Putin blocca il petrolio dopo l'introduzione del price cap: cosa significa per l'Italia?

Putin blocca il petrolio all'Europa e ai paesi che hanno sottoscritto l'accordo sul price cap al greggio. Cosa rischiano l'Italia e l'Europa?

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Dopo molte discussioni che si susseguono dall'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, tra Europa e G7 è arrivato l'accordo sul tetto al prezzo del greggio.

Da giorni ormai si attendeva la risposta del Cremlino, che ora è arrivata attraverso la firma, da parte del presidente Vladimir Putin, di un decreto che blocca l'invio di petrolio ai paesi che hanno sottoscritto l'accordo sul price cap.

Putin firma il decreto per il blocco del petrolio a chi attuerà il price cap

Il decreto firmato da Putin, che bloccherà l'invio di greggio a tutti quei paesi che si sono accordati in merito al tetto sul prezzo del petrolio, entrerà in vigore a partire da febbraio e rimarrà valido fino al mese di luglio del 2024.

Il decreto, è stato voluto proprio in risposta all'introduzione del price cap:

...in relazione alle azioni ostili e contrarie al diritto internazionale degli Stati Uniti, degli Stati stranieri e delle organizzazioni internazionali che vi hanno aderito.

L'introduzione del price cap, è stata fortemente voluta da alcuni paesi, per cercare di mettere pressioni sul governo russo per quanto riguarda il proseguimento del conflitto che ormai da quasi un anno, si sta consumando tra forze russe e forze ucraine, sul suolo di queste ultime.

Al momento il tetto al prezzo del greggio è fissato a 60 dollari al barile ed è soggetto periodicamente (ogni due mesi circa) a valutazioni sulla base delle quotazioni del mercato, che ne decreteranno le variazioni.

Indipendentemente da tutto però, il prezzo definito dovrà rimanere sempre inferiore del 5% rispetto ai prezzi correnti.

Questa misura potrebbe rappresentare un problema per il Cremlino, già provato dalle spese militari, ma al momento gli effetti economici non dovrebbero essere troppo traumatici.

Infatti, al momento il prezzo a cui la Russia vende il proprio gas, si aggira intorno ai 65 dollari al barile, dunque di poco al di sopra del tetto fissato dai vari paesi.

Inoltre, a quanto dicono gli addetti ai lavori, Putin starebbe attualmente vendendo il suo gas anche a prezzi ben inferiori rispetto ai 65 dollari sopra citati, infatti alcune fonti sostengono che in alcuni casi, il gas venga venduto addirittura al prezzo di 50 dollari al barile.

Secondo il decreto, Putin però avrebbe la facoltà di concedere delle deroghe all'embargo, in alcuni casi speciali.

Blocco al petrolio: cosa significa per l'Italia e l'Europa

Ma cosa rischiano Italia ed Europa a fronte di questa nuova mossa attuata dal capo del Cremlino?

La risposta di Putin al price cap, rischia di rappresentare un problema per il nostro paese e non solo.

Infatti al momento la Russia rappresenta il secondo esportatore di petrolio del mondo, subito dopo l'Arabia Saudita, nonché il secondo esportatore per quanto riguarda il mercato europeo, che a seguito di questo nuovo embargo, potrebbe vedersi recapitare ben 3 milioni di barili in meno al giorno.

Inoltre, anche l'Italia potrebbe subire gli effetti di questa decisione di Mosca, dal momento che a seguito della firma del decreto, non potrà più rifornirsi di greggio nemmeno sotto il regime del price cap.

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