Pandemia, tamponi a 25 euro: addio ai prezzi calmierati!

Ogni paese gestisce la pandemia a modo suo, ma non come in Italia: da noi, tutto si fa all'italiana e con l'abolizione del Green Pass ogni tampone costa 25 euro!

Dopo la discussione e l’approvazione dell’abolizione del Green Pass e delle restrizioni fissate al maggio 2022, torna la paura di una possibile quinta ondata con Omicron 2. Nel corso di questi due anni di pandemia ci sono stati diversi cambi di rotta da parte del Governo: l’abolizione del Green Pass sarà uno di questi? Non ci sorprenderebbe!

Proprio in questo articolo, intitolato Addio Green Pass! Tutte le tappe fino a giugno! | Trend Online (trend-online.com), abbiamo detto che l’intenzione del governo è proprio quella di “andarci con i piedi di piombo” e procedere all’abolizione del Green Pass solamente per gradi.

Inoltre, saranno esaminati i bollettini giornalieri e settimanali dei contagi in modo da non trovarci impreparati se qualcosa dovesse andare storto. In effetti, il numero dei contagi sembra essere in aumento e la paura più grande per i virologi è che possa svilupparsi una variante ancora più contagiosa di Omicron, ma non solo, anche più letale.

Tuttavia, le ospedalizzazioni sembrano essere in calo e questo è dato positivo. Ad ogni modo, la domanda che sorge spontanea è propria questa: le decisioni adottate fino ad oggi si basano sulla paura o sulla prudenza? Non è facile dare una risposta a questa domanda.

Sappiamo soltanto che nei paesi che hanno eliminato le restrizioni, come il Regno Unito, si contano il doppio dei contagiati e dei ricoverati in terapia intensiva. Come è stato detto anche dal Il Giornale, tuttavia, l’aumento sembra essere fisiologico, soprattutto se fino a 24 ore prima erano in vigore le restrizioni.

“come vale per ogni Paese c’è sempre un popolo di fragili, un popolo di no vax e un popolo che non risponde alla vaccinazione. In più la variante sfugge, in parte, agli anticorpi ed ecco che se inverti l’ordine dei fattori il prodotto non cambia: l’aumento dei casi è fisiologico”

Il premier inglese, Boris Johnson, però, diversamente da quello che avremmo fatto noi italiani, non torna indietro. Anzi. Procede addirittura con le riaperture.

Tuttavia, gli inglesi, così come la maggior parte di noi, capiscono che due anni di pandemia non spariscono da un giorno all’altro e continuano ad essere prudenti, indossando le mascherine, il 76%, ed evitando assembramenti e luoghi pubblici, il 57%.

A criticare le mosse del Regno Unito è il consulente del ministro della salute Speranza, Walter Ricciardi, il quale ha sottolineato la totale mancanza di prudenza del premier inglese che dal momento in cui ha deciso di eliminare tutte le restrizioni, si è trovato improvvisamente con un’impennata di contagi pari a 100.000 casi al giorno.

Ma non tutti gli Stati hanno seguito la strada di Boris Johnson. In questi giorni circola la notizia di una strana impennata di casi in Cina. Ricordiamo che questa ha affrontato la pandemia in maniera molto diversa da come l’abbiamo affrontata noi italiani, o altri paesi occidentali. 

Nonostante i controlli ed i tamponi a tappeto, il virus è ritornato a circolare con una rapidità mai vista. Solamente oggi in Cina sono stati registrati 4.051 nuovi casi e, dopo oltre un anno di pandemia, si sono registrati i primi due morti per covid.

A riferirlo è stata proprio la Commissione sanitaria nazionale cinese puntualizzando, inoltre, che i due decessi sono avvenuti nella provincia nordorientale di Jilin. Secondo la commissione, attualmente la Cina si trova di fronte un’ondata di contagi peggiore rispetto all’inizio della pandemia.

Non sarà un’esagerazione? Ricordiamo tutti i primi mesi di pandemia e di lockdown. Paragonare l’attuale situazione definendola addirittura peggiore rispetto all’inizio della pandemia è esagerato. Come afferma anche il Messaggero 

“Nel Paese oggi sono stati registrati 4.051 nuovi casi, in calo rispetto ai 4.365 del giorno prima.”

Se i dati affermano un calo dei contagi, è chiaro che la situazione, anche in questo caso, sembra essere sotto controllo. Creare ulteriori allarmismi a cosa serve? 

Certamente la notizia ha sconvolto l’intera popolazione cinese che proprio in queste ore fa la coda per acquistare l’ennesimo tampone. Di fatto, nelle farmacie abbondano kit e test antigenici rapidi per Covid-19, mentre la Cina è decisa a prendere le misure necessarie al fine di riuscire ad arginare l’ondata dei contagi.

Il capo del centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Hangzhou, Zhao Gang, ha spiegato il nuovo piano per un’identificazione più rapida dei contagiati. Come? Attraverso il rilevamento dell’antigene.

Tuttavia, la rilevazione dell’antigene potrà essere effettuata solamente ai contagiati con sintomi, quali tosse o febbre, ai soggetti in quarantena e a tutti coloro che volessero volontariamente sottoporsi al test.

Già dal 14 marzo, i cittadini cinesi potranno prenotare ed acquistare il proprio tampone direttamente attraverso l’applicazione TaoBao, colosso dell’e-commerce Alibaba, e ogni tampone costerà circa 20 yuan, ovvero 3,15 dollari.

Il test antigenico consiste in un tampone nasale i cui risultati sono già verificabili entro 20 minuti.

Pandemia, Covid: basta tamponi gratuiti! Al via prezzi calmierati

La pandemia è stata gestita da ogni Stato in maniera diversa, ma ogni sistema adottato per ridurre o mantenere sotto controllo i contagi non ha dato i frutti sperati. Perché?

Mentre in Italia aumento i contagi, gli accordi che regolavano i prezzi dei tamponi scadono. A comunicarlo è il Fatto Quotidiano che, proprio in suo articolo, dice che

“Con la fine dell’emergenza, prevista per il 31 marzo, non si potrà più fare leva sul prezzo calmierato. Non lo potranno fare i minorenni dai 12 anni in su, per i quali il test finora costava 8 euro, sette in meno di quanto richiesto ai maggiorenni. Questo a causa della chiusura della struttura commissariale, che si faceva carico della differenza”

Con la curva dei contagi in aumento, un aumento ulteriore del prezzo dei tamponi sembra essere assurdo! Ricordiamo che in Piemonte, prima che venisse stipulato l’accordo per l’abbassamento dei prezzi dei tamponi, ogni tampone costava circa 25 euro, mentre in altre regioni d’Italia, come in Liguria, il tampone costava 35 euro.

Un nuovo aumento non ci vuole, soprattutto, dopo l’aumento del prezzo del carburante che, anche dopo il taglio delle accise, resta ancora alto, ovvero circa 2,10 euro.

Pandemia, Omicron 2: i contagi schizzano alle stelle!

In ogni regione d’Italia si assiste alla crescita della curva dei contagi.

Tuttavia, questo aumento è coerente con quanto detto fino ad ora sulla variante Omicron. A spiegare la situazione è proprio il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, il quale ha anche puntualizzato che la variante Omicron circola più velocemente nei ragazzi di età compresa tra i 10 e i 19 anni, seguita dalla fascia d’età 0-9 anni.

Secondo i dati riportati dall’Istituto superiore di sanità, i contagi di Omicron 2 sono arrivati a raggiungere il 44,1% dei casi totali, con incrementi del 79,9% in Liguria e del 75% in Alto Adige. In Toscana si tocca il 65%, mentre in Lombardia assistiamo a picchi del 66%.

Con i dati in costante aumento, ritorna il dubbio di un possibile cambio di rotta del Governo sull’abolizione del Green Pass.

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