Scuola, la proposta del ministro Valditara: stipendi più alti ai professori del Nord

Il Ministro dell'Istruzione Valditara apre ai finanziamenti privati e alla differenziazione degli stipendi per i professori: è polemica sulla proposta di pagare stipendi più alti al Nord.

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La scuola ha bisogno di essere riformata e la novità riguarda la possibile apertura a finanziamenti privati, utili soprattutto per pagare gli stipendi ai professori. Queste sono le idee espressal dal Ministro dell'Istruzione Valditara alla piattaforma di dialogo di PwC e Gruppo Gedi “Italia 2023: persone, lavoro, impresa”. 

E sempre in merito alla possibile differenziazione degli stipendi, che potrebbero essere più alti per i professori del Nord, è scoppiata la bufera. Secondo il sindaco di Napoli sarebbe un errore. dea bocciata anche dal Movimento 5 stelle.

Vediamo come cambia la scuola con la riforma del ministro Valditara: dalla differenziazione degli stipendi per i professori all'apertura ad aiuti privati, fino alla nuova pagella proposta del Trentino Alto Adige. Le novità.

Scuola, Valditara apre agli aiuti privati per differenziare gli stipendi dei professori

Il Ministro dell'Istruzione è intervenuto sulla scuola, invocando la necessità di "trovare nuove strade, anche sperimentali, di sinergia tra il sistema produttivo, la società civile e la scuola, per finanziare l'istruzione, oltre allo sforzo del governo" .

Di qui la possibile apertura agli aiuti privati per pagare lo stipendio ai professori, che potrebbe essere differenziato in base a diversi fattori.

Così si è espresso il ministro Valditara di fronte ai giornalisti:

La scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento, anche per coprire gli stipendi dei prof che potrebbero subire una differenziazione regionale. E per trovarle, si potrebbe aprire ai finanziamenti privati.

La soluzione, quindi, secondo il ministro è la

creazione di un fondo perequativo centralizzato e ministeriale che ci consenta, con i fondi attratti per un liceo di Brescia, di finanziarne anche uno a Palermo o un istituto professionale a Caserta.

La proposta di differenziazione degli stipendi per i professori è stata accolta dai presidi, ma un passaggio particolare del discorso di Valditara sembra aver suscitato alcune polemiche.

Scuola, Valditara: "Stipendi più alti a professori del Nord". Scoppia la polemica

In merito proprio a questa differenziazione sullo stipendio dei professori, il ministro Valditara si sarebbe esposto in questi termini:

Chi vive e lavora in una regione d'Italia in cui più alto è il costo della vita potrebbe guadagnare di più.

In altre parole: ai professori del Nord spetterebbero stipendi più alti, ma il sindaco di Napoli non è d'accordo con la proposta e non è il solo.

Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli ha risposto a Valditara sottolineando:

Lo stipendio aumentato solo ai docenti del Nord, e non a tutto un corpo di lavoratori necessario per il Paese e malpagato, sarebbe un errore.

Idea bocciata anche dalle sigle Flc Cgil, che tuonano:

L'idea di introdurre salari differenziati per Regione in base al costo della vita è totalmente strampalata, ci riporta indietro di 50 anni, alle gabbie salariali.

Infine, l'attacco dei capigruppo del Movimento 5 Stelle, Luca Pirondini e Anna Laura Orrico:

Garantire stipendi più alti al Nord perché il costo della vita è più alto non ha nulla a che vedere con il merito, né tiene conto degli sforzi enormi che molti docenti mettono in campo in contesti disagiati, dove la scuola rappresenta il principale presidio democratico.

Stipendi più alti ai professori del Nord: chi è d'accordo?

Aumentare lo stipendio ai professori che lavorano al Nord "è una misura abbastanza sensata": a riferirlo all'ANSA è Mario Rusconi, a capo dei presidi di Anp di Roma.

Sul tema del caro vita e la necessitò di differenziazione degli stipendi, Rusconi ha le idee chiare:

molti docenti - ha detto - trovano posto di lavoro nelle regioni ma non accettano perché il costo della vita è troppo alto; è una misura che dovrebbe essere estesa anche ad altri impiegati.

Su questo tema servirebbe quindi una seria contrattazione sindacale.

Quanto invece all'apertura dei fondi privati nelle scuole, Rusconi ha voluto ricordare che questo "già avviene". Poi ha aggiunto:

Bisogna vedere le condizioni in cui il privato entra, ma le scuole hanno bisogno di fondi, le risorse a disposizione degli enti locali non sono molte. E le scuole dovrebbero avere lo statuto di Fondazioni per avere celerità nello svolgimento dei lavori e risparmio nei costi.

Scuola, niente voti sotto al 4: la proposta del Trentino Alto Adige

Infine, sempre in merito alla riforma della scuola è giunta una nuova proposta dal trentino Alto Adige: nella pagella degli alunni, niente voti sotto al 4.

La proposta, come riporta un articolo del Messaggero, arriva da Philipp Achammer, l’assessore provinciale alla scuola in lingua tedesca, che è convinco d una cosa: questi voti "non hanno alcun valore educativo e pedagogico".

Inoltre, ha proseguito l'assessore:

Ovviamente facciamo tutte le valutazioni del caso, tenendo presente che con un “due”, ad esempio, diventa complicato recuperare.

Anche i presidi hanno espresso la loro approvazione per la proposta, in quanto i voti sotto al 4 di certo non aiutano lo studente a capire i propri errori, ma anzi possono risultare talvolta demotivanti.