“No alla Russofobia”, Influencer russe tagliano borse Chanel

"No alla Russofobia", le modelle e influencer russe, accusano il marchio che impedisce loro di sfoggiare la griffe in Russia e tagliano le loro borse Chanel.

No alla russofobia”, Influencer russe tagliano borse Chanel

La guerra in Ucraina continua e l’Occidente si unisce sempre più contro la Russia, pensando a possibili nuove sanzioni contro il Paese del dittatore Putin. 

Ma insieme ai capi di Stato, anche le principali aziende del mondo hanno scelto di voltare le spalle alla Russia, non al Paese e ai cittadini, sia chiaro, ma nei confronti delle decisioni del Governo di Mosca.

L’obiettivo è, infatti, punire lo Stato per l’attacco in Ucraina e, soprattutto, per le stragi di civili che l’esercito di Putin sta compiendo. 

Così, anche il marchio Chanel si è accodato a tutti i marchi che hanno abbandonato la Russia e che hanno applicato delle restrizioni per i soli clienti russi. 

Le influencer russe, infatti, hanno raccontato sui loro social di essere state obbligate da alcune boutique della maison francese Chanel a fornire i propri documenti per mostrare la propria nazionalità, oltre che a sottoscrivere dei documenti che impegnano le stesse acquirenti a non sfoggiare il marchio in Russia

Per le influencer questa non è altro che russofobia e, per questo motivo, all’urlo di “no alla russofobia”, hanno lanciato la provocazione di boicottare il marchio francese.

Ecco il video dal canale YouTube de Il Riformista

Boicottare Chanel, la nuova missione anti-russofobia delle influencer russe

Come dicevamo poc’anzi, l’Unione Europea ha lavorato in questi ultimi giorni a dei pacchetti di sanzioni ancora più stringenti nei confronti della Russia per l’attacco all’Ucraina iniziato lo scorso 24 febbraio e, soprattutto, dopo le ultime stragi di civili che tutti abbiamo visto. 

Anche il nostro Paese ha collaborato con la Commissione Europea approvando il nuovo pacchetto di sanzioni contro gli invasori e, inoltre, il Professor Draghi ha dichiarato di voler effettuare, con i partners dell’Unione, ulteriori passi verso l’energia.

Ma non sono solo i Paesi membri dell’Unione Europea ad aver approvato delle misure punitive nei confronti della Russia, ma anche il noto marchio parigino Chanel, alla stregua dei tanti brand che hanno via via abbandonato Mosca e bloccato le vendite ai russi. 

Chanel, infatti, avrebbe obbligato delle acquirenti russe a sottoscrivere delle vere e proprie dichiarazioni di responsabilità per non utilizzare gli accessori in territorio russo, il tutto dopo aver richiesto i loro documenti per verificarne la nazionalità.

Chanel, infatti, come altri marchi, ha scelto di bloccare le attività in tutta la Russia subito dopo lo scoppio della guerra. E così, note influencer e modelle russe hanno deciso di boicottare il marchio Chanel.

Boicottare Chanel per dire no alla russofobia

In questo modo, sfoderando le loro forbici, le influencer russe che vantano qualche milione di follower su Instagram, hanno deciso di riprendersi mentre facevano letteralmente a pezzi le loro borse griffate.

La loro è stata una vera e propria vendetta per il “blocco delle vendite” e per la restrizione del campo di utilizzo del marchio, che non dovrebbe essere sfoggiato in Russia – ricordiamo la firma dell’accordo di responsabilità. 

Anna Kalashnikova, attrice, cantante e conduttrice della Federazione Russa, ha scritto ai suoi oltre 2.4 milioni di follower che il marchio Chanel:

 “Nelle boutique occidentali ci chiedono i dati identificativi e, quando chiami dal tuo numero russo, i venditori dicono ‘Ora vendiamo capi e accessori ai russi solo con la promessa che non le porteranno in Russia e non le indosseranno lì'” 

Anche la conduttrice e attrice Marina Ermoshkina ha espresso il suo sdegno a riguardo e, in un video sui social, prima di prendere le sue forbici per fare a pezzi la sua costosissima Chanel, ha dichiarato:

“Non un solo articolo o marchio vale il mio amore per la mia Patria e il rispetto di me stessa. Sono contro la russofobia e sono contro i marchi che sostengono la russofobia. Se possedere Chanel significa vendere la mia Patria, allora non ho bisogno di Chanel.”

E sulla medesima scia delle due influencer troviamo anche Victoria Bonya, la modella russa che avrebbe dichiarato di non aver mai visto un brand così irrispettoso dei propri clienti.

Nuova Campagna “Bye Bye Chanel”, ma il marchio rispetta solo le regole

Nessuna russofobia, dunque, solamente il rispetto delle regole imposte dall’Unione Europea e dalla Svizzera nei confronti della Russia

Non si vogliono punire i cittadini, ma l’operato del Governo russo a seguito delle decisioni prese in questi mesi, quali, la violazione degli accordi di Minsk, l’aggressione all’Ucraina e i bombardamenti nelle zone residenziali e direttamente sui civili, come è successo pochi giorni fa a Bucha. 

Di Bucha ci parla la collega Deborah Bertolino nel suo articolo, in cui afferma:

“Non ci sono parole per descrivere l’orrore che è avvenuto in quel luogo, perché a parlare sono le immagini: corpi di civili sparsi ovunque, esecuzioni sommarie, corpi ritrovati con le mani legate dietro la schiena, immagini di una brutalità indicibile.”

Insomma, la nuova campagna Bye Bye Chanel pare essere la “protesta” più irrilevante del pianeta, in confronto a quello che stanno passando i cittadini ucraini. La maison francese Chanel, infatti, ha solo appoggiato la nuova policy in linea con l’inasprimento delle sanzioni contro la Russia, come stabilito dal Consiglio UE del 15 marzo 2022

Le leggi riguardanti le sanzioni nei confronti di Mosca stabiliscono che vige un divieto di:

“vendita, fornitura, trasferimento o esportazione, direttamente o indirettamente, di beni di lusso a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Russia o per l’uso in Russia”

Bye Bye Chanel, parla anche il Ministro degli Esteri – Russia

E sulla vicenda ha preso parola Maria Zakharova, la portavoce del Ministro degli Esteri di Mosca. Anche la Zakharova ha invitato al boicottaggio del marchio, sempre per rimanere coerenti all’opera di denazificazione che Vladimir Putin, dittatore russo, starebbe compiendo nel cuore dell’Europa, colpendo l’Ucraina. 

Il riferimento della Zakharova è storico e affonda le sue radici nella Seconda guerra mondiale quando, secondo la sua versione, Coco Chanel, madre della maison francese, avrebbe collaborato con la Germania Nazista e il Terzo Reich.

Sul quotidiano russo Pravda, infatti si parla di Coco Chanel come un agente del Terzo Reich che aveva legami molto stretti con ufficiali del governo di occupazione francese, partecipando anche ai tentativi di negoziati segreti tra Regno Unito e Germania. 

Nel comunicato della Zakharova si legge che la madre della maison ha risolto i suoi affari commerciali proprio a spese dei nazisti, vendendo prima le sue strutture per la produzione della sua nota fragranza Chanel n. 5 a industriali ebrei, per poi attirare i nazisti cercando di riguadagnare i diritti sulle vendite dei profumi. 

Per questo motivo, la nota casa di moda francese potrebbe essere direttamente collegata all’”operazione militare speciale” che la Russia sta conducendo in Ucraina (la guerra): la denazificazione. Nel comunicato si legge:

“Abbiamo appena aperto un armadio, da cui erano caduti scheletri di 80 anni, che non erano ancora decaduti. Siamo un paese molto paziente e clemente (Russia). Abbiamo perdonato tutti per tutto, abbiamo voltato pagina e lasciato spazio al futuro. Tuttavia, se questa strada è una tangenziale, spezzeremo questo circolo vizioso.”

Insomma, la campagna bye bye Chanel, sempre secondo la portavoce del ministro degli Esteri russo, è solo un punto di partenza contro il marchio, poiché la maison, come tutta la sua amministrazione e, ovviamente, la sua creatrice, sostiene il Nazismo.  

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