Terzo Polo, ancora scintille tra Calenda e Renzi. Botta e risposta sui social

Terzo Polo, ancora scintille tra Calenda e Renzi. Scoppia la polemica sui social tra i leader di Azione e Italia Viva.

Calenda e Renzi

Ancora altissima tensione nel Terzo Polo e sembra molto lontana l'intesa che dovrebbe portare alla formazione del partito unico. Ed è altissima la tensione tra i due leader Carlo Calenda e Matteo Renzi che comunicano sui social. Il tema è noto ovviamente, le tappe verso la formazione del partito unico che dovrebbe nascere da Italia Viva e Azione. E le divergenze di veduta sul percorso.

Calenda e il post su un'intervista a Matteo Renzi

Sui social Calenda, commentando un'intervista di Renzi su un quotidiano di oggi, posta il seguente messaggio.

Matteo Renzi queste volgarità nascondono un nervosismo esagerato. Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo #staisereno non ha funzionato. Fine.

E ancora argomenta in un altro post:

Ieri Italia Viva, scrive Calenda, ha confermato di voler deliberare lo scioglimento (con effetto 2024) solo dopo aver saputo il vincitore del congresso e di voler continuare a fare politica attraverso Italia Viva almeno per tutto il ‘24. Idem sul prendere impegni economici concreti verso il nuovo partito.

Noi invece eravamo pronti a prendere subito impegno su scioglimento e a girare tutte le risorse per fare la campagna delle europee. Abbiamo preso impegno con gli elettori di fare un partito unico, non una scatola vuota aggiuntiva.

"Nella proposta presentata, continua Calenda, vi erano (come in quella prima) tutti gli elementi di democrazia e contendibilità. Del resto a differenza di Italia Viva, Azione ha fatto tutti i congressi comunali, provinciali, regionali, nazionali".

"Infine, scrive Calenda, abbiamo preteso che vi fosse una clausola che riprendesse quella etica del parlamento europeo sui conflitti di interesse. Questo è quanto. Il resto sono armi di distrazione di massa".

La replica al post di Carlo Calenda in un commento firmato Italia Viva

Sotto al post di Carlo Calenda un commento firmato Italia Viva:

"Carlo, stai mentendo: lo scioglimento avviene chiunque vinca il congresso ma dopo che viene eletto il segretario, non prima. Italia Viva termina la propria attività politica nell’ottobre 2023".

"Le risorse del 2024 andranno ovviamente sulle europee e saranno gestite dal partito unico. Ma che senso ha fare polemica sui soldi e non sugli ideali? In ogni partito chi vince il congresso gestisce la tesoreria, ovvio, no?

"Infine sulla clausola etica noi siamo favorevoli. Dove è il problema? Stai facendo polemica senza alcun motivo".

"Questa necessaria discussione sul merito delle scelte dobbiamo continuare a farla sui social o possiamo farla in riunione?"

Fino a qui il post firmato Italia Viva.

Matteo Renzi: "Polemiche inspiegabili dentro il Terzo Polo"

Arriva anche Matteo Renzi a parlare della situazione in un post sui suoi profili social personali:

"In queste ore ci sono polemiche inspiegabili dentro il Terzo Polo. Ne sono molto dispiaciuto anche perché non vedo un motivo politico per la rottura. Eviterei di inseguire le polemiche e i retroscena. Andrei al sodo. Ieri Azione ha presentato un documento, a noi va bene con piccole modifiche assolutamente accettabili. Le abbiamo pubblicate: i vecchi partiti si sciolgono con l’elezione del Segretario nazionale del partito unico. Se Calenda ci sta, noi firmiamo. Se Calenda ha cambiato idea, lo rispettiamo e ne prendiamo atto".

Matteo Renzi e il tema della Leopolda

Sul tema invece sollevato di un possibile stop all'esperienza della Leopolda che nelle intenzioni di Calenda non avrebbe più ragioni di esistere, Renzi scrive:

Quanto alla Leopolda: chi conosce quell’esperienza sa che è un momento bello di confronto politico tra generazioni e storie diverse. È un momento in cui tante persone si avvicinano alla politica. Dire che non può essere più fatta la Leopolda non ha senso. La facciamo con migliaia di volontari dal 2010, non vedo perché dovremmo smettere di farla oggi in un momento in cui la politica va difesa dai populismi e dai sovranismi.

Matteo Renzi e il suo appello finale: "Basta polemiche"

"Il mio, conclude Renzi, è un appello finale: basta polemiche, rimettiamoci al lavoro tutti insieme. Noi ci siamo, consapevoli della responsabilità verso tanta gente che ci chiede di tornare a sognare, non di volare rasoterra".

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