Pony ucciso: pene più severe per chi maltratta gli animali!

Due giorni fa, nel Ragusano un povero pony indifeso è stato brutalmente torturato da ignoti. L’animale è stato legato a delle automobili e trascinato per chilometri. Al loro arrivo, i veterinari non hanno potuto fare altro che abbatterlo, per le gravissime lesioni. I cittadini richiedono pene più severe per chi maltratta gli animali.

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Pony ucciso, pene più severe per chi maltratta gli animali!

Due giorni fa, nel Ragusano un povero pony indifeso è stato brutalmente torturato da ignoti. L’animale è stato legato a delle automobili e trascinato per chilometri. Al loro arrivo, i veterinari non hanno potuto fare altro che abbatterlo, per le gravissime lesioni. 

Questo è solo l’ennesimo esempio della cattiveria gratuita che l’essere umano esercita quotidianamente nei confronti degli animali. Parliamo di evoluzione della specie, ma che evoluzione c’è stata se ancora oggi vengono uccisi animali per puro divertimento

Qui non si parla di vegetarianismo o veganismo o di animalismo, ma solamente di civiltà e rispetto per la vita di un altro essere vivente

Cani, gatti, conigli, cavalli, mucche – e potremmo continuare all’infinito – sono quotidianamente vittime della follia umana. Gli animalisti, e non solo, lo urlano sempre più a gran voce: occorrono pene più severe per chi maltratta gli animali, come accaduto al pony ucciso in provincia di Ragusa. 

Qualcosa negli ultimi anni si è smosso, come il divieto di legare i cani alle catene, ma non basta. Se vogliamo una vera evoluzione della specie, occorre iniziare a punire chi commette questi reati

Pene per chi maltratta gli animali: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale

Anche se pare sia del tutto sconosciuto ai più, esiste un provvedimento chiamato “Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale” che è stato approvato il 15 ottobre 1978 nella sede dell’UNESCO di Parigi.

Tale dichiarazione è stata proclamata a seguito di alcuni dibattiti del ventesimo secolo incentrati sulla tutela della vita degli animali che hanno coinvolto scienziati, giuristi, umanisti, politici e sociologi provenienti da ogni parte del mondo.

Si tratta del primo, vero, provvedimento internazionale che educa, o dovrebbe educare, al rispetto di ogni forma di vita. Ed è per questo che molti cittadini invocano pene più severe per chi maltratta gli animali, come nel caso dei Pony ucciso domenica scorsa. 

Sul sito ufficiale del Ministero della Salute si legge:

“Da allora, nel mondo occidentale, si sono moltiplicate le disposizioni normative per il benessere degli animali. Gli anni ’70 hanno visto in particolare l’Europa avviare un percorso culturale e legislativo in questa direzione.”

Pene più severe per il maltrattamento degli animali: il benessere di un animale

Prima di parlare del povero pony ucciso, parliamo del benessere degli animali. Possiamo definire “benessere di un animale” il suo stato di completa sanità fisica e mentale che consente all’animale di vivere in armonia con il suo ambiente, come dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della SanitàHughes 1976

Per fare in modo che venga garantito il rispetto del benessere dell’animale devono essere rispettate le cinque libertà, che sarebbero i cinque bisogni essenziali del Brambell Report del 1965:

  • Partiamo, innanzitutto, dalla libertà dalla fame e dalla sete e, in particolare dalla cattiva nutrizione. L’animale dovrà avere facile accesso all’acqua e avere un’alimentazione idonea a favorirne la salute;
  • libertà di vivere in un ambiente fisico adeguato, in cui vengono inseriti i ricoveri e le zone di riposo confortevoli;
  • libertà dell’animale da ogni forma di malattia, dalle ferite (come nel caso del pony ucciso in Sicilia) e dai traumi, mediante la prevenzione o la rapida diagnosi e la pronta terapia. Ed è qui, nella “prevenzione” che si potrebbe agire per evitare che gli animali subiscano “ferite e traumi”, soprattutto se causati dagli uomini. 

Come? Siamo ancora qui a dirlo: attraverso pene più severe per chi commette atti barbarici nei confronti di altri esseri viventi.  

  • Sul sito del ministero della Salute si parla, poi, di “libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche” per le quali deve essere fornito uno spazio idoneo alla specie, un locale appropriato, oltre che la compagnia di altri esseri della medesima specie. 
  • Infine, sempre per collegarci al rafforzamento delle pene per chi commette atti violenti verso gli animali, l’ultimo punto per il rispetto del benessere dell’animale stabilisce che questo sia libero dal timore e che debbano essere assicurate delle condizioni di vita che evitino la sofferenza mentale dell’essere

Pony ucciso, cosa è accaduto domenica in Sicilia

Non è la prima volta che sentiamo di queste crudeltà e, purtroppo, se non verranno introdotte pene più severe per il maltrattamento degli animali, questa non sarà di certo l’ultima

La scorsa domenica, un pony che con tutta probabilità era stato rubato, è stato trascinato per circa tre chilometri, per poi essere stato abbandonato sul ciglio di una strada, dove poi è stato abbattuto. Sul Corriere del Mezzogiorno leggiamo:

“Non aveva più la pelle sui fianchi, il costato grattugiato e persino il teschio era visibile, fratture in ogni parte del corpo. Il pony è stato soccorso e, viste le condizioni disperate, abbattuto dai veterinari dell'Asp.”

Questo terribile atto è stato compiuto ad Acate, in provincia di Ragusa. Il responsabile provinciale di Ragusa dell'associazione animalista Oipa, Riccardo Zingaro, dopo aver dichiarato di non aver mai visto, in tanti anni di lavoro, episodi simili di crudeltà, ha provveduto a sporgere denuncia contro ignoti. 

“come hanno potuto trascinare questo animale per chilometri? Maledetti".

I veterinari, date le gravi condizioni dell’animale, non hanno potuto fare altro che abbatterlo e la carcassa è stata incenerita in un apposito centro nella provincia di Catania. I carabinieri, nel frattempo hanno avviato le indagini

Servono pene più severe per chi maltratta gli animali: parla Sonny Richichi

Pony Ucciso. Probabilmente colui, o coloro, che hanno compiuto questo gesto terribile nei confronti del povero animale non verranno mai puniti

Due automobili sono state riprese da videocamere pubbliche e private di sorveglianza, mentre si aggiravano nella zona. Una delle due auto apparteneva a colui che avrebbe rubato il piccolo pony di un anziano agricoltore della zona per poi trascinarlo sull’asfalto. 

Sonny Richichi, presidente di Italian Horse Protection, la prima associazione italiana istituita per la protezione degli equidi, ha commentato così il gesto: 

 “Siamo ben oltre i maltrattamenti. Questa è barbarie. Un gesto disumano che è impossibile accettare. Chi commette reati di questo genere in una società civile non dovrebbe restare impunito o quasi invece, purtroppo, in Italia non possiamo ancora definirci una società civile perché le pene detentive per chi compie gesti mostruosi e vigliacchi come questo non vengono praticamente mai applicate, anche se in punta di diritto sarebbero previste.”

Richichi ha poi continuato il suo discorso dichiarando che, con tutta probabilità, l’uomo che ha compiuto la barbarie non sconterà nemmeno un giorno di carcere. Secondo il presidente dell’IHP, infatti, occorrerebbe rivedere le leggi per indurire le pene per chi commette violenze di questo genere contro gli animali. 

Per questo motivo procederà a seguire la vicenda da vicino con l’Oipa e fornirà tutto il supporto necessario per ricevere una giusta applicazione delle leggi una volta individuato il colpevole.

Pony Ucciso: il Ministero della Salute e la tutela degli equidi

Il Ministero della salute ha promosso la tutela e la salute degli equidi mediante l’adozione di misure che hanno impresso una vera e propria svolta alle politiche di benessere animale. Stiamo parlando

La prima fissa i parametri per la corretta gestione degli animali, ma purtroppo la sua applicazione non è “obbligatoria”, ma volontaria. La seconda, invece, non è altro che un impegno “a vitaper il benessere del proprio animale.