La Corte dell’Aja ha emesso un mandato d’arresto contro Vladimir Putin

Guai in vista per Vladimir Putin. La Corte dell'Aja ha emesso un mandato d'arresto internazionale. Ecco le accuse.

È stato appena emesso un mandato d’arresto contro Valdimir Valdimirovic Putin. Il presidente della Federazione Russa è accusato di crimini di guerra e del trasferimento e la deportazione di migliaia di bambini dall’Ucraina alla Russia.

La Corte dell’Aja ha emesso un mandato d’arresto contro Vladimir Putin: ecco di cosa è accusato

Il cerchio si stringe e l’inchiesta internazionale portata avanti dal procuratore Karim Kahn e dai tre giudici: Rosario Aitala (Italia), Tomoko Akane (Giappone) e Sergio Ugalde (Costa Rica), è terminata. Il verdetto finale condanna Vladimir Putin. Sulla sua testa adesso pende un mandato d’arresto internazionale per i crimini di guerra commessi durante il conflitto in Ucraina e per la deportazione di migliaia di bambini dal Paese invaso alla Federazione Russa.

La Corte penale internazionale dell’Aja ha emesso un altro mandato di arresto internazionale contro Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini presso l’Ufficio della Presidenza russa.

Gli inquirenti hanno concluso che i bambini ucraini sono stati trattati come bottini di guerra e questa è un’azione imperdonabile.

A lavorare a stretto contatto con l’Aja sono state le Nazioni Unite. L’ONU ha accusato Mosca di aver commesso crimini di guerra in quattro regioni ucraine. È stato poi ricordato che:

“Il trasferimento e la deportazione di bambini, rispettivamente all’interno dell’Ucraina e nella Federazione Russa, violano il diritto umanitario internazionale e costituiscono un crimine di guerra“.

Per tale crimini, anche un capo di Stato perde la sua immunità. Allo stato dei fatti, però, risulta davvero difficile arrestare fisicamente Putin, ma questa condanna limita sicuramente il potere d’azione del presidente russo.

Mosca snobba la decisione della Corte, Kiev è entusiasta

I primi commenti a caldo sono arrivati sia dalla Russia che dall’Ucraina. La prima a parlare è stata Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri Russo, che ha dichiarato con molta arroganza:

“Le decisioni della Corte Penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto di vista legale”.

Le parole che arrivano da Kiev sono completamente diverse da quelle dei loro invasori. Con commozione è stato dichiarato:

“Il mandato di arresto per Putin è una decisione storica“.

Sulla decisione della Corte Penale internazionale è intervenuto poi Andrij Kostinprocuratore generale dell’Ucraina, che ha twittato:

“Continuiamo la stretta collaborazione con la Corte Penale internazionale nei casi di deportazione forzata di bambini ucraini. Oltre 40 volumi di fascicoli, più di 1000 pagine di prove sono state già condivise con la Corte“.

Si teme un’escalation del conflitto

Analizzando invece a freddo la decisione della Corte Penale internazionale sono stati mossi i primi dubbi: “Come cambieranno le sorti del conflitto?“.

Il timore diffuso è quello di un’escalation dei combattimenti che vada oltre l’Ucraina. Una sentenza del genere è una sorta di dichiarazione di guerra pacifica nei confronti di Vladimir Putin. Gli esperti temono che questa decisione della Corte possa rappresentare un possibile Casus belli.

Nonostante il timore sia legittimo, non va però dimenticato che Putin ha avuto anche altre occasioni per spostarsi dai confini ucraini e allargare gli orizzonti del conflitto. Al momento, però, quelle del presidente russo si sono rivelate solo minacce prive (fortunatamente) di azioni concrete. C’è da aggiungere poi che, come ha affermato la Zakharova, la decisione della Corte Penale internazionale non ha alcun valore per la Federazione Russa.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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