ha effettivamente compiuto in Ucraina.

“Avevo parlato con Putin – ha detto Draghi – prima dell’inizio della guerra ed eravamo d’accordo che ci saremmo risentiti. Poi Putin è partito con l’invasione. Non mi ha sorpreso perchè aveva già portato 200.000 uomini in assetto da guerra al confine con l’Ucraina. Ho provato fino alla fine a parlargli. Fino a questo momento Putin ha dimostrato che non cerca la pace ma vuole annientare la resistenza ucraina, vuole occupare il paese e mettere un governo amico”.

“Noi resteremo accanto ai nostri amici ucraini. All’inizio pensavo – come tanti – che fosse probabile una rapida vittoria della Russia che avrebbe messo in pericolo anche altri stati. Ma questo non è successo. La resistenza ucraina è eroica e non ci sono possibilità che il popolo ucraino possa accettare l’occupazione russa. La linea resta quella di evitare un coinvolgimento diretto dell’Europa in guerra e nessun coinvolgimento diretto della Nato”. 

Mario Draghi e la difficile decisione di dare le armi all’Ucraina

Draghi ha anche parlato della decisione di dare le armi all’Ucraina visto che, come noto, dai sondaggi emerge una larga contrarietà degli italiani su questa decisione.

“La decisione è stata presa – spiega Draghi al Corriere – in maniera quasi unanime dal Parlamento. Da una parte c’è un esercito aggressore, dall’altra c’è un popolo aggredito. Per aiutare il popolo aggredito sono indispensabili da un lato le sanzioni per indebolire chi aggredisce. Ma questo fatto da solo non porta al fermare le truppe. Serve aiuto diretto agli ucraini, occorre metterli nelle condizioni di difendersi. Il tema armi è serio e coinvolge scelte personali ma la situazione è quella descritta poco fa”. 

Mario Draghi e la telefonata con Putin di qualche settimana fa

Draghi dopo lunghe settimane di tensione ha avuto un colloquio telefonico con Putin qualche settimana fa. Draghi rivela di averlo invitato a vedersi con Zelensky ma la risposta del presidente russo è stata

“I tempi non sono maturi”.

Stessa risposta alla richiesta di un “cessate il fuoco”. Draghi rivela di pensare che è inutile parlare a Putin in questa fase visto che si perde solo tempo. Difende Macron che da presidente Ue di turno fa tutto il possibile ma in questa fase non servono le telefonate.

Mario Draghi, le forniture di gas e la frase su “pace e condizionatori”

Draghi ha sottilineato che l’obiettivo del governo è quello di diversificare le fonti di energia e trovare nuovi fornitori. Per questo è stato siglato un accordo con l’Algeria per una fornitura di 9 miliardi di metri cubi di gas naturale in più e seguiranno accordi anche con altri paesi.

Occorre diversificare, avremo nuovo gas da altri fornitori. Dobbiamo sbloccare la possibilità di fare investimenti in energie rinnovabili”.

Draghi ha sottolineato che se ci saranno misure di contenimento su temperature di riscaldamento e condizionatori saranno minime.

Ovviamente stuzzicato dal direttore del Corriere della Sera sulla frase relativa pace e condizionatori (approfondimento a questo link sempre di trend on-line) Draghi ha sottolineato che voleva mandare due messaggi:

1) la pace vale dei sacrifici2) Il sacrificio, in questo caso, è contenuto, pari a qualche grado di temperatura in più o in meno. La pace è il valore più importante, indipendentemente dal sacrificio, ma in questo caso il sacrificio è anche piccolo.

Draghi ha evidenziato che sono stati spesi già 20 miliardi  e si farano altre azioni per proteggere i cittadini e abbassare il costo delle bollette.

Draghi e il Covid: la campagna di vaccinazione è stata un successo

Il Covid è stata l’emergenza che ha accompagnato il Governo Draghi.

“Se siamo sulla via d’uscita – spiega il premier – lo dicono i numeri. Morti e ospedalizzazioni si sono ridotte, si è ridotta l’intensita dei sintomi. Le scuole sono aperte, siamo tornati alla socialità, è difficile fare previsioni ma si può dire che la campagna di vaccinazione è stata un successo. Se ci sarà un nuovo peggioramento della situazione saremo molto più preparati che in passato”.

Sul PNRR  Draghi spiega che nel 2021 “abbiamo realizzato tutti gli obiettivi previsti”. Pochi giorni fa sono arrivati i primi 21 miliardi del 2022, che si aggiungono ai quasi 25 che abbiamo ricevuto l’anno scorso. 

Mario Draghi e la tenuta della maggioranza su Riforma Fiscale e e del Catasto

Ci sono fibrillazioni nella maggioranza alcune riforme chiave come quella del fisco e sul catasto

“La Delega fiscale – spiega Draghi è uno strumento di lotta all’evasione e non aumenta le tasse. Le norme sul catasto aggiornano valori degli immobili che ora riflettono prezzi di diversi decenni fa e faranno emergere immobili abusivi. Non cambieranno le tasse pagate dai cittadini”. 

Mario Draghi: la “stanchezza” e il futuro dell’attuale presidente del Consiglio

A chi gli fa notare che sembra essere più impaziente e stanco per le liti nella maggioranza e stia meditando di andarsene risponde dicendo di “non essere stanco e di non avere nessuna intenzione del genere”.

“Intendo finire il mandato he il presidente della Repubblica mi ha dato facendo le cose che in questa fase servono all’Italia”. 

A domanda specifica su dove si immagina alla fine di questa esperienza Draghi risponde di non immaginare dove sarà ecosa succederà perchè non è nel suo carattere.

A domanda ulteriore finale se gli piacerebbe essere eletto, Draghi dà una delle notizie più importanti dell’intervista al Corriere.

No, è estraneo alla mia formazione e alla mia esperienza“. Dice di avere rispetto a chi si impegna in politica e spera che ci “saranno tanti giovani a farlo alle prossime elezioni”. Elezioni alle quali dichiara che parteciperà come ha sempre fatto “da semplice elettore”. 

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