Terzo Polo e aria di rottura: cosa succede tra i partiti di Carlo Calenda e Matteo Renzi

Terzo Polo e aria di rottura: cosa succede tra i partiti di Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Alla vigilia del processo di formazione del partito unico tra Azione e Italia Viva, le ultime ore sono state particolarmente frenetiche con alta tensione tra gli esponenti del partito di Carlo Calenda e quelli di Matteo Renzi. Vediamo il punto della situazione e che cosa sta succedendo nel Terzo Polo.

Terzo Polo, la posizione di Azione riportata dall’Agenzia Ansa

L’Agenzia Ansa nella mattinata dell’11 aprile ha scritto la seguente notizia riportando la fonte anonima di un alto dirigente di Azione:

“L’unico problema dirimente oggi per la costruzione del partito unico dei liberal-democratici è che Renzi non vuole prendere l’impegno a sciogliere Italia Viva e a finanziare il nuovo soggetto e le campagne elettorali. La pazienza del gruppo dirigente di Azione si è esaurita. In settimana si capirà se questo nodo si potrà sciogliere. Se così non sarà il partito unico non potrà nascere”.

Matteo Renzi – ha affermato la stessa fonte all’Ansa – ha sostituito a sorpresa Rosato alla guida del partito, per controllarne direttamente i soldi e la struttura. Dopo mesi di tatticismi da parte di Renzi sul partito unico e le sue assenze dalle attività del Terzo Polo per occuparsi di affari privati, a cui da ultimo si è aggiunto Il Riformista, la pazienza del gruppo dirigente di Azione si è esaurita. Se così non sarà il partito unico non potrà nascere.

Terzo Polo, il tweet di Carlo Calenda

E Carlo Calenda, leader di Azione aveva twittato in giornata: ”Per quanto concerne Azione la prospettiva di un partito dei liberal-democratici aperto e inclusivo resta l’unica utile al paese. Va perseguita seriamente e rapidamente con i soggetti realmente interessati. Polemiche da cortile non ci interessano e non vi prenderemo parte”.

Matteo Richetti, braccio destro di Carlo Calenda in Azione in un’intervista a Repubblica ha sottolineato: “Basta giochini. Io credo che il punto sia molto semplice e dipende dalla volontà di tutti: vogliamo fare un partito unico o no? Occorre far saltare i ponti dietro di sé”. E Richetti è tornato sul doppio ruolo del leader di Italia Viva: “Deve decidere se fare politica o informazione”.

Italia Viva, le prese di posizione del Partito di Matteo Renzi

”Non c’è nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime, scrivono Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, portavoce nazionali di Italia Viva in risposta alla fonte anonima citata da Ansa.

Ci sono le date già fissate, ci sono le regole decise da Calenda comprese quelle sul tesseramento, ci sono i gruppi di lavoro con i nomi già decisi, c’è il comitato politico. Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C’è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi.

Italia Viva, le posizioni di Maria Elena Boschi e Luigi Marattin

Due esponenti di primo piano di Italia Viva come Maria Elena Boschi e Luigi Marattin hanno preso posizione.

Boschi ha evidenziato:

Leggo polemiche dentro il TerzoPolo. Mi dispiace. Abbiamo scelto di fare un partito unico e abbiamo già definito le date. Noi non cambiamo idea e lavoriamo in questa direzione 10 Giugno.

E Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, a La Presse parlando delle polemiche sul partito unico:

Penso che dovremmo avere un po’ di rispetto nei confronti dei nostri iscritti e militanti che in questi giorni stanno partendo con le campagne elettorali per le amministrative del mese prossimo. Sono persone che fanno politica rimettendoci tempo e spesso denaro e quasi sempre senza nulla in cambio. Lo fanno perchè credono all’idea di un partito nuovo. Avere queste polemiche inutili ogni due settimane sui giornali oltre a non avere alcun senso è anche una mancanza di rispetto verso di loro. A loro però promettiamo che il progetto andrà avanti con chi ci sta davvero.

Fonti del partito di Renzi, come riporta Rainews24.it affermano che ”la vera ragione per cui arrivano attacchi da Azione ai renziani è perchè Calenda ha capito che qualcuno di noi vuole candidarsi contro di lui”.

E si farebbe il nome proprio di Luigi Marattin quale possibile avversario del leader di Azione nella corsa alla segreteria del partito unico.

La posizione di Matteo Renzi e la riunione in serata del dei vertici di Italia Viva

Non c’è alcun motivo politico per rompere il progetto del Terzo Polo“.

Lo avrebbe detto il leader di Italia Viva ed ex premier Matteo Renzi nel suo intervento alla riunione tenutasi nella serata dell’11 aprile con consiglieri e parlamentari del partito al Senato.

Come riporta l’Agenzia Ansa:

Qualcuno dice che la rottura che viene paventata da Azione, avrebbe detto Renzi, nasce per esigenze di soldi, qualcuno dice per esigenze legate al Riformista, qualcuno dice che è legata allo scioglimento del partito di origine: si tratta di alibi e finte motivazioni. A tutti voi dico – ha aggiunto – è folle mandare a monte adesso. Noi non manderemo a monte adesso il progetto di fare il partito unico.

Sul discorso dello scioglimento del partito come riporta Open online Renzi avrebbe detto le seguenti parole:

E’ evidente che se facciamo il partito unico si scioglie Italia Viva, così come si scioglie Azione. È evidente, ma lo scioglimento anticipato non si è mai visto nella storia, va contro le leggi della fisica. Prima si fa il partito unico, che non può che essere un partito fondato su un passaggio democratico e dal basso, come diciamo da sempre. Il 10 giugno all’assemblea nazionale, già convocata, arriveremo mantenendo il nostro progetto che è quello di fare il partito unico. Se Calenda dirà di no si assumerà le responsabilità per quello che gli compete.

Terzo Polo, il post di Azione su Facebook

Nella serata dell’11 aprile sul profilo Facebook di Azione è stato pubblicato un post con tanto di diverse foto che racchiudono il documento contenente le tappe verso il processo di formazione del nuovo partito ed è scritto:

Questa è la proposta mandata solo a Renzi per la costituzione del partito unico settimane fa e da lui respinta. Non prevede alcuno scioglimento preventivo di IV e Azione, anzi si parla del 2025. E sono presenti tutte le garanzie di democraticità. Aspettiamo risposte di merito.

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