La Russia porterà a termine ogni obiettivo! Parola di Putin

Vladimir Putin parla alla Russia, assicurando che va tutto bene e che l'esercito porterà a termine ogni obiettivo. L'occidente, ai suoi occhi, appare diviso.

La guerra in Ucraina continua senza sosta, mentre l’esercito russo si prende una batosta dopo l’altra nel nord del paese, ritirandosi sempre più verso i confini pre-guerra. 

L’Ucraina, dal canto suo, sta ricevendo sempre più sostegno da parte dell’Occidente. Addirittura, il governo degli Stati Uniti ha deciso di approvare il Lend-Lease Act, un programma di sostegno militare che non si vedeva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. 

Come scrivevo in questo articolo, infatti: 

Questa legge permette a Joe Biden di inviare all’Ucraina tutti i mezzi militari che reputano necessari tranne, ovviamente, le armi nucleari. 

Non solo, ma con il Lend-Lease Act non ci sarà alcun intermediazione del Congresso e Joe Biden potrà decidere unilateralmente cosa inviare e cosa no. 

Se passasse, ovviamente, per ora Joe Biden invierà tutto ciò che l’Ucraina chiede senza farsi tanti scrupoli. La capacità industriale degli USA, lo sappiamo, è quasi illimitata ed è ciò che gli ha fatto vincere la Seconda Guerra Mondiale nonostante l’intera flotta fosse stata distrutta a Pearl Harbor.

E non è solamente l’Ucraina che si sta rinforzando: l’intera alleanza atlantica, ovvero la NATO, sta ricevendo sempre più supporto con la probabile aggiunta di due nuovi membri in Europa. 

Svezia e Finlandia, infatti, mentre fino a qualche mese fa erano rimasti neutrali riguardo l’idea di allearsi formalmente con gli Stati Uniti, hanno iniziato a ripensarci a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. 

Proprio la Finlandia, negli ultimi giorni ed ore, ha formalizzato la richiesta di entrare nella NATO fra la rabbia e le minacce vuote della Russia. Sia il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov sia l’ambasciatore russo a Washington Dmitrij Peskov hanno parlato della pericolosità di questo gesto che potrebbe risultare in un intervento militare. 

E’ difficile, tuttavia, credere che la Russia abbia davvero la capacità di invadere un nuovo paese, visto il totale disastro militare in Ucraina. Certo, la guerra è iniziata “appena” un mese e mezzo fa, ma le perdite sono state consistenti da entrambe le parti, come la Russia stessa ha ammesso

Le sanzioni dell’occidente, inoltre, sono già state particolarmente significative, e un’ulteriore invasione in Europa potrebbe dare il colpo di grazia agli export russi verso il resto del mondo. 

In tutto questo, però, l’autore di questo massacro sembra essere perfettamente tranquillo. Vladimir Putin, il presidente della Russia, ha recentemente parlato ad una folla a Vostochny, nell’estremo est del paese. 

In questo discorso Putin ha voluto rassicurare i suoi connazionali sulla vittoria finale e sul buon proseguimento della guerra, nonché sulla situazione disperata dei paesi occidentali

Sebbene buona parte del discorso sia certamente propaganda, Putin sfortunatamente non sbaglia su alcuni punti. Vediamo insieme, dunque, l’ultimo discorso di Putin alla nazione. 

Il discorso di Putin: il cambio di strategia

Innanzitutto, Putin ha voluto parlare alla Russia e a tutto il mondo spiegando che la guerra in Ucraina non si poteva evitare. La guerra era inevitabile per tanti motivi, fra cui il fatto che la Russia deve salvare il popolo ucraino dalle “grinfie” dell’occidente

Nel suo discorso, infatti, il presidente ha detto

Il conflitto con le forze antirusse in Ucraina era inevitabile, solo questione di tempo. L’operazione militare in Ucraina raggiungerà il nobile obiettivo di proteggere il Donbass. Quello che stiamo facendo è da una parte aiutare le persone, salvarle; dall’altra stiamo lavorando per assicurare la sicurezza della Russia.

Il Donbass è la regione Ucraina con una minoranza russa che è occupata da separatisti vicini a Mosca da ormai 8 anni. Il conflitto nel Donbass era detto “a bassa intensità” perché non è mai sfociato in guerra aperta, almeno fino allo scorso 24 febbraio. 

Qualche giorno prima dello scoppio aperto della guerra, l’invasione era de facto già iniziata con l’invio delle truppe russe proprio nella regione del Donbass. 

Non solo, ma il Donbass ora è centrale per lo svolgimento della guerra perché con la ritirata dal nord è rimasto l’unico fronte della guerra su cui i russi hanno davvero i mezzi per concentrarsi. 

Nel Donbass, inoltre, vi è lo strategico porto di Mariupol, che è sotto assedio da parte della Russia da ormai quasi un mese. E, proprio con il ritiro delle truppe da Kiev, tale assedio è semplicemente aumentato di intensità. 

Come riporta il Fatto Quotidiano, infatti: 

“La nostra valutazione è che Mariupol è ancora contesa e le forze ucraine stanno combattendo per difenderla dai russi”. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, in un briefing con la stampa sull’andamento della guerra in Ucraina.

“Per le truppe di Mosca è molto importante conquistarla, al fine della loro offensiva nel Donbass ma l’Ucraina non ha ancora rinunciato alla città, nè vi rinunceremo noi”, ha detto ancora. 

La seconda parte del discorso di Putin, anticipata nella frase “Stiamo lavorando per la sicurezza della Russia“, riguarda il rapporto fra Russia ed occidente, ormai completamente incrinato dall’invasione dell’Ucraina. 

Il discorso di Putin: l’occidente pagherà

La parte più inquietante del discorso di Putin è certamente arrivata quando ha mostrato alcune verità su noi occidentali. In particolare, riguardo le sanzioni, Putin ha detto

Putin si è lanciato in una serie di accuse e ironie contro i Paesi Ue e gli Stati Uniti, alle prese con gli effetti delle sanzioni contro Mosca: «Quando le presone si scontreranno sui prezzi della benzina e su un’inflazione senza precedenti, questo si tradurrà per loro in problemi di politica interna, mentre volevano che si traducesse in problemi di politica interna per la Russia».

In uno scenario sempre più complicato dal punto di vista economico, Putin è certo di non dover temere ripercussioni: «Nelle condizioni difficili la Russia se la cava sempre, mentre da loro i problemi sono inevitabili. Non sarà facile, ma ce la caveremo».

Putin è un criminale per aver invaso l’Ucraina, e sembra che la sua mossa sia stata calcolata anche su una spaccatura dell’occidente. Putin sa quanto gli europei abbiano interessi diversi e contrastanti fra di loro; d’altronde hanno passato due millenni di storia a farsi la guerra a vicenda… 

La Russia è unita e l’Europa è disunita. Certo, l’Unione Europea si era tutta inizialmente schierata contro l’invasione in Ucraina, ma poi i nodi sono venuti al pettine quasi subito. 

Per quanto gli stati europei fossero indignati dalle azioni russe, hanno continuato a comprare gas e petrolio ed in molti, fra cui la Germania, si sono mostrati restii a sanzionare il paese di Putin. 

Poi, alcuni capi di stato si sono persino schierati completamente sul lato di Putin, come nel caso di Viktor Orban, il primo ministro dell’Ungheria che ha recentemente vinto un quinto mandato. 

Nel frattempo, mentre gli europei si decidono sul da farsi, i russi cercano nuovi acquirenti per il loro gas e petrolio

Gas e petrolio: Putin trova nuovi compratori

Se una porta si è (soc)chiusa ad occidente, un’altra si è aperta a sud per la Russia. Mentre gli europei, con i loro tempi da elefanti burocratici, tentano a fatica di mettersi d’accordo su una sanzione ragionevole, Cina ed India gongolano per i prezzi degli idrocarburi colati a picco

Ovviamente, tra tutti i continenti è l’Europa quella a potersi permettere di parlare di transizione sostenibile (che, tra l’altro, si rivela sempre una vacua promessa), mentre gli altri stati in via di sviluppo devono ancora basare le loro industrie su gas e petrolio se vogliono rimanere al passo con il resto del pianeta. 

E’ il caso ovviamente di India e Cina, i due paesi più popolosi del mondo che negli ultimi decenni sono passati attraverso una massiccia fase industriale. Per sostenere la loro immensa popolazione e per mantenere gli standard di vita acquisiti, India e Cina importano moltissimo petrolio e gas

La Cina, seconda economia del mondo, è in aperta competizione con gli Stati Uniti, ma l’India è un alleato occidentale e quindi gli USA sono estremamente “delusi” dalla loro continuata collaborazione con la Russia. 

La posizione dell’India: alleata di Putin?

Per tutta la storia della Guerra Fredda, l’India non ha mai voluto prendere una posizione precisa. Al contrario, l’enorme nazione era la leader del blocco dei “non allineati”, ovvero né alleati americani né alleati sovietici. 

Questo equilibrio è stato rotto dagli Stati Uniti due anni fa, arrivando a siglare un’alleanza formale con l’India in funzione anticinese. La Cina, infatti, è nemica mortale dell’India e, vista la rivalità con gli USA, un’alleanza con Washington era certamente di comodo. 

Al contempo, però, l’India ha mantenuto una posizione ambigua con la Russia proprio per l’esportazione degli idrocarburi di cui il paese ha tanto bisogno. 

La guerra in Ucraina non ha cambiato la situazione: l’India non vuole rinunciare alla sua alleanza con la Russia per un conflitto letteralmente dall’altra parte del mondo. Il ministro della difesa indiano, Rajnath Singh, ha infatti detto: 

Non credo che la Russia influirà sui legami tra India e Stati Uniti. Gli Stati Uniti sanno che l’India e la Russia sono alleati naturali l’uno dell’altra e che le nostre relazioni sono molto stabili.

L’India sarà anche molto attenta a garantire che gli interessi nazionali fondamentali degli Stati Uniti non siano influenzati negativamente a causa delle nostre relazioni con un altro paese nel mondo.

Con la recente crisi di governo del Pakistan, altro arcinemico dell’India, e la vicinanza del suo nuovo premier agli USA, la neonata alleanza tra Nuova Delhi e Washington potrebbe incrinarsi

Per questo motivo, è notizia recente che Joe Biden vuole assicurare all’India un supporto energetico, magari diventando loro stessi esportatori di idrocarburi verso Nuova Delhi nonostante la distanza fra i due paesi. 

Vediamo come si svilupperanno i rapporto fra India ed occidente, ma un’eventuale spaccatura potrebbe favorire Putin e dargli ragione nel suo discorso alla nazione

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