Ecco chi decide i nomi delle varianti Covid: si chiama Ryan Gregory. Chi è e cosa fa

Delta, Cerberus, Indiana, ecco chi dà il nome alle varianti del virus.

Cerberus, Gryphon e, per ultimo, Kraken sono solo alcuni dei nomi attribuiti alle ultime varianti del Covid-19, una presenza che aleggia nell’aria senza che noi ce ne accorgiamo, per quanto possiamo pensare di essere ritornati alla nostra quotidianità. Di fronte a questi ”simpatici” e curiosi nomi, che spesso fanno riferimento alla mitologia greca, è normale chiedersi chi sia la mente che si cela dietro questi termini. Si tratta di Ryan Gregory: ecco tutti i dettagli su chi è e che cosa fa.

Covid-19: una storia che sembra non avere una fine

Ormai il Covid-19 è una costante nella nostra vita, tanto che quasi non ci ricordiamo come fosse la nostra quotidianità senza questa presenza invisibile. Con le sue varianti, che si susseguono ormai da tre anni, dandosi il cambio in una staffetta contro la nostra salute, il Coronavirus non sembra proprio volerci abbandonare.

Per stemperare un po’ la preoccupazione, dettata soprattutto dalla comparsa di una nuova variante molto contagiosa, Kraken, vi facciamo una domanda piuttosto curiosa: vi siete mai chiesti da dove provengono i nomi delle varianti che tanto ci fanno impazzire? Infatti, si tratta di nomi piuttosto interessati, spesso appartenenti al lontano mondo della mitologia greca.

Ryan Gregory: chi è l’uomo che decide i nomi delle varianti del Covid-19

Variante dopo variante, il Covid-19 ha posto le sue radici nella nostra realtà: radici stabili, che non sembrano proprio volersi spezzare. A proposito di varianti, saltano subito all’occhio i nomi con cui vengono indicate, nomi attribuiti da Ryan Gregory. Ma chi è?

Ryan Gregory è un professore di biologia alla University of Guelph dell’Ontario, che si occupa anche di attribuire i nomi alle varianti del Covid-19. Lo scopo? Sicuramente non generare preoccupazione, bensì aiutare le persone a distinguerle, in modo da porre ordine in questa marea infinita e confusa. A tal proposito, proprio in riferimento a questa confusione, egli ha dichiarato:

L’Oms usa le lettere greche per identificare le varianti preoccupanti: AlfaDelta, Omicron, o il nome tecnico. Fino a pochi mesi fa ha funzionato bene, ma ora ci sono centinaia di varianti di Omicron e tutto diventa più confuso. Se ad esempio vedi un animale in giardino, chiedi cos’è, e ti rispondono che è un mammifero, l’informazione è corretta ma non ci dice molto. È pericoloso, mi mangerà, distruggerà il mio raccolto?

Spicca immediatamente il chiaro riferimento alla mitologia greca o alla cultura popolare per quanto concerne i nomi delle varianti di Omicron. Tale tassonomia deriva inizialmente da una volontà di utilizzare i nomi delle divinità greche, che tuttavia presentavano molte iniziali in comune; dunque, si è passato ad altro, sempre in attinenza a questo mondo lontano, inesistente, che quasi rende più ”leggera” la pesantezza della situazione. Tuttavia, è bene ricordare che il Monte Olimpo non esiste, e che bisogna essere sempre responsabili per contrastare il pericolo.

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