Truffa Pos svuota conto: di cosa (non) ci dovremmo preoccupare

Ritorna la paura della truffa Pos svuota conto. Ma è davvero possibile perdere i propri soldi in questo modo? Di cosa (non) ci dobbiamo preoccupare.

Ritorna la paura della truffa Pos svuota conto. È dal 2016 che, periodicamente, i giornali attirano l’attenzione su una sorprendente truffa da parte di malintenzionati che metterebbe a rischio i conti correnti degli italiani.

E anche se oggi come oggi l’indifferenza verso i pagamenti elettronici è diminuita nel nostro Paese, c’è chi si lascia prendere dall’angoscia e comincia a dubitare della sicurezza delle carte contactless.

Ma è davvero possibile vedersi il conto svuotato a causa di malviventi che ci colgono di sorpresa con tecnologie capaci di leggere il chip della nostra carta?

Su questo punto è bene riflettere, e a lungo. Vediamo, innanzitutto, in cosa consisterebbe la truffa Pos di cui spesso si è parlato, di come funziona e viene messa in atto e quanto dovremmo preoccuparci della sicurezza delle nostre carte.

Truffa Pos svuota conto in luoghi affollati: come funziona

Per prima cosa, è bene conoscere il nemico. Parliamo di una truffa Pos di cui abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita.

In sostanza, il meccanismo apparrebbe alquanto semplice. Un uomo si aggira in un luogo affollato, per esempio un autobus nell’ora di punta, con un Pos mobile in mano.

Aggirandosi tra la folla, il malintenzionato avvicinerebbe il Pos alle tasche, borse o borselli dei viaggiatori e, in men che non si dica, appoggiandovi l’aggeggio riuscirebbe a svuotare i conti dei malcapitati.

Insomma, il Pos mobile riuscirebbe a leggere le carte di credito e i bancomat contactless eseguendo transazioni su transazioni.

Una trovata, questa, che dovrebbe indurre le persone a prendere delle precauzioni, specialmente se sono solite frequentare luoghi affollati, per esempio se di norma si prende il bus per tornare a casa dal lavoro.

Tra queste attivare le notifiche per ogni transazione, in modo da accorgersi subito della truffa qualora se ne diventasse vittima. Ancora, si potrebbero acquistare particolari portafogli dotati di blocco RFID.

Truffa Pos svuota conto: di cosa (non) ci dovremmo preoccupare

Ma la truffa Pos dell’uomo che si aggira in luoghi affollati svuotando i conti delle sue vittime è verosimile?

Cominciamo con un primo, fondamentale chiarimento: è impossibile attribuire a questa trovata la definizione di “svuota conto” e questo per una semplicissima ragione.

Ormai siamo abituati a pagare con la carta nei negozi o i professionisti ai quali ci rivolgiamo e dovremmo sapere bene che, oltre una certa soglia, ci viene richiesto di inserire il PIN per portare a termine la transazione.

Pur ammesso che il malintenzionato riesca ad attivare il chip della nostra carta, dunque, non potrebbe prelevare che piccole somme le quali, con molte probabilità, verrebbero rimborsate dalla propria banca una volta denunciato il fatto.

Al di là di questo, però, la truffa Pos non convince per diversi altri motivi.

Per esempio, la distanza che deve intercorrere tra il Pos e la carta perché questa venga attivata. Dovrebbero esserci meno di 3 cm tra la carta e il Pos e, se consideriamo il fatto che molti di noi tengono la carta nella tasca dei pantaloni, del giubbotto o anche in borsa, gli strati che la dividono dal dispositivo non permetterebbero al chip di funzionare correttamente.

E se tutto questo non basta, c’è un ultimo punto che può tranquillizzare tutti in merito alla presunta truffa Pos svuota conto.

Chiunque acquisti in un Pos deve, al momento dell’acquisto, identificarsi e fornire dati all’azienda dalla quale lo compra, come la carta d’identità. In pratica, il truffatore di turno metterebbe a serio rischio la sua posizione per girare in autobus e metro e compiere transazioni da pochi euro. Una truffa davvero poco conveniente.

Truffa Pos e carte contactless: siamo al sicuro?

Per quanto riguarda la truffa Pos, dovremmo stare sereni e non farci prendere dal panico da notizie che hanno origine dal mondo di Internet.

Il rischio è cominciare a dubitare della sicurezza delle carte contactless e, magari, cominciare a utilizzarle di meno. Ma sarebbe un errore: i pagamenti elettronici sono una valida alternativa all’uso del contante, il quale può aumentare il già alto tasso di evasione fiscale nel nostro Paese.

Tuttavia, è chiaro chiedersi se le proprie carte contactless siano sicure. Su questo punto c’è da dire che, se è vero che truffe come quella del Pos siano inverosimili, ne esistono molte altre ai danni dei nostri conti di cui dobbiamo tenere conto, che dobbiamo conoscere e dalle quali ci dobbiamo proteggere.

In particolare, dobbiamo sempre ricordare di non diffondere i nostri dati sensibili, anche quando a chiederceli sembra essere proprio la nostra banca tramite una strana e-mail o SMS. In questi casi, se si hanno dei dubbi, l’idea migliore è contattare l’istituto di credito e chiedere spiegazioni in merito.

Dati come il PIN o il numero della nostra carta devono essere tenuti al sicuro e, quando compiamo acquisti online, è bene fare attenzione allo store scelto. Questo proteggerà senza dubbio i nostri soldi.

Leggi anche: Allarme truffa del bancomat, centinaia le denunce: a cosa fare attenzione per non cascarci

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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