Passaggio di proprietà, truffa è dietro l’angolo: come riconoscerla ed evitarla

C'è una truffa in giro che riguarda il passaggio di proprietà. Bisogna fare attenzione, riconoscerla in tempo ed evitarla il prima possibile.

Quando si decide di comprare un’auto usata, per legge bisogna procedere al passaggio di proprietà. Si tratta di una procedura amministrativa obbligatoria per legge, fondamentale per chiunque voglia acquistare o vendere un usato.

La legge italiana ha stabilito quest’obbligo non per mere questioni fiscali o tributive, ma per garantire la tutela dell’automobilista compratore e la regolarità dell’operazione di compravendita.

Perché, anche per un’operazione del genere, non mancano le possibili truffe a danno del compratore. Per questo bisogna capire a cosa stare attenti, e come riconoscere una potenziale truffa.

Passaggio di proprietà, truffa è dietro l’angolo: come riconoscerla ed evitarla

Partiamo dalla definizione stessa di “passaggio di proprietà“. È il titolo di un atto amministrativo con cui viene trasmessa la titolarità del veicolo dal venditore all’acquirente.

Secondo quanto disposto dalla Motorizzazione Civile, il passaggio deve essere attuato entro 60 giorni dall’acquisto, altrimenti potrebbe scattare una sanzione. Non è tanto dissimile dal passaggio di proprietà per gli immobili, se non per l’assenza del notaio e per i costi contenuti.

In genere il costo del passaggio di proprietà varia a seconda del valore del veicolo e dalla provincia in cui lACI registra l’atto di vendita.

La media nazionale si assesta sui 200-300 euro, nel caso di auto usate di segmento medio, mentre può superare i 500 euro nel caso di auto di alta gamma.

Proprio sulla questione del prezzo scatta la truffa: eventuali richieste di importi maggiori o minori potrebbero essere il segnale di una truffa.

Non sono mancate negli anni scoperte di agenzie di pratiche auto che, presentando offerte promozionali per la registrazione del passaggio di proprietà, si intascavano i soldi e poi sparivano nel nulla, senza mai aprire alcuna pratica.

Molti si affidano a questi sedicenti professionisti per evitare di spendere troppo su un semplice atto amministrativo. Il problema è quando, in caso di incidenti, si viene a scoprire che la proprietà dell’auto non è mai stata aggiornata, finendo per venire accusati di furto o di appropriazione indebita.

Come scoprire la storia di un’auto

Per evitare tutto ciò, se si è richiesto recentemente un passaggio di proprietà e si teme di essere stati raggirati, conviene richiedere all’ACI una visura.

Se si vuole avere informazioni sulla proprietà della macchina, e quindi della targa associata all’automobile, servirà richiedere una visura proprietari al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Ci sono due tipologie di visura PRA:

  • visura nominativa attuale, del valore di 6,00 euro per ogni nominativo richiesto;

  • visura su targa estratta, del valore di 6,00 euro per ogni targa;

  • visura nominativa storica, del valore di 25,627 euro per ogni nominativo richiesto.

Quindi con un po’ di euro passa la paura, e così anche nel caso della visura telematica, richiedendo telematicamente i dati dell’auto inserendo la targa sul sito internet dell’ACI. Verrà rilasciata una visura in formato PDF, ma solo dopo aver sborsato la somma di 8,83 euro, pagata online tramite il sistema PagoPA.

Leggi anche: Passaggio di proprietà auto: i segreti per risparmiare!

Come denunciare una truffa di falso passaggio di proprietà

Come ogni denuncia, prima di procedere conviene armarsi di documenti e prove a proprio favore, nel caso in cui si è finiti vittima di una truffa in merito al passaggio di proprietà.

Quasi sempre il passaggio di proprietà in sede amministrativa è privo di rischio, perché richiesta e firma degli atti avvengono in loco da parte del richiedente e davanti ad un pubblico ufficiale.

In genere il rischio truffa accade quando ci si rivolge a delle agenzie di pratiche auto truffaldine, come accaduto anni fa a Roma, quando gli stessi reporter di Striscia la Notizia avevano scoperto un giro di truffe da parte di un’agenzia locale: instascavano i soldi della prestazione di consulenza per il passaggio di proprietà e poi sparire nel nulla senza completare il servizio.

In quel caso bisogna avere in mano la copia dei documenti rilasciati dall’agenzia in merito alla pratica di passaggio di proprietà aperta, scontrino e/o ricevuta fiscale in merito al pagamento del servizio richiesto, e la recente visura PRA (o ACI se telematica) che attesti il mancato passaggio di proprietà da parte dell’agenzia entro i termini previsti da legge.

Fatto ciò, si può procedere a sporgere denuncia presso la Procura della Repubblica o presso tutte le forze dell’ordine. Sempre se l’agenzia truffaldina non sia scomparsa nel nulla, come accaduto anche nel caso raccontato da Striscia la Notizia.

Leggi anche: Assicurazione, che succede dopo il passaggio di proprietà

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