La Russia in default! Le agenzie di rating depongono il rublo nella bara

La Russia va ufficialmente in default dopo aver mancato il pagamento di 100 milioni di dollari in debito estero. Si tratta, però, di una misura simbolica.

Dopo averlo anticipato per mesi, il momento cruciale è finalmente arrivato: la Russia è in default, ossia non ha rispettato le obbligazioni di debito straniero. Una cosa simile non avveniva da 104 anni, quando Lenin rifiutò di pagare il debito degli Zar. 

Ma cosa vuol dire esattamente andare in default tecnico? Quali saranno le conseguenze per la Russia e per Putin? E la guerra in Ucraina? 

Innanzitutto, vi è una sostanziale differenza fra default tecnico e default “normale”, come spiegavo già in questo articolo: 

Il default “normale” è quando la nazione non può pagare. Letteralmente non ha più soldi e nessuno glieli vuole più prestare, e quindi una volta giunta la scadenza del pagamento la nazione non adempie agli obblighi stabiliti. 

Il default tecnico, invece, è quando il paese avrebbe anche i soldi per pagare, ma non può fisicamente farlo. Questo è il caso in cui si trova la Russia. Il paese di Putin ha circa 591 miliardi di dollari in riserva in banche straniere. 

Infatti, il default tecnico in questo caso è giunto dopo il mancato pagamento di 100 milioni in dollari ed euro. Chiaramente, la Russia è perfettamente in grado di pagare 100 milioni, considerato che prima della guerra era la decima economia mondiale. 

Tuttavia, a causa della guerra in Ucraina, la Russia è stata esclusa completamente dal circuito economico mondiale. Le sue riserve di valuta estera sono state congelate (ossia non possono più essere usate per pagare il debito) e tutto il mondo ha atteso con ansia che giungesse il default. 

Due giorni fa, con la scadenza del “periodo di grazia” per pagare le obbligazioni, il default è finalmente arrivato. Ad annunciarlo ufficialmente è stata l’agenzia di rating Moody’s.

A dire il vero, l’annuncio dell’agenzia è più che altro un “avviso”, in quanto l’agenzia stessa non può ancora operare all’interno del territorio russo. I segnali che il default sia stato raggiunto, però, sono incontestabili. 

Default tecnico della Russia: quali sono le conseguenze?

A onor del vero, le conseguenze per la Russia di questo default sono abbastanza contenute. Non perché un default tecnico non sia grave, ma perché l’economia russa è stata talmente tanto isolata e marginalizzata che ormai ha già raggiunto l’effetto del default. 

Anzi, il default tecnico è arrivato proprio in ragione di questa marginalizzazione: altrimenti la Russia avrebbe benissimo adempiuto ai suoi obblighi. 

In generale, infatti, un default tecnico comporta il completo isolamento dai mercati: nessun investitore si fida più delle capacità della nazione insolvente di pagare i propri debiti. Al momento, però, nessuno si fida della Russia a prescindere. 

Ergo, il default tecnico al momento è solamente un evento simbolico, che va solamente ad ufficializzare il terribile stato economico in cui si trova la Russia. Se la guerra dovesse finire domani, il default tecnico potrebbe impedire agli investitori di ritornare a fare affari in Russia. 

La vera conseguenza, tuttavia, è il durissimo colpo al prestigio di Mosca. 

Default tecnico della Russia: il Cremlino nega tutto

Sebbene sia solamente un evento simbolico, non dobbiamo dimenticarci che la Russia considera assai gli eventi simbolici. Per questo motivo, un simile default colpisce la Russia proprio dove fa più male: nell’onore. 

Tant’è vero che il Cremlino si è subito lanciato sulla difensiva, affermando che le obbligazioni sono state tutte pagate in Maggio. Piccolo dettaglio è che, invece di dollari ed euro, sono state pagate in rubli

E’ pur vero, tuttavia, che la Russia non aveva altro modo di pagare simili obbligazioni, in quanto tutte le riserve di moneta straniera erano state congelate a seguito dell’invasione dell’Ucraina. 

“Chiunque può dichiarare quello che vuole e può provare ad attaccare alla Russia qualsiasi etichetta. Ma chiunque capisca la situazione sa che non si tratta in alcun modo di un default”, ha detto nei giorni scorsi il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov.

Il Cremlino, dunque, è perfettamente consapevole che questa è solamente una mossa per isolare ulteriormente la Russia, per questo nega tutto ed impedisce alle agenzie di rating di effettuare operazioni all’interno del paese (cosa che comunque non potrebbero fare a causa delle sanzioni).

Gli effetti sulla guerra in Ucraina

Per quanto sia vero che questo default è solamente un ulteriore metodo di isolamento da parte dell’occidente, non dobbiamo dimenticarci che è stato fatto in funzione dell’invasione russa dell’Ucraina. 

Se Putin ed i suoi generali non avessero deciso di invadere, tutto questo non sarebbe mai successo. 

Ad ogni modo, è difficile che questo default cambierà le sorti della guerra. Semmai, è solo l’ennesimo colpo al prestigio russo e potrebbe, forse, accelerare leggermente il conflitto. 

Ma l’invasione dell’Ucraina sembra aver raggiunto uno stallo, e probabilmente durerà molto più di quanto previsto (come d’altronde avviene per tutte le guerre). 

Il destino dell’Ucraina è stato tristemente segnato lo scorso 24 febbraio, oltre 4 mesi fa. 

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