Continuano gli scioperi Ryanair, ecco perché i voli lowcost sono a rischio

Molte compagnie aeree low cost sono in crisi a causa dei continui scioperi del personale. Qual è il motivo di questi disguidi?

Scioperi, blocchi e proteste stanno paralizzando il settore aereo in Europa. Le compagnie low-cost più famose, come Ryanair ed Easyjet, stanno facendo fronte ad una crisi senza precedenti. 

Negli Stati Uniti la cosa non va tanto meglio: nello scorso weekend 3.700 diversi collegamenti sono stati messi a repentaglio tra soppressioni e ritardi

Per quanto sia stato solamente un granello di sabbia nella tempesta sociale che sta avvolgendo gli USA, questi scioperi hanno rovinato i festeggiamenti della Festa d’Indipendenza del 4 Luglio per moltissime famiglie. 

In Europa il problema si è fatto però sentire in modo molto più marcato. La mancanza di personale di terra ha costretto i più grandi aeroporti del continente a cancellare voli oppure a chiedere alle compagnie la soppressione di alcune tratte

A Parigi, ad esempio, l’aeroporto Charles de Gaulle è stato invaso da oltre 7000 valige senza smistamento. Londra Heathrow ha cancellato 30 voli con meno di un giorno di preavviso, mentre Londra Gatwick ha limitato il numero di voli giornalieri per tutto luglio e agosto. 

Ad Amsterdam Schiphol si è adottata una misura simile: a luglio i passeggeri sono stati ridotti a 67500 al giorno e ad agosto a 72500. In Germania la stessa solfa: Lufthansa ha cancellato oltre 2000 voli per l’estate, limitando in particolare le tratte del weekend.

Come vediamo, quindi, questi scioperi non riguardano solamente le compagnie low-cost, bensì anche molte compagnie di bandiera europee. Anche Swissair, per dire, ha annunciato dei tagli, eliminando alcuni voli tra Zurigo e Berlino e tra Zurigo e San Francisco. 

Le ragioni di tutti questi scioperi sono le terribili condizioni lavorative a cui sono sottoposti i dipendenti delle compagnie aeree. Tra le ragioni:

“retribuzioni inferiori ai minimi previsti dal contratto nazionale, condizioni operative insostenibili, mancato adeguamento dei trattamenti salariali ai contratti di riferimento e pratiche anti-sindacali come dichiarano i lavoratori.”

In Italia, fortunatamente, la crisi è molto più contenuta grazie ai sostegni statali. Gli 800 milioni di euro per la cassa integrazione dei dipendenti del settore, infatti, ha fatto in modo che il loro stipendio fosse “congelato”. 

Perchè ci sono tutti questi scioperi

Ma come si è arrivati a questo punto? Perché ora i lavoratori delle compagnie aeree hanno visto peggiorare le loro condizioni di lavoro? 

Come per molte altre cose, c’entra la pandemia. Durante il Covid-19 le compagnie hanno ridotto al minimo possibile il proprio personale, licenziando tantissime persone. 

Ora, però, i numeri dei passeggeri sono tornati a livelli pre-pandemici, ed il personale ridotto delle compagnie aeree non riesce a gestire tutta questa domanda. I vecchi lavoratori, d’altro canto, non sono stati riassunti e anzi molti hanno cercato posti di lavoro migliori. 

Famosamente, infatti, le compagnie aeree low-cost hanno delle pessime condizioni per i propri piloti e personale di bordo. Molti, quindi, sono “fuggiti” verso altri lidi ed ora, per ritornare, pretendono stipendi più alti. 

Il boss della International Air Transport Association Willie Walsh ha commentato così la situazione: 

“Le compagnie aeree si trovano in difficoltà perché pensavano di recuperare i livelli di personale più rapidamente di quanto non siano in grado di fare. [I lavoratori dell’aviazione] hanno trovato nuovi impieghi con salari più alti e con contratti più stabili. E ora che tutti vogliono viaggiare di nuovo, gli ex dipendenti non vogliono lavorare in aeroporto.”

Leggi anche: Volo cancellato: in questi casi pui chiedere il rimborso 

Quando sono previsti i prossimi scioperi

L’ondata di scioperi è appena iniziata, e verosimilmente causerà disagi durante tutta l’estate per i passeggeri europei. Le compagnie low-cost, infatti, potrebbero non prendere provvedimenti immediati per risolvere la situazione. 

In Italia, dove abbiamo detto che la situazione è migliore grazie alla cassa integrazione, non siamo completamente al sicuro dagli scioperi. 

Nonostante i dipendenti delle compagnie italiane siano più al sicuro dei loro colleghi europei, infatti, lo stesso non si può dire per le divisioni italiane di compagnie estere. Ryanair ed Easyjet operano in Italia ma non sono compagnie italiane, per cui non hanno dato le stesse garanzie ai loro lavoratori

Il prossimo giorno di fuoco sarà Domenica 17 luglio, quando in Italia si terrà uno sciopero generale del personale aereo. Lo sciopero coinvolgerà il personale dell’Enav (Ente Nazionale di Assistenza al Volo) e di tante compagnie low-cost come Ryanair, Volotea, Malta Air, Easyjet e Crewlink. 

Lo sciopero dell’Enav durerà tutto il giorno (con alcune eccezioni regione per regione), mentre quello delle compagnie low-cost sarà limitato tra le 14 e le 18

Ovviamente, data la natura dei viaggi aerei, anche gli scioperi organizzati in altri paesi potrebbero riguardare i passeggeri italiani. 

In particolare, gli scioperi più duri riguarderanno Ryanair Spagna. Gli aeroporti di Barcellona, Malaga e Palma di Majorca saranno in sciopero dal 15 al 17 luglio e dal 29 al 31 dello stesso mese. 

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