Politica e guerra: come stanno centrodestra e centrosinistra

Politica e guerra: come stanno in questa fase i partiti politici italiani? Dibattito per forza di cose congelato. Come stanno e dove vanno le coalizioni?

Dopo i giorni che hanno portato all’elezione alla Presidenza della Repubblica di Sergio Mattarella per un secondo mandato, la politica italiana sta vivendo una fase di transizione. Una fase nella quale ovviamente la guerra in Ucraina è al centro di tutto e anche le dinamiche interne ai partiti e alle coalizioni in questo momento sono tutte passate in secondo piano.

Come stanno in questa fase i partiti italiani? Che cosa dicono i numeri? Quali sono i rapporti di forza e le dinamiche in atto? Vediamo di approfondire la situazione in questo articolo.

Italia marginale nel contesto internazionale di fronte alla guerra in Ucraina

Molti osservatori hanno sottolineato come l’Italia in questa fase stia giocando un ruolo piuttosto marginale nel contesto internazionale per potere trovare uno sbocco che possa portare al cessate il fuoco.

L’Italia al di là del sostegno alle ragioni dell’invasa Ucraina non è mai stata nel cuore di trattative di pace come ad esempio la Francia con il presidente Emmanuel Macron o la Germania con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Da sottolineare in tutta evidenza anche l’interesse di Macron in questa fase a tenere un ruolo nel contesto internazionale viste le imminenti elezioni presidenziali in Francia il cui primo turno è programmato il 10 aprile. L’Italia per quel che riguarda i massimi esponenti di Governo di fatto in questa fase sta giocando un ruolo defilato e Draghi non è certamente tra i principali protagonisti in Europa.

Italia: ma quali sono le posizioni delle forze politiche?

Da un certo punto di vista le opinioni delle forze politiche che sostengono il Governo Draghi sono no tutte lineari tra di loro (esempio sull’invio delle armi all’Ucraina) ma sostanzialmente non ci sono evidenti differenziazioni.

C’è chi condanna Putin e la sua azione con maggiore vigore, chi lo condanna in maniera più attenuata ma sulla linea moderata di sostegno all’Ucraina c’è unanimità.

L’unico leader politico che in questo momento ha preso un’iniziativa singola è stato Matteo Salvini che si è recato al confine tra Polonia e Ucraina e la sua spedizione non è stata oggettivamente un trionfo nemmeno di immagine vista la presa di posizione di Wojciech Bakun.

Il sindaco di Przemyl, città polacca al confine con l’Ucraina, lo ha sostanzialmente definito interlocutore non gradito per un passato da estimatore del presidente russo Vladimir Putin.

Come stanno i partiti italiani in tempo di guerra? I dati dell’ultimo sondaggio Swg

Fatta questa doverosa premessa legata al contesto internazionale come stanno i partiti in Italia? Come sono pecepiti dalle persone in questa fase? Quali sono i rapporti di forza? Quali sono i rapporti all’interno delle coalizioni? Cerchiamo di rispondere a questi quesiti.

Partiamo in questo caso dai numeri. Che spesso dicono la verità. Anche se i numeri dei sondaggi vanno sempre presi con le pinze, danno argomenti di riflessione. Analizziamo i dati dell’ultimo sondaggio elettorale realizzato dall’istituto Swg per il Telegiornale de La7 diretto da Enrico Mentana.

Primo partito sempre più Fratelli d’Italia. Paga la scelta di Giorgia Meloni di rimanere fuori dal Governo Draghi. Raccoglie sempre più voti e arriva a quota 21,9%. 

Secondo partito italiano è il Partito Democratico per Swg. Cresce anche la forza guidata da Enrico Letta che arriva al 21,3% dei consensi nell’ultimo sondaggio.

Terza forza politica è la Lega che però continua il suo progressivo calo. Complice probabilmente la sortita di Salvini in Polonia questa settimana la Lega fa segnare un meno 0,8%. Dal 17% di una settimana fa ora la Lega è quotata al 16,2%.

Quarta forza nazionale è il Movimento 5 Stelle che è quotato al 13%. C’è una leggera crescita del partito guidato dall’ex premier Giuseppe Conte rispetto a una settimana fa quando il valore era al 12,6%.

Quinto partito italiano rimane Forza Italia in leggerissima flessione ma su un solido 8% dei consensi. Sesto partito italiano, e ormai è una costante in molti sondaggi, è quello formato dall’unione tra Azione e Più Europa che al momento è quotato al 5,2%.

Crescita di uno 0,4% rispetto a una settimana fa. Proseguendo nell’analisi dei partiti al 2,5% ci sono appaiati Italia Viva di Matteo Renzi e Mdp Articolo 1 che fa riferimento al ministro della Salute Roberto Speranza. 2,2% per Italexit di Paragone, 2,1% per Sinistra Italiana di Fratoianni.

2% per i Verdi e 3,1% per altre liste. Da sottolineare il 42% delle persone che non si esprime. C’è molto terreno di conquista per i partiti.

Centrodestra, lo stato di salute della coalizione

Come sta il centrodestra? E’ evidente che scoppia di salute Fratelli d’Italia che arriva ad un soffio nelle stime dalla cifra record del 22%. Non sta decisamente bene la Lega che è in caduta nei sondaggi da molti mesi. Sostanzialmente stabile Forza Italia.

La coalizione di centrodestra tradizionalmente intesa tiene tutto sommato bene. Se questo sarà l’assetto con cui ci si presenterà al voto e se la legge elettorale sarà ancora il Rosatellum attuale il centrodestra sarà nettamente favorito alle elezioni politiche del 2023.

L’unica incognita al momento è rappresentata dai rapporti tra i due leader dei principali partiti Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Non è certamente un mistero il fatto che siano in uno dei momenti in cui c’è maggiore freddezza.

La ferita legata alla coalizione spaccata al momento della rielezione di Sergio Mattarella è ancora aperta. La virata decisa di Matteo Salvini con anche l’appoggio di Silvio Berlusconi sulla rielezione di Sergio Mattarella ha aperto una crepa che non si è ancora del tutto chiusa con Giorgia Meloni.

La sortita di Salvini in Polonia di sicuro non è dispiaciuta sotto sotto a Giorgia Meloni che ha tratto sicuramente vantaggio da qualche altro voto in uscita dalla Lega.

Occorrerà capire come si svilupperà anche il dibattito su una possibile nuova legge elettorale con impianto proporzionale. Ma con un partito al 22% di certo tutti dovranno fare i conti a prescindere dalla legge elettorale che sarà in vigore.

A dire il vero un momento di unione tra Lega e Fratelli d’Italia con anche Forza Italia in queste settimane c’è stato ed è legato alla Riforma del Catasto. Quando tutti e 3 i partiti in commissione hanno cercato di opporsi al progetto di aggiornamento in materia al quale tiene il premier Mario Draghi.

Da qui potrà partire di nuovo il feeling Meloni-Salvini? Lo scopriremo nelle prossime settimane anche perchè si avvicina una nuova tornata importante di elezioni amministrative. 

Centrosinistra, lo stato di salute della coalizione

Se il centrodestra non vive un momento di massimo splendore, di certo ha poco da festeggiare anche il centrosinistra. Il Partito Democratico tiene ma non riesce a spiccare il volo, il Movimento 5 Stelle si è ormai stabilizato su percentuali tra il 12% e il 14%. Numeri molto lontani da un passato anche recente.

Il leader del Partito Democratico Enrico Letta e l’ex premier Giuseppe Conte hanno un ottimo rapporto personale rinsaldatosi anche nelle settimane che hanno portato alla rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Ma la strada di Enrico Letta alle prese con la creazione di un cosiddetto “campo largo di centrosinistra “sembra essere davvero in salita.

Se non ci saranno probabilmente problemi ad avere in alleanza forze come ad esempio Mdp-Articolo 1 già al momento al Governo o altre forze di centrosinistra, sembra più improbabile riuscire a mettere in un’unica coalizione ad esempio il Movimento 5 Stelle e Italia Viva di Matteo Renzi o gli stessi pentastellati e la nuova aggregazione Azione-Più Europa.

Anche in questa coalizione le amministrative 2022 saranno un primo banco di prova sui rapporti di forza. 

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate