Tensioni tra Russia e Nato: flotta russa nel Mediterraneo!

Alcune navi russe sono state avvistate nel mediterraneo! Tensioni alle stelle tra Nato e Russia!

Un braccio di ferro silenzioso sta avendo luogo nel mediterraneo tra le potenze occidentali e la Russia. Il mediterraneo può essere un luogo di incontri, ma anche un luogo di scontri, come direbbe Franco Cardini. In questo caso, lo scontro non è violento, ma silenzioso, e, come in una partita di scacchi, le parti muovono le loro pedine per accaparrarsi la mossa vincente.

La tensione è alle stelle nel Mar Mediterraneo, dove navi da guerra russe continuano a costeggiare le regioni italiane del Mar Ionio e sembrano dirigersi verso la Calabria. Da circa due mesi, ormai, il caccia Tributs e l’incrociatore Varyag tengono sott’occhio le tre portaerei della Nato, Truman, De Gaulle e Cavour.

Si tratta di una prova di forza, una strategia di guerra attuata dal Cremlino, con l’obiettivo di stressare al massimo i “paesi ostili”. Non è chiaro, però, se questa prova di forza abbia in realtà altri fini e non è nemmeno chiaro se la Nato potrà mai rispondere a questa provocazione.

Noi giornalisti sappiamo benissimo che ogni parola utilizzata può avere un peso, così come lo hanno le azioni: una presenza russa all’interno di un territorio Nato, soprattutto in un luogo importante dal punto di vista strategico, ha un suo significato. Ma entriamo nel dettaglio.

Tensioni tra Russia e Nato: flotta russa costeggia la Calabria. Ecco cosa sta succedendo

La guerra tra Russia e Ucraina accentua anche le tensioni tra i paesi occidentali e il Cremlino. Nel corso di questi mesi sono emerse minacce anche nei confronti del nostro governo e in particolare verso uno dei nostri ministri, Lorenzo Guerini, ministro della Difesa.

La Russia continua a rinfacciare al nostro paese la sua irriconoscenza verso il sostegno che questa aveva fornito durante l’emergenza sanitaria. Ricordiamo, infatti, che proprio durante il lockdown in Italia arrivarono diversi medici e studiosi. Questi, secondo le fonti a nostra disposizione, sono venuti nel nostro paese per studiare il caso Covid e per fornire assistenza nella sterilizzazione di alcuni ospedali.

Molti, invece, sospettano che l’Italia e la Russia in quel periodo abbiano stipulato un accordo segreto e ad essere coinvolto nell’accordo ci sarebbe proprio il ministro della Difesa Guerini. Questo è quello che ipotizza anche il senatore Quagliariello, intervistato da Radio Radicale:

se il Parlamento italiano è particolarmente attenzionato dalla diplomazia russa, evidentemente c’è tra noi qualcuno che ha degli scheletri nell’armadio. La lettera ai parlamentari è un atto d’ingerenza. I pizzini sono invece un modo per tenere sotto pressione le figure istituzionali che tengono l’Italia ancorata al fronte pro-ucraino

Ma sarà per questo motivo che le navi russe continuano a pattugliare il territorio italiano? Come abbiamo detto, le navi russe, l’incrociatore Varyag e il caccia Tributs, da due mesi provano a tenere sotto scacco le tre portaerei della Nato, ovvero Cavour, De Gaulle e Truman.

Ma non è per qualche tipo di accordo segreto se le navi russe costeggiano i nostri porti. In realtà, la flotta russa si trova attualmente impossibilitata a raggiungere il Mar Nero perché la Turchia ha chiuso l’attraversamento del Bosforo alle imbarcazioni militari.

Tuttavia, la presenza delle navi russe in territorio italiano genera, comunque, una tensione altissima nel Mediterraneo. Secondo il Giornale la Nato sta tenendo sotto controllo tutti i movimenti delle due navi:

Entrambi, dopo aver sostato al largo della Siria, e accompagnati dall’incrociatore Maresciallo Ustinov, dalla fregata Kasatanov e dal caccia Kulikov, sono rientrati nello Ionio. Dove, da giorni, sono stati segnalati con una certa preoccupazione.

In sostanza, la chiusura del Bosforo sta causando dei veri e propri grattacapi all’Allenza Atlantica che, non solo deve tenere d’occhio l’andamento della guerra in Ucraina, ma deve anche buttare un terzo occhio al Mar Mediterraneo.

Tutti i movimenti sono stati registrati dal sito CovertShore, uno dei siti più famosi e affidabili nel tracciamento delle navi. Ma non solo.

Nel Mediterraneo non solo navi: avvistati sottomarini!

Il portale CovertShore è uno dei siti di tracciamento più conosciuto e importante, soprattutto per le questioni militari. Bisogna puntualizzare, però, che all’interno del territorio italiano non sono state segnalate solamente delle navi militari, ma anche sottomarini.

Secondo le ultime informazioni, il sito ha anche avvistato un sottomarino russo, Kilo, che è stato immortalato nella manovra di emersione al largo di Cipro. Ma secondo le ultime indiscrezioni, segnalate non solo da CovertShore, ma anche da Il Giornale, nel Mar Mediterraneo ci sarebbero in tutto tre sottomarini.

Non è chiaro, però, il motivo dell’emersione. Solitamente un sottomarino non emerge, se non per necessità o per problemi tecnici. I sottomarini Kilo accentuano ancora di più le tensioni nel Mar Mediterraneo, perché sono armati con missili cruise Kalibr e solitamente durante le loro missioni rimangono immersi, per agire indisturbati e in maniera silenziosa.

Inoltre, i missili cruise Kalibr sono in grado di colpire Kiev anche da questa distanza. Ebbene, sì! Se lanciati dal Mar Ionio, i missili riuscirebbero ad arrivare al centro della capitale ucraina, la quale ha già vissuto sulla propria pelle la potenza distruttiva dei suddetti.

Anche le navi ammiraglie conservano al loro interno delle armi temibili, ancora più pericolose dei missili kalibr, dei missili capaci di abbattere persino le portaerei.

Tensioni anche nel Mar Nero: bombardamenti a Mykolaiv!

Come abbiamo appena spiegato, la situazione nel Mar Mediterraneo si fa sempre più difficile. Ma come sarà la situazione, invece, nel Mar Nero?

Dal Mal Mediterraneo il Mar Nero è facilmente raggiungibile, ma solo con l’attraversamento del Bosforo che, come abbiamo detto, è stato chiuso alle navi militari. La Turchia, quindi, chiudendo il canale che costeggia Istanbul sta creando dei veri e propri grattacapi alla Nato, in quanto le navi russe sono costrette a fermarsi nel Mar Mediterraneo.

La paura per molti è che le navi, così come anche i sottomarini, possano sferrare un attacco diretto alla capitale ucraina direttamente dai nostri mari. Cosa accadrebbe se una situazione del genere dovesse verificarsi? Dal punto di vista legale, la Nato sarebbe costretta ad intervenire?

Queste attualmente sono solo delle domande che, però, non hanno un fondamento. Le navi russe, al momento, si sono limitate a costeggiare la Calabria e il Mar Ionio, nulla di più. Tuttavia, la Nato preferisce stare allerta.

Ricordiamo che, infatti, a pochi chilometri dal mar ionio si trova la base di Sigonella, in Sicilia. I caccia e i droni pattugliano la zona continuamente e tutto viene documentato e filmato. Ad ogni modo, il Mar Nero potrebbe comunque non essere al sicuro dalla presenza russa.

Proprio il 3 aprile sono partiti degli attacchi missilistici diretti al porto di Mykolaiv. Che sia il preludio per un attacco all’intera costa Ucraina? Questa è un’altra domanda alla quale solamente il tempo può dare una risposta. 

Noi ci limitiamo a raccontare i fatti. Tuttavia, si tratta di una situazione difficile e insostenibile, tanto che molti parlano già di guerra fredda: ci siamo già dentro o possiamo ancora puntare sulla diplomazia? 

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