Trump incriminato per i 130.000 dollari a Stormy Daniels: rischio carcere?

Donald Trump è stato formalmente incriminato dal Grand Giurì per il caso Stormy Daniels: è la prima volta nella storia per un ex presidente.

Giunge a sorpresa e in anticipo il verdetto della procura di Manhattan che incrimina formalmente Donald Trump, in seguito alle accuse riguardanti il pagamento di 130.000 dollari alla porno star Stormy Daniels.

Vediamo allora in cosa consistono i capi d’accusa, e quali potrebbero essere le ripercussioni sulla politica americana.

Trump incriminato dal Gran Giurì: tutti i capi d’accusa

Donald Trump passerà alla storia anche per essere diventato il primo ex presidente ad essere incriminato per reati penali, dopo il verdetto emesso dal Gran Giurì di Manhattan.

Il caso è scoppiato in seguito alla scoperta di un consistente pagamento, 130.000 dollari, effettuato a favore dell’ex attrice di cinema pornografico Stormy Daniels, nel contesto della campagna elettorale del 2016.

All’epoca dei fatti, Daniels avrebbe avuto intenzione di raccontare ad un giornale scandalistico la passata relazione con il candidato Trump (quando quest’ultimo era però sposato).

Per impedire uno smacco significativo, Trump avrebbe quindi pattuito la somma di 130.000 dollari per comprare il silenzio dell’attrice. E proprio qui si celerebbero diverse zone oscure sulla presunta legalità di questa operazione.

Se al momento i capi d’imputazione non sono stati resi noti, si sospetta però che questi soldi siano stati contabilizzati sotto la voce “spese legali” della Trump Operations.

Si tratterebbe quindi, in questo caso, di un reato minore. Diverso sarebbe però se Trump fosse stato incriminato per “felony“, un crimine ben più grave che potrebbe avere effetti molto più profondi sul suo futuro politico.

L’accusa potrebbe infatti aver visto, nell’operazione Daniles, una mancata dichiarazione di importo e destinazione di fondi dedicati alla propria campagna elettorale.

Tuttavia, quest’ultimo capo d’accusa è specifico della legge dello stato di New York, e dunque sarebbe difficilmente applicabile ad una campagna elettorale di tipo federale.

Infine, Trump sta puntando tutto sul rovesciamento dei capi d’accusa: secondo la sua linea difensiva, infatti, la vera vittima di tutta la storia non sarebbe altri che lui, costretto a pagare in un contesto di estorsione.

Leggi anche: Stormy Daniels inguaia Donald Trump: ecco chi è la nota pornoattrice e cosa ha fatto

Donald Trump: “Caccia alle streghe”

Se Donald Trump, dalla sua tenuta di Mar-a-Lago, parla di “Caccia alle streghe“, la procedura legale in questi casi è molto chiara.

Martedì prossimo, Trump dovrà così recarsi a New York, forse registrare le proprie impronte digitali e farsi fotografare dalla polizia.

L’imbarazzo più grande è forse quello del governatore della Florida, Ron De Santis, lo stato in cui Trump vive e, al momento, uno dei suoi accesi rivali. Proprio per questo, De Santis ha affermato che:

La Florida non collaborerà a una richiesta di estradizione, considerate le circostanze discutibili di un procuratore legale di Manhattan appoggiato da Soros.

Dichiarazione, tra l’altro, estremamente problematica, dato che fa riferimento ad una teoria antisemita secondo cui Bragg, il procuratore di Manhattan, sarebbe una pedina nei complessi giochi di potere di un fantomatico gruppo di finanzieri ebrei, capitanati da George Soros.

Per quanto riguarda la ricandidatura di Trump alle elezioni, si tratta forse del colpo più profondo dopo l’assalto a Capitol Hill. La vicenda, tuttavia, è tutto fuorché conclusa, e nelle prossime settimane si dovrà osservare anche come il sistema legale e politico del paese decideranno di gestire un fatto tanto clamoroso.

Leggi anche: Trump: “Cacceremo Biden dalla Casa Bianca. Farò finire la guerra in Ucraina in un giorno” 

Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
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