Telefonata tra Draghi e Putin: pace? si parla di gas!

Più che di pace, come da intenzione iniziale di Draghi, nel corso della telefonata Putin ha parlato del gas obbligatoriamente pagato in rubli, minacciando di stracciare tutti i contratti preesistenti se non si rispetta tale condizione: energia, stoccaggi, razionamenti: si prospettano grossi guai guai per l'UE!

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Cosa ha detto il presidente Mario Draghi a Putin nel corso dell'ultimo colloquio telefonico?

Una telefonata per disquisire della cessazione del conflitto tra Russia e Ucraina, almeno in quelle che erano le intenzioni dichiarate dal presidente italiano, così come concordato in precedenza con Zelensky che gli aveva chiesto di "essere garante per la pace".

Un dettaglio alquanto sinistro in merito a questo colloquio, è trapelato nelle ultime ore: per l'Unione Europea, in merito al gas, saranno guai!

"Putin non molla la presa sulla questione del gas retribuito in rubli e mantiene un atteggiamento minatorio verso chi intende contraddirlo su questo punto."

questo ha riportato anche iltempo.it

A quanto sappiamo dunque, Putin considera la retribuzione del gas in rubli come obbligatoria, in caso contrario gli accordi preesistenti saranno stracciati senza pietà.

Lo zar si è espresso in questi termini anche durante un intervento televisivo, dove prosegue il discorso dichiarando che per ottenere il gas, gli acquirenti dovranno aprire conti correnti negli istituti di credito russi, dopo aver convertito la propria valuta in rublo, o non se ne farà niente.

Per quanto riguarda il discorso pace, invece:

"Roma è disponibile a contribuire ai negoziati, purchè vi siano chiari segni della volontà della Russia di mitigare le recrudescenze: intenzione che al momento non sembrano appartenere alla Russia."

ha ripetuto Draghi, così come leggiamo su liberoquotidiano.it

Anche sul sito ufficiale del Governo Italiano governo.it c'è la conferma delle intenzioni di Draghi:

"Centrale nel dialogo tra Putin e il nostro premier, resta la questione delle negoziazioni tra Mosca e Kiev. Mario Draghi ha evidenziato la rilevanza di decidere quanto prima per un compromesso pacifico, per rafforzare gli sforzi diplomatici e tutelare l'incolumità dei civili." 

Pare inoltre che sia nell'aria l'intenzione dei due presidenti di mantenere vive le comunicazioni, dando luogo a una nuova collaborazione, che si spera sia utile per portare a buon fine i tentativi diplomatici di ogni parte e mettere finalmente un stop ai conflitti e all'uso di armi.

Questa guerra, che non ha portato grossi frutti se non morte e distruzione, deve arrivare a una svolta pacifica.

Telefonata tra il premier italiano e Putin: la conferenza stampa di Draghi in merito al colloquio

Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa di ieri, con la quale ha voluto informare i cittadini italiani sugli esisti del colloquio, ha esordito dicendo che lui e Putin non si erano più sentiti direttamente da prima dell'inizio del conflitto, quindi da prima dell'invasione all'Ucraina.

La telefonata è iniziata con la chiara intenzione di Draghi, che si è rivolto a Putin dicendo "La chiamo per parlare di pace."

Il presidente Putin, per tutta risposta, ha acconsentito, ribattendo che era disposto ad affrontare l'argomento della cessazione del conflitto insieme a Draghi.

Draghi dunque ha incalzato chiedendo se fosse previsto un cessate il fuoco, poichè voleva mantenere il focus su quello che aveva annunciato come tema centrale del colloquio.

Ha proseguito dichiarando che la cosa importante, in questo momento, sarebbe una dimostrazione da parte del Cremlino che questo desiderio di pace sia effettivo, mettendo in atto dei comportamenti concreti in tale direzione.

La domanda successiva di Draghi dunque è stata "Quando è previsto per voi un cessate il fuoco, anche temporaneo?"

Putin avrebbe asserito, come risposta, che le condizioni del cessate il fuoco non sarebbero ancora mature, manifestando però l'intenzione di mantenere il corridoio umanitario a Mariopol, cosa confermata peraltro dalle notizie odierne.

In seguito pare ci sia stata una lunga descrizione, da parte del presidente della Federazione russa, sella situazione geostrategica dell'Ucraina, a cui si sono aggiunte quelle che potrebbero essere le condizioni di un accordo ammissibile per la Russia.

Draghi avrebbe poi risposto esprimendo la sua convinzione in merito allo scioglimento dei nodi cruciali, per la cui risoluzione sarebbe sempre più necessario un incontro dove fosse coinvolto anche il presidente Zelensky, che chiede a gran voce questo confronto dall'inizio della guerra.

Putin su questo si è dimostrato fermo nella sua convinzione che i tempi non siano ancora maturi e che sia necessario un avanzamento dei negoziati per poter permettere un dialogo diretto volto alla cessazione del fuoco.

Telefonata con Putin: le impressioni complessive e caute di Mario Draghi

Mario draghi si mostra come al solito molto freddo, lucido e misurato nell'esprimerere le proprie impressioni in merito al dialogo avvenuto.

Ha riferito che Putin sostiene che vi siano dei piccolo ma significativi passi avanti nella risoluzione dei negoziati.

Ed in effetti, commenta Draghi, le posizioni tra i due contendenti, rispetto all'inizio dell'invasione della Russia, si sarebbero leggermente avvicinate: un po' come dire che ciascuno ha fatto capire di essere disposto a rinunciare a qualcosa per andare incontro all'altro.

Al termine della conferenza stampa Draghi ha rimarcato il suo "essere cauto" sugli esisti della telefonata, perchè evidentemente c'è ancora molto di cui discutere e la pace non sembra al momento la soluzione più prossima.

Telefonata Draghi Putin: la questione del gas russo rientra nel colloquio e crea una forte preoccupazione. Come reagiscono Germania e Austria?

Molti Paesi europei vivono la questione dell'approviggionamento del gas con certa dose di ansia, poichè nonostante tutti i vertici UE e le proposte avanzate su nuove forniture contrattualizzate con gli USA e la scelta di investire su fonti rinnovabili, il problema si presenta come ben lontano dall'essere risolto.

A quanto pare la chiusura dell'erogazione del gas russo, in barba ad ogni tentativo di sostituzione, ha lasciato una forte lacuna energetica di cui tutti i Paesi risentono.

La porzione di Europa precedentemente rifornita con il gas naturale siberiano è cospicua: coprire volumi simili non sarà affatto facile.

Putin lo sa, e in tal senso si sente di avere ancora il coltello dalla parte del manico.

"Quando Putin si è espresso sullo stop all'erogazione di gas se non retribuito in rubli, Roma ha realizzato una sorta di minaccia sottesa, per cui ha deciso di contattare immediatemente Berlino per trovare delle soluzioni comuni."

scrive huffingtonpost.it

Austria e Germania, a tal proposito, stanno attivando dei sitemi di preallerta, il che vorrebbe dire: monitorare e consigliare alla popolazione di prestare attenzione al risparmio di questo prezioso combustibile.

Stando alle ultime notizie dunque, l'Unione Europea avrebbe sottovalutato, nel momento in cui soministrava le sanzioni alla Russia, quella che sarebbe stata una problematica carenza di materia prima.

Telefonata tra Draghi e Putin: come vengono tirate in ballo le politiche energetiche europee?

Il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, ha espresso le sue perplessità in un editoriale e in un commento televisivo del quale riporteremo qui i concetti principali.

Secondo il presidente Tabarelli, le politiche energetiche energetiche dell'Unione Europea, negli ultimi anni, sarebbero state sbilanciate eccessivamente verso le politiche ambientali e l'abbandono dell fonti fossili, cosa che era stata anticipata da Mario Draghi, come scrivo qui, in un mio precedente articolo.

Il gas viene a mancare perchè il 40% delle forniture Europee è appunto monopolio della Russia, ricchissima di materia prima, guardacaso esso rimane la fonte fossile di cui abbiamo più necessità.

La realizzazione di gasdotti e infrastrutture imponenti erano state già realizzate durante la querra fredda, quando l'Ex Unione sovietica era di fatto ancora in piedi così come il suo regime comunista.

Il sogno europeo era che la Russia fosse il corrispettivo del texas negli USA, analogia nata dal fatto che entrambe le zone citate sono prodighe di materie prime, tanto da poter fornire ingenti porzioni territoriali che invece ne sono prive, peraltro a costi bassissimi.

Secondo Tabarelli, trovare un'alternativa al gas siberiano, più che difficile sarebbe impossibile, a meno che non si decida di razionare, ovvero tagliare le forniture alle centrali elettriche, alle fabbriche e anche alla case dei consumatori per il prossimo inverno.

Una prospettiva davvero poco confortante.

Telefonata tra Draghi e Putin: il problema del gas e l'urgenza della costituzione degli stoccaggi

Tradizionalmente, la primavera è la stagione deputata alla costituzione degli stoccaggi, che continua poi per tutti i mesi estivi.

Già da aprile dunque dobbiamo iniziare a mettere da parte le scorte per l'inverno, il cui inizio è sancito dal mese di ottobre: si tratta dunque di un problema aperto e non di un pre allarme comme asserito da Berlino.

Si rende necessaria una maggiore attenzione al problema, nel caso volessimo infliggere sanzioni più pesanti alla Russia: trovare un'alternativa al loro gas sarebbe più che gravoso.

Bruno Le Maire, Ministro dell'Economia francese, intervistato da un quotidiano tedesco, sostiene il bisogno impellente di una totale indipendenza energetica dell'Unione Europea.

Alla domanda dell'intervistatore, che gli chiede se dobbiamo prepararci a una recessione della UE, lui ribatte "Non credo, ma dobbiamo invece prepararci a uno shock energetico, a cui rispondere in modo coeso."

Quando gli è stato chiesto quali potrebbero essere gli effetti sulla crescita in Europa, il ministro francese risponde che è complesso fare dei pronostici, evitando quindi di sbilanciarsi su questo punto.

In merito invece agli stoccaggi del petrolio, Biden ha dichiarato che intende attingere un milione di barili al giorno dalla strategica Petroleum Reserve.

Il problema energetico, così come la pace in Ucraina, alla luce di tutte le dichiarazioni riportate, sembrano dunque temi ben lontani dalla propria risoluzione.