Putin decora la brigata responsabile del massacro di Bucha!

Scandalizza e desta indignazione la decisione di Putin di decorare con un'alta onorificenza militare la brigata identificata da Kiev come responsabile del massacro di Bucha. Il Cremlino ovviamente declina ogni responsabilità in merito e i media russi si impegnano a descrivere gli estremi di una fake news. La Corte penale internazionale processerà lo zar anche per questo?

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"Putin ha premiato con un'alta carica militare la truppa identificata da Kiev come artefice della barbarie perpetrata tra i cittadini di Bucha."

leggiamo su ilfattoquotidiano.it

E ne rimaniamo alquanto interdetti.

Può essere così vasto il baratro che separa la concezione dei diritti umani vigente in Russia da quella vantata in Occidente? - Nonostante quest'ultima venga poi smentita dai fatti e dall'eccessiva ingerenza della NATO, che ha soffocato e massacrato le insurrezioni di diverse etnie, duole dirlo.

Ma soprattutto, la dottrina della guerra russa è così discrepante dalla utopica e romantica ambizione di pace di cui, almeno a parole, sono intrisi i ragionamenti di matrice europeista?

Rimane un fatto certo: per quanto ci si sforzi di comprendere le decisioni che affondano le radici in definizioni totalmente divergenti, il gesto dello zar scandalizza.

La brigata insignita del prestigioso riconoscimento di Mosca, quella di cui Putin ha voluto premiare l'eroismo (o la ferocia, a seconda dei punti di vista) ai nostri occhi risulta come un covo di criminali efferati e senza ritegno, empatia, compassione.

Sono questi i valori innalzati dallo zar?

Mentre la guerra in Ucraina si avvicina all'escalation finale nella parte orientale del Paese, l'unica cosa certa è che il conflitto in atto non ha e non ha mai avuto nulla di umano.

"Il Cremlino dichiara: è iniziata l'offensiva finale nel Donbass! Il Pentagono convalida: Mosca si muove verso est, armata fino ai denti, le forze belliche di terra sono pronte a sferrare l'attacco definitivo." 

leggiamo su rainews.it

La cittadina di Bucha è stata il drammatico contesto in cui si sono svolti stupri, sevizie, torture, esecuzioni di massa.

La stima è che sia morto tra atroci sofferenze un abitante su cinque, nel corso della permanenza delle truppe di Mosca.

"C'è un me solo astio e rancore verso coloro che hanno eseguito ordini così raccapriccianti, e i loro mandanti ai vertici del Cremlino. Nessuno di noi dimenticherà un genocidio consumatosi sulla pelle di cittadini indifesi, che non avevano armi."

queste le dichiarazioni del sindaco Anatoliy Fedoruk, rilasciate alla tv ucraina e poi riprese da quotidiano.net

La questione di Bucha è lontanissima dall'essere risolta: i vertici dell'ONU stanno concertando i tempi e le modalità per aprire una nuova inchiesta, sulla scia del celebre processo di Norimberga invocato idealmente da Zelensky.

Il capo di imputazione attribuito a Putin è, ovviamente, quello di aver programmato e ordinato azioni comparabili ai crimini di guerra.

Per crimine di guerra si intende una violazione dei trattati internazionali, o meglio di quelle parti degli stessi che sottendono le liceità di un'azione belligerante commessa da uno o più soggetti.

La punizione di questi reati contro il genere umano è somministrata dalla Corte penale internazionale dell'Aia, nei Paesi Bassi.

Premettendo che tutti hanno diritto ad una difesa e un processo, che deve essere eseguito nelle sedi opportune e non in termini mediatici, ammettiamo che quanto visto fin fin qui ci ha fatto rabbrividire, indignare e arrabbiare a sufficienza.

Putin decora la brigata responsabile del massacro di Bucha: i fatti accaduti in Ucraina

Un cittadino di Bucha ha rilasciato le seguenti dichiarazioni alle telecamere: "Era come un safari, sparavano alla gente così. Ha detto di avere l'ordine di uccidere tutti, e lo hanno eseguito."

Le immagini dei corpi abbandonati come orpelli straziati sulle strade di Bucha sono entrati nella mente di tutti noi.

Cadaveri trascinati con una corda da un lato all'altro della strada dalle milizie ucraine dopo che le truppe russe hanno abbandonato la città: li trascinano perchè temono che in quegli involucri esanimi sia nascosta una mina anti-uomo.

Tutti quelli che i russi hanno incontrato per strada sono stati giustiziati, come da un'orda di barbari tagliagole.

Le riprese di Bucha abbandonata dalle truppe russe ci ha lasciati sgomenti, attoniti, mentre abbiamo potuto vedere i superstiti che si aggiravano in strade tappezzate di salme, come se l'orrore fosse diventato parte integrante della loro normalità.

E' rimasta impressa anche a tutti la smorfia di dolore, paura e disgusto dipinta sul volto di Ursula van Der Leyen che si è recata sul luogo di cotanto abominio per constatarlo personalmente.

Da quella catastrofe è come se le porte dell'Unione Europea si fossero progressivamente socchiuse per Zelensky, la presidente della Commissione Europea ha rinnovato l'invito all'adesione del paese convalidandolo con una frase: "Tutto il mondo è con l'Ucraina."

Civili umiliati, "Hanno fatto alzare le mani ad un uomo e poi hanno sparato." - dice un anziano signore alle telecamere dei reporter che ancora si accalcano in quell'area maledetta.

Le fosse comuni, i corpi accatastati, il sangue rappreso e la polvere da sparo: da qui, sembra quasi di poterne sentire l'odore.

Putin decora la brigata responsabile del massacro di Bucha: la responsabilità della Russia

"Le vicende europee sono disseminate di orrori come quelli di Bucha, gli ultimi risalgono a soli trent'anni fa, nel conflitto che ha infiammato l'ex Yugoslavia e vide trucidati una moltitudine di cittadini in Bosnia."

citando l'analisi del collega Lorenzo Bagnato nel suo articolo "Guerra Ucraina: gli orrori di Bucha hanno un nome"

La Russia, come spesso è accaduto in questi due mesi di conflitto, si è rifiutata di raccogliere la responsabilità di un massacro, scaricata da Kiev sulle sue truppe e di default sul capo del Cremlino.

Mosca rigetta ogni accusa e dichiara che l'Ucraina sia impegnata a difendersi usando i civili come scudi umani e si stia inventando un sacco di frottole per screditare gli avversari.

Apriti cielo.

A metterci un carico da novanta ci ha pensato pure Aljaksandr Lukašėnka, presidente della Bielorussia da soli trent'anni e fedele vassallo di Putin.

Durante una conferenza stampa a seguito del massacro di Bucha, Vladimr Putin, affiancato da Lukašėnka, ha affermato che quando l'Occidente ha messo in scena la propria provocazione in Siria, dichiarando che il governo di Assad usava armi chimiche, si è scoperto dopo che era un fake.

Lo stesso genere di fake news, a suo dire, prodotto a Bucha.

Ha poi asserito che lo stesso giorno Lukašėnka gli avrebbe consegnato dei documenti poi trasferiti al FSB, ovvero il servizio di sicurezza russo, poichè dalla Bielorussia avrebbero intercettato informazioni pertinenti, tra cui i mezzi di trasporto adoperati, per generare quello che lui definisce un falso storico.

Aggiungendo che, peraltro, dopo tutto ciò i negoziati avrebbero subito un'ulteriore battuta d'arresto.

Putin decora la brigata responsabile del massacro di Bucha: ecco come in Russia trattano la notizia

Come già detto, al Cremlino negano categoricamente di aver compiuto il massacro.

Su La7 è andata in onda l'intervista del professor Stefano Maria Capilupi, autore e docente all'università di San Pietroburgo, che ci spiega dall'interno della Federazione Russa come i media vicini allo zar stanno informando la popolazione in merito a questi tragici eventi.

La televisione di Mosca afferma in un servizio che la fake news diventa subito evidente visionando i filmati ucraini: sarebbe anomalo, per loro, vedere nelle riprese dei cadaveri che si muovono.

Il cronista russo in quello spezzone di telegiornale trasmesso e tradotto dalla televisione italiana ci illustra dettagliatamente il fotogramma di un corpo, apparentemente esanime e dal braccio semovente.

I corpi stesi sono coperti (cosa che dovrebbe destare sospetto, ma noi sappiamo che proteggere i corpi dei defunti con un telo è un atto di carità) e privi di qualsiasi traccia di sangue.

Quella dipinta dalla televisione russa sembrerebbe una pantomima a tutti gli effetti.

Poi improvvisamente arriva una dichiarazione dissonante con il senso del servizio: "Potremmo trattare questa faccenda con ironia, se non fosse che lì la gente è morta sul serio."

La voce fuori campo, di seguito, si affretta a specificare che le truppe russe avrebbero abbandonato Bucha il 30 marzo, mentre le immagini oggetto di analisi, di matrice ucraina, sarebbero state prodotte il 3 aprile.

Una messa in scena, priva di sangue, lividi, ferite.

Gli autori di questa presunta pagliacciata, sempre secondo le fonti russe, avrebbero anche dimenticato di togliere la benda bianca dal braccio di uno dei corpi stesi: benda che sarebbe un tipico segno di solidarietà nei confronti dei russi. 

E qui, l'impianto logico di questo servizio di informazione pubblica russa, crolla miseramente.

Il governo russo, in definitiva, scarica la colpa del massacro sulle forze neonaziste di Azov.

Putin decora la brigata responsabile del massacro di Bucha, per il loro coraggio e il loro eroismo

Viene da chiedersi quante tombe si aggiungeranno alle altre, a distanza di pochi chilometri da Kiev.

Chi non ha trovato posto in quella spianata di bare dovrà accontentarsi delle fosse comuni: alcuni corpi risultano troppo martoriati anche per tentare un riconoscimento.

Giustiziati nelle proprie abitazioni, che da luoghi di intimità domestica sono diventate prima stanze della tortura poi provvisorie sepolture, i civili di Bucha continueranno a non avere pace finchè la Corte penale internazionale dell'Aia non avrà istituito un processo.

Le autorità di Kiev sostengono di essere riusciti a dare un'identità ai massacratori.

Il dito era stato puntato contro la sessantaquattresima brigata fucilieri, uno dei reparti d'assalto bloccato a Bucha dalle truppe ucraine dopo aver tentato l'offensiva contro la capitale.

Ed è questa brigata numero 64 che ha avuto l'onore di essere insignita di alte onorificenze militari da parte di Putin, con buona pace di chi non crede alla storia della fake news montata dai media ucraini.

Uomini che hanno giocato al tiro a segno con i cittadini di Bucha, con decreto presidenziale, ora godono del titolo di "Guardia".

Nella motivazione possiamo leggere che i titoli sono stati assegnati per rendere onore al coraggio, alla professionalità e alla determinazione di questo manipolo di assassini.

Il commento dall'Ucraina: "I russi compiono stermini, poi ridono in faccia al mondo".