Ufficiale, i tassi dei mutui aumentano dello 0,50%: come cambia la rata da marzo

Ci risiamo, i tassi dei mutui aumentano dello 0,50 per cento. A febbraio ci sarà una maggior moderazione ma la rata cambia, ecco la situazione.

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La Bce prosegue nella sua manovra al rialzo e i tassi aumentano ancora. A partire dall'8 febbraio ci sarà un incremento dello 0,50 per cento, un aumento più basso rispetto a dicembre ma che comunque rimane. Andiamo a vedere come cambia la rata.

I tassi aumentano dello 0,50%, ecco come cambia la rata

Era previsto un ulteriore aumento dei tassi e così è stato.

Nessuna sorpresa da parte della Bce che continua nella sua manovra rialzista, anche se appare più moderata rispetto ai mesi scorsi.

A dicembre avevamo assistito a un aumento di 75 punti base, che aveva gravato e non poco sulle tasche dei cittadini.

Il pericolo è che la percentuale potesse alzarsi ulteriormente ma, fortunatamente, questo non è accaduto.

È pur vero, però, che un incremento c'è stato comunque, anche se più basso.

Per il mese di febbraio la rata subirà un'impennata di 50 punti base che lascia ben sperare per il futuro.

La linea che sembra voler seguire la Bce è quella di un aumento costante nei prossimi mesi, che tradotto significa altri due aumenti dei tassi di 50 punti base.

Insomma, ancora una volta la situazione fatica a stabilizzarsi con buona pace dei cittadini.

A quanto ammonta il tasso

Il periodo economico complicato sta portando i maggiori enti economici a prendere provvedimenti, talvolta discussi, che costringono i cittadini a mettere mano al portafogli.

Con l'attuale aumento dei tassi dello 0,50% cambia tutto il panorama sui prestiti, sui depositi e sui rifinanziamenti.

In particolare, il tasso dei prestiti marginali raggiunge il 3,25%, quello dei rifinanziamenti principali il 3% e quello sui depositi il 2,50%.

Numeri importanti e significativi sul periodo storico ed economico in cui ci troviamo.

Scatta la discussione sui tassi

Quando si tratta di manovre economiche la discussione incalza non solo tra l'opinione pubblica, ma anche tra gli addetti ai lavori.

Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia, invoca maggior prudenza negli aumenti così come lo fa Fabio Panetta.

Dall'altra parte c'è la fazione di chi ritiene che una manovra maggiormente aggressiva sarebbe più produttiva.

Parliamo ad esempio di Joachim Nagel, presidente della Bundesbank, e di Klaas Knot, governatore olandese.

Anch'essi sono comunque in buona compagnia, in buona sostanza l'opinione si divide tra chi vorrebbe alleggerire la morsa e chi invece, al contrario, ritiene che sia indispensabile per mantenere l'equilibrio economico.

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La situazione economica europea

Ad avvalorare la tesi di chi, come Nagel, sostiene che una manovra aggressiva sia efficace, ci sono i numeri.

L'euro zona, checché se ne dica, ha chiuso il 2022 con un aumento dello 0,1% del PIL.

Certo una cifra bassa e che per qualcuno può avere poco significato, è pur vero che nel periodo economicamente difficile nel quale viviamo rimanere in crescita è un fattore.

È altrettanto vero, però, che gli aumenti dei tassi hanno influito e non poco sulla vita delle persone, e questo non può essere dimenticato.

Ora con il nuovo aumento del 0,50% cambia nuovamente la rata e il dibattito è ripartito.

Staremo a vedere nei prossimi mesi se il trend rimarrà stabile o se subirà variazioni.

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Le dichiarazioni di Lagarde

Una crescita economica dell'euro zona che, come detto dalla presidente della Bce Lagarde, "è rallentata notevolmente".

Servono dunque misure adeguate per contrastare questo fenomeno e per supportare la crescita e lo sviluppo dell'economia europea.

"Servono politiche fiscali che aumentino la produttività e abbattano gradualmente il peso del debito: i governi dovrebbero adottare velocemente le riforme e ritirare ora misure di sostegno sui prezzi dell'energia visto che questa crisi è diventata meno acuta".

Ha dichiarato Lagarde.

Il periodo storico non è sicuramente dei più semplici, servirà ora il sostegno di tutti e la lungimiranza di chi prende le decisioni per uscire definitivamente dalla crisi.