Mondiali 2022, tra polemiche e diritti violati: ecco perché molti criticano il Qatar

Le polemiche che riguardano il mondiale di calcio in Qatar sono molte, e riguardano la lesione di diritti sul lavoro e la corruzione, vediamoli in dettaglio.

Le polemiche che riguardano il mondiale di calcio in Qatar sono tante, e rimangono al centro della cronaca calcistica internazionale sin dagli anni immediatamente successivi alla sua decisione.

Di recente si è molto sentito parlare delle dichiarazioni omofobe dell’ambasciatore ufficiale del mondiale di calcio Khalid Salman, per il quale i gay avrebbero una malattia mentale. In aggiunta ci sono i costi esorbitanti sostenuti dall’emirato del Golfo persico per l’organizzazione del torneo. Su quest’ultimo punto vedremo come mai la costruzione degli stadi presenta criticità ulteriori rispetto agli alti costi per i lavori.

Mondiali 2022, pioggia di polemiche sul Qatar: ecco il perché

Tra i fattori più controversi in campo abbiamo la decisione di disputare le partite proprio nei mesi invernali, senza la quale non si sarebbe potuto giocare in una località geografica molto calda. Sullo sfondo abbiamo inchieste giudiziarie su elementi di corruzione e la triste lesione dei diritti di alcuni addetti ai lavori.

Vediamo tutti i punti controversi che accompagnano un mondiale di calcio rivelatosi ambiguo sin dal giorno della sua programmazione.

La decisione di giocare in Qatar

L’assegnazione al Qatar dei mondiali 2022 è avvenuta il 2 dicembre 2010. Durante la votazione che ha portato alla scelta dello stato mediorientale, sono stati battuti gli Stati Uniti d’America, che hanno ottenuto solo 8 voti contro i 14 del Qatar.

In ogni caso, gli Stati Uniti ospiteranno i mondiali del 2026, che si svolgeranno anche nei territori del Canada e del Messico.

Nella medesima seduta, la FIFA ha deciso in merito allo svolgimento dei mondiali 2018 in Russia. La decisione, però, non è stata facile e indolore.

Dal mondiale in Russia a quello del Qatar

Durante il mese di maggio 2015 è iniziata un’indagine giudiziaria che ha portato a diversi arresti nella dirigenza Fifa.

In particolare, a seguito di un’indagine Fbi, otto dirigenti della Fifa vennero indagati, e altri sette sono stati arrestati. In questo frangente vennero alla luce tangenti per oltre 100 milioni di dollari, che hanno evidenziato un calcio vittima della corruzione per un periodo superiore ai 20 anni.

Tra gli arrestati, alcuni vennero estradati degli USA e poi condannati, altri hanno ammesso la loro colpevolezza e hanno sborsato milioni di dollari per evitare il carcere.

I flussi di denaro sospetti tra Qatar e Francia

In seguito a un’inchiesta a questa collegata, venne poi indagato il ricco imprenditore Nasser Al-Khelaifi, che dal 2011 è anche proprietario del Paris-Saint Germain football Club.

Nel corso del procedimento, Al-Khelaifi è stato assolto dall’accusa di corruzione per ben due volte. Questa accusa riguardava non soltanto l’assegnazione di diritti televisivi, ma anche la decisione dello spostamento del mondiale in Qatar in un periodo tra l’autunno e l’inverno.

Gli inquirenti d’oltralpe, d’altronde, come si è visto anche a causa dell’interrogatorio di Michel Platini, hanno rivolto la propria attenzione per lungo tempo ai flussi di denaro che negli anni scorsi sono stati spostati dal Qatar alla Francia.

A questo proposito, il The Guardian avverte: i membri della FIFA che hanno deciso in merito al mondiale del Qatar, hanno anche deliberato sul mondiale in Russia del 2018. E in seguito sono stati arrestati, banditi dal calcio per tutta la vita oppure semplicemente indagati.

Lesione di diritti sul lavoro e morti sospette

La superficie dello stato mediorientale che ospita i mondiali durante questa stagione è molto limitata. In particolare, il mondiale non è stato mai ospitato in uno stato più piccolo del Qatar, e le città che ospiteranno le partite sono cinque. Per dotarsi di stadi a sufficienza, il Qatar ha dovuto costruire ex novo ben sette stadi, mentre otto stadi nel complesso ospiteranno le partite del mondiale.

La popolazione del Qatar è composta per il 20% da persone autoctone, mentre gli altri abitanti provengono da paesi asiatici come l’india, lo Sri Lanka, il Bangladesh e il Nepal.

Gli operai che hanno costruito gli stadi lavoravano in condizioni discutibili, sia in merito agli orari, sia rispetto al trattamento economico. Ma il punto più controverso e dibattuto è stato quello relativo all’elevato numero di morti sul lavoro, delle quali a nessuno è stata attribuita la colpa.

Il numero di morti dal 2011 al 2020 per costruire gli stadi è stato di 6.500 operai. Le autorità locali, tuttavia, hanno attribuito i decessi a fattori naturali, dato che la forza lavoro straniera nello stato si attesta a 2 milioni di individui circa.

Le date del mondiale

Ultimo punto controverso, come anticipato, è quello relativo al calendario, fissato nei mesi invernali a seguito di una sospetta corruzione ai vertici della Fifa.

Dato che l’estate è il periodo in cui in Qatar si raggiungono temperature tra le più alte al mondo, si è optato per lo spostamento del torneo mondiale fra i mesi di novembre e dicembre.

Come si è accennato poc’anzi, la scelta è stata oggetto anche di inchieste giudiziarie, e lo stravolgimento del calendario ha riguardato anche il nostro campionato di serie A.

Il campionato subirà uno stop durante il mondiale, e fino a questo momento le squadre hanno giocato con ritmi molto alti.

Le partite sono state disputate ogni tre giorni, gli infortuni sono stati moltissimi e molti campioni saranno costretti a non giocare al mondiale. Altri parteciperanno, ma le loro condizioni fisiche non saranno di certo ottimali.

Leggi anche Dallo stadio, all’organizzazione ai biglietti: quanto costano i Mondiali di calcio 2022

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