Non c'è ancora ovviamente l'ufficialità ma i giohi per la presidenza di Camera e Senato nel centrodestra sembrano essere ormai fatti. Caduta l'ipotesi di dare la presidenza di una delle due camere all'opposizione tra giovedì 13 e venerdì 14 ottobre saranno eletti i presidenti dei due rami del Parlamento.
E salvo soprese l'intesa sarebbe stata raggiunta sui nomi di Riccardo Molinari della Lega per guidare la Camera e dello storico esponente della destra di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa per guidare il Senato.
Presidenza della Camera verso il deputato della Lega Riccardo Molinari
Riccardo Molinari, classe 1983, dovrebbe essere, salvo sorprese, eletto presidente della Camera nei prossimi giorni. Il ballottaggio era tra lui e l'attuale ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Ma Giorgetti potrebbe rimanere al Governo e quindi per il capogruppo della Lega alla Camera nella scorsa legislatura ci dovrebbe essere l'elezione alla presidenza dell'assemblea.
Sarebbe quindi lui il successore dell'esponente del Movimento 5 Stelle Roberto Fico.
Presidenza del Senato verso il senatore di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa
Ignazio La Russa è sempre stato tra i papabili per succedere al Senato a Maria Elisabetta Alberti Casellati. Se in un primo momento, in un discorso di sostanziale equlibrio tra i partiti del centrodestra si era pensato ad una figura di Forza Italia per la seconda carica dello Stato, ora La Russa sembra essere il grande favorito per salire sullo scranno più alto di Palazzo Madama.
Esperienza di lungo corso in Parlamento, La Russa, 75 anni, è stato ministro della Difesa dal 2008 al 2011. In ballo c'era stato anche il leghista Roberto Calderoli ma il disegno che dovrebbe portare Molinari alla presidenza della Camera non consente l'elezione di un altro esponente leghista alla guida del Senato.
Naturalmente con questo assetto rimarrebbe sottorappresentata Forza Italia che, con ogni probabilità verrà - per così dire - "risarcita" in quanto a ministeri "pesanti" in occasione della formazione del Governo Meloni una volta che la leader di Fratelli d'Italia avrà ricevuto l'incarico di formare il nuovo Governo da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il punto d'intesa sulle presidenze sarebbe stato trovato anche sulla base del dato elettorale: il 26% di Fratelli d'Italia ha pesato e pesa. La Lega ha ottenuto più consensi di Forza Italia e in una situazione nella quale avrà con ogni probabilità lo stesso numero di ministeri del partito di Silvio Berlusconi avrà in più la presidenza di uno dei due rami del Parlamento.
Verso il Governo Meloni: nuovo incontro in programma martedì o mercoledì tra i leader
Dopo l'incontro tra Meloni, Berlusconi e Salvini ad Arcore, ci sarà con ogni probabilità un nuovo incontro a Roma tra i tre leader prima dell'insediamento delle nuove camere previsto per la giornata di giovedì 13 ottobre.
Ovviamente occorre trovare la quadra definitiva anche per la formazione del nuovo Governo.
I tre leader dopo una sovraesposizione mediatica nel corso della campagna elettorale ora sono comprensibilmente meno in prima linea. Ma un esponente importante di Fratelli d'Italia, come Adolfo Urso, presidente del Copasir nella trasmissione di Lucia Annunziata “In mezz'ora in più” ha dato una notizia ufficiale:
Sarà un governo politico ma ci sarà anche una presenza di tecnici.
Verso il Governo guidato da Giorgia Meloni. Adolfo Urso: “Ci saranno anche tecnici”
Adolfo Urso, presidente del Copasir ha preso parte al programma domenicale di Lucia Annunziata su Raitre. E ha dato alcune indicazioni importanti sulla linea che si sta tenendo verso la formazione del nuovo Governo. Urso ha sottolineato che "nel Governo ci saranno tecnici di area, personalità che per la loro storia hanno scelto un campo ed hanno condiviso il nostro programma".
Ma – ha continuato Urso - questo sarà un Governo politico, con una maggioranza politica e si profila essere l'Esecutivo che nella storia della Repubblica avrà la più ampia maggioranza parlamentare tra tutti i Governi espressi dagli elettori, il primo Governo politico dopo 11 anni.
Come noto Giorgia Meloni spinge per la presenza nell'esecutivo anche di figure tecniche mentre Lega e Forza Italia vedono meno di buon occhio la presenza di figure esplicitamente tecniche.
Verso il Governo Meloni: si profila un ruolo di primo piano per Antonio Tajani e Forza Italia
Detto in precedenza del discorso delle presidenze delle camere, tutto il resto arriverà a cascata con Giorgia Meloni molto attenta a soppesare tutte le situazioni e gli equilibri tra i partiti nella coalizione.
Si fa strada un'ipotesi di 5 ministeri a testa a Lega e Forza Italia con Fratelli d'Italia che invece farà la parte del leone.
In virtù del ragionamento precedente sulla rappresentanza di Forza Italia al Governo prende sempre più quota la possibilità che il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani possa essere il prossimo ministro degli Esteri anche alla luce del suo curriculum internazionale nelle istituzioni europee. Ma il suo nome è anche associato al ministero della Difesa.
Forza Italia chiede anche ministeri di peso per Maria Elisabetta Alberti Casellati (Giustizia) e Licia Ronzulli (Salute, Agricoltura o Infrastrutture).
Starà a Giorgia Meloni nei prossimi giorni trovare la quadra.