Utilizzare un simbolo dell'arte italiana nel mondo è sembrata un'ottima tattica per promuovere l'Italia nel resto del globo: peccato però che il risultato ottenuto non ha riscosso il successo immaginato.
Le polemiche, oltre che riguardare il soggetto scelto e la realizzazione della campagna, hanno coinvolto anche il costo esorbitante della campagna "Open to meraviglia": scopriamo tutti i dettagli.
Open to meraviglia: la campagna pubblicitaria che ha sollevato le polemiche
La ministra del Turismo Daniela Santanchè lancia in pompa magna Open to meraviglia, campagna promozionale realizzata da Armando Testa.
La protagonista prescelta per la campagna è una virtual influencer dal volto molto noto: si tratta della Venere di Botticelli in versione contemporanea, ritratta a spasso per le bellezze italiane.
Daniela Santanchè motiva la scelta del soggetto con le seguenti parole:
Noi dobbiamo saper vendere l’Italia. La Venere del Botticelli, allora, simbolo della rinascita e della primavera che fiorisce dopo il rigido inverno pandemico, è la testimonial d’eccezione che ci prende per mano e ci accompagnerà lungo questo percorso.
Non sono dello stesso parere tutti coloro che hanno criticato questa scelta, ritenendo sconvolgente la presenza di un'icona del rinascimento italiano all'interno di stereotipi e luoghi comuni, come mangiare una pizza e farsi un selfie.
Molte critiche hanno riguardato soprattutto il costo di realizzazione della campagna.
Open to Meraviglia: il costo ammonta realmente a 9 milioni di euro?
La qualità delle immagini ha ritenuto molte critiche, soprattutto alla luce delle recenti tecnologie di intelligenza artificiale.
Diversi sono gli utenti che hanno sostenuto una realizzazione migliore di questa campagna anche attraverso le grafiche web e a un prezzo nettamente inferiore.
Il totale dell'investimento per la campagna primavera/estate e autunno inverno ammonta infatti a 9 milioni di euro. Si sa inoltre che metà dell'investimento si concentrerà sui principali hub aeroportuali internazionali.
Il video della campagna, inoltre, sarò diffuso sui voli Ita Airways e sulle stazioni ferroviarie europee.
L'operazione creativa della campagna, invece, è costata poco più di 138 mila euro, mentre i restanti 8.9 milioni saranno necessari per la diffusione nei 33 mercati chiave.
Le critiche continuano a crescere a dismisura, soprattutto per l'accostamento della Venere di Botticelli a un contesto giovanile.
La supremazia del digitale: la Venere di Botticelli diventa influencer
L'obiettivo è indubbiamente quello di mostrare un Paese al passo con i tempi, coinvolgendo anche una personalità rinascimentale per dimostrare il progresso italiano.
Secondo molti studiosi, però, l'influencing è un fenomeno transitorio che è negli anni è prossimo alla scomparsa.
Inserire il volto della Venere sul corpo di una modella, senza effettuare autoironia ma semplicemente per decantare le bellezze del Paese, non è funzionale per attrarre i turisti.
Una comunicazione di questo tipo inevitabilmente creerà meme da far circolare online, ma questo porterà a spostare l'attenzione dal focus principale con cui è stata realizzata la campagna.