Pnrr, l’Italia è in ritardo: ecco quanti soldi si perdono

L'Italia è in ritardo con gli obiettivi del Pnrr: a stabilirlo è la Corte dei Conti. Ecco quanti soldi si perdono.

La Corte de Conti non ha alcun dubbio: l’Italia è in ritardo con gli obiettivi del Pnrr. Questo significa che potrebbe saltare la realizzazione di diversi servizi sul territorio. Vediamo quanti soldi si perdono e quali sono le prospettive per i prossimi mesi.

Pnrr, l’Italia è in ritardo: quanti soldi si perdono?

Secondo la relazione della Corte dei Conti ci sono brutte notizie per l’Italia. Gli obiettivi del Pnrr in materia di sanità hanno subito un massiccio rallentamento. Questo significa che, entro il 2026, sono a rischio oltre 12.400 ospedali di comunità e più di 1.400 case della comunità. Al momento, per questi servizi sul territorio sono state stanziate risorse complessive pari a 3 miliardi di euro.

I giudici contabili, in data 12 gennaio 2023, hanno inviato “una nota istruttoria ai competenti uffici del ministero della Salute, con cui chiedeva informazioni in merito alle aggiudicazioni e agli eventuali ritardi e/o rallentamenti da parte dei singoli soggetti attuatori nello svolgimento delle attività“. Dai dati, però, “risultavano piuttosto esigue le richieste di emissione degli ordini di attivazione, pervenute al 25 gennaio 2023, rispetto al numero degli interventi previsti, con riferimento a 11 soggetti attuatori su 14“.

Pnrr e ritardi: l’Italia riuscirà a recuperare entro il 31 marzo?

La scadenza per gli obiettivi del Pnrr è fissata per il 31 marzo 2023. Alla luce dei ritardi dell’Italia, la Corte dei Conti ha sottolineato una “realistica difficoltà di pervenire nei tempi, ormai ravvicinati, del target 31 marzo 2023, all’adozione di una progettazione avanzata“. Per quanto riguarda i trasferimenti delle risorse, il Ministero della Salute ha fatto sapere che Calabria, Marche e Toscana non hanno ancora rendicontato le spese. Al contrario, sono “pervenute all’Unità di Missione le richieste di anticipazione del 10 per cento degli interventi di cui in oggetto da parte delle Regioni Campania, Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia“.

Il Ministero ha sottolineato che Emilia Romagna, Piemonte, Puglia e Sardegna “sono in corso di definizione le istruttorie sulla documentazione trasmessa a corredo ai fini della conseguente erogazione delle risorse”, mentre la “istruttoria relativa alla Regione Molise è stata conclusa e le risorse a titolo di anticipazione sono in corso di erogazione“. Nella relazione della Corte dei Conti si precisa che l’Unità di Missione del Pnrr, istituita presso il ministero della Salute, ha deciso di ricorrere a Invitalia S.p.A. per “consentire (attraverso l’indizione di procedure di gara, diversificate in lotti, sub-lotti e cluster) ai soggetti attuatori che intendano avvalersi, in tutto o in parte, della stessa, di acquisire servizi di progettazione/lavori/complementari, necessari a garantire il conseguimento del target entro la scadenza prevista“.

Pnrr, si va verso una proroga: le raccomandazioni della Corte dei Conti

Considerando che alla data del 31 marzo 2023 l’Italia sarà sicuramente impreparata, la speranza è quella della proroga. La Corte dei Conti ha sottolineato “la volontà di spostare in avanti (dal 31 marzo al 30 giugno) la piena integrazione del Target Italia relativo all’approvazione dei progetti“, ma “occorre tuttavia richiedere la relativa autorizzazione al ministero dell’Economia e finanze”. Di seguito, le raccomandazioni della Corte al Ministero della Salute:

  • preso atto del rischio di mancato raggiungimento del Target Ita al 31 marzo 2023 e dei probabili riflessi negativi sul conseguimento del successivo target, di espletare le necessarie azioni volte ad evitare stasi o rallentamenti procedurali nel percorso volto al rispetto dei previsti milestone e target, anche attraverso un’adeguata programmazione ed eventuali interventi correttivi, per recuperare possibili ritardi accumulati;

  • con riferimento alle anticipazioni già erogate ai soggetti attuatori, di sollecitare gli stessi a provvedere alle rendicontazioni relative alle eventuali erogazioni effettuate;

  • di svolgere le attività necessarie ai fini di velocizzare le verifiche e le istruttorie relative alle predette anticipazioni delle risorse, nei confronti dei soggetti attuatori che le abbiano richieste e non le abbiano ancora percepite;

  • di monitorare l’operato di quei soggetti attuatori che non abbiano ancora richiesto le anticipazioni, rivolgendo agli stessi le necessarie sollecitazioni;

  • di vigilare affinché i progetti in corso di approvazione rispondano alle esigenze di funzionalità delle strutture sanitarie da realizzare, con riferimento ai contingenti di personale richiesti, ai servizi e alle opere infrastrutturali connaturate alle attività che verranno espletate all’interno delle stesse;

  • lo svolgimento di una attenta attività di controllo e di monitoraggio, ai sensi dell’art. 8 del Dl 77/2021, da parte del Ministero, nei confronti dei soggetti attuatori e di Invitalia, sollecitando la realizzazione, nei tempi congrui, degli obiettivi sottesi a milestone e target previsti e le relative esaurienti informative.

Fabrizia Volponi
Fabrizia Volponi
Copywriter, classe 1985. Laureata in Scienze Storiche presso l'Università La Sapienza di Roma, con una seconda laurea in Scienze Religiose alla Pontificia Università Lateranense, ho una passione per la scrittura e la lettura. Ideatrice di un blog dedicato ai libri, il mio motto è πάντα ῥεῖ, tutto scorre.
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