Nuova stangata in arrivo in autunno: aumenti del 10%! A rischio Pmi e famiglie

La "stangata di autunno" colpirà Pmi e famiglie: aumenti fino a 11 mld di euro! Bruxelles convoca una riunione d'emergenza!

Il ritorno dalle ferie sarà più costoso per gli italiani rispetto allo scorso anno, a causa dei recenti aumenti. Dopo l’aumento del prezzo del gas annunciato ieri, con 341 euro a megawattora, si è stabilito un record storico mai raggiunto fino ad ora e che, come un’onda, coinvolgerà tutti i settori collegati.

A causa degli aumenti, infatti, molti cittadini al rientro dalle ferie dovranno tenersi pronti a correre ai ripari perché sta per arrivare “la stangata d’autunno”. Secondo le stime ogni famiglia sarà costretta a pagare +741 euro tra settembre e novembre.

La denuncia arriva direttamente dal Codacons, che ha calcolato le spese che gli italiani saranno costretti ad affrontare questo autunno. La prima spesa sarà quella alimentare, con incrementi medi dei prezzi del 10% su base annua.

Secondo il Codacons, infatti, una famiglia media composta da 4 persone, quest’anno potrebbe arrivare a pagare 172 euro per i primi rifornimenti alimentari post-vacanze, con una maggiore spesa di circa 16 euro rispetto al 2021.

Ma non solo. A rischio questo autunno non saranno solo le famiglie. Anche le Pmi dovranno prepararsi a ricevere una maxi-bolletta da 11 mld di euro. In sostanza, in autunno dovremmo affrontare nuovi aumenti, a quelli già in atto in questi mesi.

L’impennata e il record che prezzo del Gas ha stabilito ieri, con 341 euro a megawattora, si è scaricata inevitabilmente sul prezzo dell’elettricità, che in Italia è quadruplicato.

La “stangata d’autunno” colpirà le Pmi

Secondo i dati raccolti, oggi la media giornaliera si aggira attorno ai 713, 69 euro, 100 euro in più rispetto al giorno prima. Molti imprenditori hanno dovuto abbassare le saracinesche dopo l’arrivo delle bollette del gas e dell’elettricità, ma questo autunno potremmo assistere ad un’onda di chiusure.

Si tratta di una stangata insostenibile per circa 90 mila attività. A rischio saranno soprattutto le piccole medie imprese e il settore del turismo e del terziario.

Questa volta a lanciare l’allarme è la Confesercenti che, in base alle tariffe attuali di gas e luce, ha calcolato l’aumento dei costi che dovranno sostenere le imprese con meno di 20 dipendenti che operano nel turismo e negli altri comparti del terziario, dal commercio ai servizi.

A pagare la bolletta più salata saranno le imprese del comparto della ristorazione, che si troveranno a spendere – a parità di consumi – quasi 2 miliardi di euro in più (+1.944 milioni), mentre per i bar e le altre attività senza cucina l’aggravio sarebbe di poco più di un miliardo di euro (+1.045 milioni).

Sarebbe una stangata insostenibile, dichiara Confesercenti:

“Senza sostegni, il sistema delle piccole imprese rimarrà schiacciato dall’aumento di costi. Il governo in carica agisca utilizzando tutti i poteri di cui dispone” – commenta la presidente Patrizia De Luise.

Bruxelles convoca una riunione d’emergenza per l’introduzione di misure preventive

La corsa ai prezzi non lascia indifferenti Bruxelles e proprio ieri è stata convocata una riunione d’emergenza dei ministri europei che, entro metà settembre, dovranno “discutere le misure d’emergenza”.

Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni (Lega), ha confermato la volontà del governo di intervenire per alleggerire le difficoltà causate dai rincari:

Per stare tranquilli fino alla fine dell’anno – dice – dovremmo stanziare dai 20 ai 25 miliardi di euro e si può fare solo con uno scostamento di bilancio”, quindi aumentando il deficit. 

Ma servirebbe in ogni caso una preventiva autorizzazione europea e poi un voto del Parlamento a maggioranza assoluta: solo dopo si potrebbe in concreto spendere lo scostamento. Insomma, i tempi non ci sono.

Per accelerare serve un nuovo quadro comunitario – ha aggiunto – che semplifichi le procedure di scostamento. Nel frattempo, dobbiamo rifinanziare le misure esistenti per lo sconto carburanti e per l’azzeramento degli oneri di sistema e accelerare al massimo le procedure per gli impianti di rigassificazione

I margini di manovra, perciò, sembrano essere ridotti e a confermarlo è anche Maria Cecilia Guerra, sottosegretario all’Economia:

Di fronte a questa emergenza è evidente che il governo non sarà inerte. Ma si muove su un sentiero stretto, per la scarsità delle risorse a diposizione e la difficoltà a ipotecare finanziamenti su cui potrebbe voler decidere il futuro governo

Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, ha esposto le proprie preoccupazioni in merito:

Se il prezzo non scende, il prossimo governo dovrà razionare luce e gas a partire dalle imprese

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