Benzinai, è scattato lo sciopero. Sigle divise sulla durata, oggi la riunione decisiva

Benzinai, da ieri sera lo sciopero. Ma si spacca il fronte sulla durata. Oggi incontro decisivo alle 11.

Sciopero benzinai, le sigle si spaccano

E' scattato lo sciopero dei benzinai. Dalla serata del 24 gennaio alle 19 e per 48 ore (orari diversi sulla rete autostradale con il via dalle 22 di ieri e sempre per 48 ore) lucchetti alle pompe di carburante per protestare contro il governo e il Decreto Trasparenza.

Ma ieri pomeriggio una convocazione in extremis da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha spaccato il fronte sindacale con una delle tre sigle di riferimento, Faib-Confesercenti, che ha deciso di ridurre la durata della serrata.

Il tentativo del ministro Urso di scongiurare lo sciopero di 48 ore dei benzinai non ha sortito un effetto di interruzione dell'agitazione ma ha spaccato le rappresentanze sindacali: Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio invece hanno confermato la chiusura di due giorni mentre Faib Confesercenti ha deciso di ridurre la protesta a 24 ore.

Oggi riunione decisiva tra le rappresentanze dei benzinai programmata per le ore 11.

Sciopero dei benzinai, Faib-Confesercenti decide di ridurre la mobilitazione a solo un giorno

Ieri pomeriggio a poche ore dal via dello sciopero convocazione d'urgenza da parte del ministro delle imprese Adolfo Urso ai rappresentanti delle tre organizzazioni dei benzinai.

Questa convocazione all'ultimo momento non ha portato all'annullamento dello sciopero che è regolarmente scattato ieri sera. L'agitazione è stata indetta da parte di Faib Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio.

Ma c'è una novità: l'incontro con il governo ha fatto breccia in maniera parziale sulla Faib-Confesercenti che "in segno di apprezzamento del lavoro svolto dal ministro e dai suoi collaboratori, e con l’obiettivo di ridurre il disagio alla cittadinanza" ha deciso di limitare a un solo giorno la mobilitazione.

Sciopero dei benzinai, il tentativo del ministro Urso ha "spaccato" le rappresentanze dei benzinai

Il tentativo del ministro Urso di scongiurare lo sciopero di 48 ore dei benzinai ha spaccato le rappresentanze sindacali. Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio hanno confermato la chiusura di due giorni mentre Faib Confesercenti ha ridotto la protesta a 24 ore.

Urso ha posto l'accento sul fatto che "siano ridotti i disagi per i cittadini e che si possa continuare a confrontarsi nel merito del decreto sulla Trasparenza dei prezzi. Rimane l'obbligo di esposizione del prezzo medio".

Un incontro molto importante è previsto per questa mattina alle 11 quando le tre sigle faranno il punto in "una riunione di coordinamento" dice la Faib, "in un'assemblea dei gruppi dirigenti".

Sciopero dei benzinai, Fegica e Figisc-Anisa: ”Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero”

"Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero" è la posizione di Fegica e Figisc/Anisa che dichiarano di apprezzare la mediazione di Urso ma che non riesce a incidere "con la necessaria concretezza" sulle misure del decreto.

Di diverso avviso come detto Faib che è stata la prima che ha spiegato di "ritenere positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge.

Ovvero si ritiene un risultato importante "la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall'illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche".

Fegica e Figisc/Anisa invece sono su una linea più dura respingendo al mittente "le accuse di essere speculatori". Anche Assopetroli-Assoenergia, l'associazione che rappresenta le aziende proprietarie di oltre metà delle stazioni di servizio stradali in Italia, esprime intanto "piena solidarietà ai sindacati dei benzinai".

Il ministro Adolfo Urso: ”Impegnati per un completo riordino del settore”

Come informa l'agenzia Ansa il ministro Adolfo Urso fa sapere che il Tavolo con i distributori di carburante

proseguirà in maniera continuativa fino a quando non verrà operato un completo riordino del settore. Al prossimo incontro in programma per l'8 febbraio saranno all'ordine del giorno le misure di contrasto alle illegalità contrattuali, il costo delle transazioni elettroniche e la riqualificazione e ristrutturazione della rete di distribuzione adattandola alle esigenze attuali.

I prezzi di benzina e gasolio al momento fanno registrare lievi aumenti

Mentre si registrano lievi aumenti dei prezzi di benzina (in modalità self a 1,846 euro/litro) e gasolio (1,890 euro/litro), i consumatori denunciano nuove speculazioni. Il Codacons ha presentato un esposto per interruzione di pubblico servizio, mentre per Assoutenti, informa sempre Ansa, lo sciopero è "voluto e ordinato dalle compagnie petrolifere contro la trasparenza sui prezzi".

L'Unione nazionale consumatori chiede che il Governo "faccia controlli a tappeto sullo sciopero".

In commissione Attività produttive intanto da più parti è stata suggerita una App anziché il cartellone per pubblicizzare il prezzo medio che si potrebbe potenziare rafforzando l'Osservaprezzi Carburanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.