Putin annuncia Referendum per l’annessione forzata dei territori conquistati: è allerta!

La situazione nei territori ucraini conquistati dalla Russia sembra critica: Putin chiede l'annessione forzata! Discorso in serata.

Momenti di tensione tra Russia e Ucraina. Proprio in queste ore il leader russo ha dato il via libera ad una serie di referendum per l’annessione del territorio del Donbass e di tutti i territori conquistati dalla Russia: Kherson, Lugansk, Donetsk e perfino nella regione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. In serata, il discorso alla nazione di Putin. 

Nel frattempo, il leader ucraino Zelensky ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu un processo simile a quello di Norimberga e giudicare così Putin di crimini di guerra. 

Sono stati uccisi nelle case, nei loro appartamenti, facendo saltare in aria le nonne. I civili sono stati schiacciati dai carri armati mentre erano seduti nelle loro auto in mezzo alla strada. – spiega il leader ucraino – Solo per loro piacere. Hanno tagliato gli arti, gli hanno tagliato la gola gli hanno tagliato la gola, le donne sono state violentate e uccise davanti ai loro figli

Volodymyr Zelensky, in diretta alle 16 presso il Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha raccontato la sua visita a Bucha, il sobborgo di Kiev, liberato dalle truppe russe.

L’esercito russo ha cercato e ucciso di proposito chiunque servisse il nostro paese – ha proseguito il presidente – hanno ucciso donne fuori dalle loro case quando hanno appena provato a chiamare chi era vivo. Hanno ucciso intere famiglie, adulti e bambini e hanno cercato di bruciare i corpi. I civili sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco alla nuca dopo essere stati torturati. Alcuni di loro sono stati fucilati per le strade. Altri sono stati gettati nei pozzi

I russi si sentono colonizzatori”, dice il leader ucraino, e considerati i recenti aggiornamenti non sembra avere torto. Secondo gli osservatori, il referendum nei territori occupati dai russi segna un’escalation del conflitto in Ucraina.

Biden e Macron preoccupati: il presidente francese chiede un colloquio telefonico

Ogni attacco a Kiev e ogni tentativo di riconquista potrebbe essere letto da Mocsa come un attacco alla sua integrità territoriale consentendo al Cremlino di giustificare una mobilitazione generale.

Anche il presidente Usa, Joe Biden, sembra preoccupato e sta cominciando a valutare l’invio dei carri armati in Ucraina. Certo, non è stata ancora presa alcuna decisione in merito, ma la proposta è stata fatta ed è sul tavolo.

L’amministrazione Biden osserva, giustamente, che se i territori del Donbass venissero annessi, ogni attacco potrebbe rientrare nella “dottrina difensiva” della Russia che prevede anche l’uso di armi atomiche. Perciò, il Dipartimento di Stato Usa è in allerta.

Fin dallo scorso aprile il Pentagono aveva messo in guardia la Casa Bianca: non possiamo escludere che Putin possa fare ricorso all’estrema risorsa delle atomiche. E da almeno quattro mesi, come rivelato sempre in quei giorni dal Segretario di Stato Antony Blinken, un gruppo di esperti della Nato “sta studiando le possibili contromisure”.

Sempre nel pomeriggio, il presidente francese, Emmanuel Macron, avrebbe chiesto un colloquio telefonico urgente con Vladimir Putin, mentre il cancelliere tedesco Scholz avrebbe annunciato l’intenzione di rifiutare il risultato del referendum nel Donbass, qualunque sia il risultato.

Il discorso di Putin alla nazione

Momenti di tensione, quindi, che culmineranno sicuramente in serata, quando il presidente Putin terrà il suo discorso alla nazione sulla questione dei referendum delle località conquistate a sud-est e a sud dell’Ucraina.

Molto probabilmente il discorso verrà procunciato alle ore 20 di questa sera, ora di Mosca.

Dopo ore di attesa, il presidente Putin, che avrebbe dovuto parlare alla nazione questa sera alle ore 20, ha deciso di rinviare tutto a mercoledì.

Non è certo il motivo del rinvio, ma le fonti russe spiegano che lo zar non parlerà prima di mercoledì.

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