Referendum 2022 Custodia cautelare. Cosa cambierebbe col sì

Referendum 2022. Si vota domenica 12 giugno. Analizziamo il quesito che interviene sulla custodia cautelare. Le ragioni di chi vuol cambiare. E quelle del no.

Prosegue il viaggio di approfondimento di Trend-Online sui 5 referendum sul tema giustizia su cui gli italiani si dovranno esprimere nelle urne nella giornata di domenica 12 giugno 2022.

Dopo avere esaminato ampiamente nel dettaglio in questo articolo a questo link il referendum sulla separazione delle carriere tra Pubblico Ministero e Giudice, analizziamo ora un secondo quesito.

In particolare quello che va a proporre cambiamenti per quello che si intende come “custodia cautelare“. Ovvero la possibilità che si ha nel nostro paese di privare della libertà persone con la carcerazione preventiva prima che si arrivata una sentenza definitiva.

Referendum 2022 Custodia Cautelare: ecco il testo del quesito del 12 giugno

I referendum che si voteranno domenica 12 giugno dalle 7 alle 23 con lo spoglio che partirà immediatamente nella notte della domenica saranno cinque. Analizziamo oggi in questo articolo quello relativo alle norme legate alla custodia cautelare. Di che cosa si tratta?

Ecco il testo del referendum che sarà nella scheda elettorale:

“Volete voi che sia abrogato il decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n.447 (Approvazione del codice di procedura penale) risultante dalle modificazioni e integrazioni successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: art.274, comma 1, lettera c), limitatamente alle parole: “o della stessa specie di quello per cui si procede. Se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni ovvero, in caso di custodia cautelare in carcere, di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni nonché per il delitto di finanziamento illecito dei partiti di cui all’art.7 della legge 2 maggio 1974, n.195 e successive modificazioni?”.

Referendum 2022: che cosa è la custodia cautelare?

Fin qui il testo in linguaggio ovviamente fortemente tecnico e burocratico. Per spiegare meglio il senso del quesito il comitato promotore del referendum spiega che ogni anno nel nostro paese si assiste a un fatto.

Ovvero “migliaia di persone innocenti vengono private della libertà senza avere commesso nessun reato prima di una sentenza definitiva”.

Si intende in caso di vittoria del sì al referendum eliminare la possibilità di procedere con la custodia cautelare per il rischio di reiterazione dello stesso reato.

I promotori del referendum spiegano che nel nostro paese la custodia cautelare è una misura in base alla quale una persona che è indagata viene privata della propria libertà personale nonostante in quel momento non sia stata ancora riconosciuta colpevole di  nessun reato.

Referendum 2022: “Si cambi perchè tanti innocenti ogni anno terminano in carcere”

I dati che illustra il sito internet https://www.referendumgiustiziagiusta.it/custodia-cautelare/ spiegano che nel nostro paese circa 1.000 persone all’anno vengono messe in carcere ma alla fine del procedimento giudiziario completo saranno poi riconosciute innocenti.

Dal 1992 al 31 dicembre 2020, spiegano i promotori del quesito, sono state incarcerate e poi alla fine assolte quasi 30.000 persone. Il nostro paese è il quinto paese tra tutti quelli dell’Unione Europea con il più alto tasso di persone che sono detenute in custodia cautelare. Si tratta del 31%, quindi quasi un detenuto su 3 è un detenuto in custodia cautelare.

Per i promotori del referendum la carcerazione preventiva è un provvedimento che va a distruggere la vita delle persone non solo come danno d’immagine nella società ma con implicazioni anche di natura personale e per la propria vita lavorativa.

E il carcere oltre ad avere un impatto drammatico su quella famiglia che vede coinvolto un membro ha anche un onere economico per il paese visto che i casi di ingiusta detenzione sono poi costati negli anni milioni di euro di indennizzi.

Referendum 2022 Custodia cautelare: cosa vogliono cambiare i promotori del referendum?

Sostanzialmente chi propone questo referendum non vuole eliminare del tutto la custodia cautelare.

Lo strumento del carcere preventivo rispetto alla condanna può rimanere ma si ritiene una pratica nel nostro paese abusata. Ovvero non è più uno strumento di emergenza ma è una vera e propria anticipazione prima che sia eseguito il processo e l’eventuale condanna.

Per i promotori quindi si tratta di una violazione di un principio costituzionale ovvero della presunzione di non colpevolezza di una persona fino allo svolgimento del processo e all’emissione della sentenza. 

Referendum 2022 Custodia cautelare: cosa succederà se vincerà il sì

Il sistema della custodia cautelare e della carcerazione preventiva rimarrà in vigore per i reati più gravi. Quel che si abolirebbe in caso di vittoria del sì è la possibilità  che oggi esiste di privare della libertà una persona con la motivazione del “rischio possibile di reiterazione dello stesso reato”.

Reiterazione del reato che è la motivazione che viene usata con maggiore frequenza per la custodia cautelare. E, secondo i promotori, del referendum spesso si fa uso di questa situazione senza che questo rischio sia realmente presente. 

In altre parole oggi la custodia cautelare può essere disposta in caso di gravi indizi di colpevolezza e può essere motivata da una reiterazione del reato, dal pericolo di fuga o da una alterazione delle prove.

La prima delle tre non varrà più in caso di successo del sì. Per come è strutturato il referendum il rischio di reiterazione del reato non sarà più valido nemmeno per consentire una forma più leggera rispetto al carcere come gli arresti domiciliari.

Referendum 2022 Custodia Cautelare: le motivazioni di chi è contrario a questi cambiamenti

Fino questo momento abbiamo spiegato nel dettaglio la situazione normativa e le ragioni di chi ha proposto la consultazione referendaria.

Analizziamo ora il parere di chi ha molte perplessità su questa modifica e sostanzialmente chi non è favorevole ad un cambiamento di questa natura sulla custodia cautelare.

Anche chi è contrario a questa modifica non nega che in Italia si ricorra in maniera molto frequente alla custodia cautelare. Ma per porre rimedio a questa situazione non si ritiene il referendum uno strumento idoneo per agire in questa situazione ma servirebbe un intervento organico da parte del legislatore che vada a normare su tuttte queste situazioni a partire dalla custodia cautelare, alla reiterazione del reato, all’inquinamento delle prove e alla fuga.

E ancora si ritiene che dietro l’esigenza di porre limiti all’abuso della custodia cautelare ci siano anche altri fini da parte dei promotori del referendum.

Ovvero cercare di estendere il campo di non applicazione della norma. Il quesito vuole abolire l’uso della reiterazione del reato a meno che non si tratti di gravi reati con armi, altri mezzi di violenza o delitti legati alla criminalità organizzata.

Ma, il rischio di votare sì, è che possa scatenarsi un effetto a domino in cui il giudice di turno non possa più ricorrere alla custodia cautelare per una lunga serie di reati e alcuni anche molto gravi.  C’è chi ritiene che il sì smantellerebbe uno strumento importante di contrasto ad atti criminali.

Referendum 2022: quando si vota e come funziona

Gli italiani saranno chiamati alle urne per questo referendum e per gli altri 4 ammessi dalla Corte Costituzionale nella giornata di domenica 12 giugno dalle 7 alle 23.

Perchè il referendum abrogativo sia valido occorre che partecipi al voto il 50% più 1 degli italiani. Senza quorum la consultazione non sarà valida e il voto non avrebbe alcun effetto. 

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