Chi sono il procuratore generale di New York e il giudice del processo a Donald Trump

E' la giornata dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump in tribunale. Chi sono il procuratore generale di New York e il giudice.

E’ la giornata in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrà presentarsi in tribunale per rispondere secondo le tesi dell’accusa di una serie di reati tra cui gli viene contestato il pagamento del silenzio dell’ex pornostar Stormy Daniels contabilizzato come “spesa legale” avvenuto prima della campagna delle elezioni presidenziali del 2016.

Ma chi sono i magistrati del rinvio a giudizio e del processo per l’ex presidente americano? Vediamo di analizzare di chi si tratta.

Chi sono i magistrati del rinvio a giudizio e del processo a Donald Trump

Il procuratore generale di New York che ha in mano le carte per l’incriminazione di Donald Trump si chiama Alvin Bragg. E lui l’uomo che lo incrimina, secondo la tesi dell’accusa, per il pagamento i 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels in cambio del suo silenzio sulla loro relazione.

Bragg ha 49 anni, è laureato a Harvard ed è il primo afroamericano procuratore di Manhattan. Eletto nel 2021, Bragg è nato a Harlem ed è cresciuto a New York.

Nel corso della sua carriera, come informa l’Agenzia Ansa, si è occupato di casi di primo piano. Nel 2014 ha rappresentato la madre di Eric Garner, l’afroamericano ucciso dalla polizia, contro il New York Police Department. Oltre a essere stato il responsabile della supervisione del caso di Harvey Weinstein, travolto dalle accuse di molestie.

Alla guida della procura di Manhattan Bragg ha preso il posto di Cyrus Vance, aspramente criticato per non aver avuto successo nel perseguire Trump, tema su cui Bragg si è impegnato personalmente da quando è stato eletto.

Chi è il procuratore generale del caso Trump: la storia personale di Bragg

Bragg è stato scelto per il ruolo di procuratore al ”termine di una campagna elettorale giocata sulla necessità di rendere le forze di polizia più responsabili delle loro azioni“. Una battaglia per lui personale visto che, ha raccontato più volte, quando aveva solo 15 anni un agente gli ha puntato una pistola alla testa. Un episodio che ha condizionato tutte le sue scelte, spingendolo a “studiare giurisprudenza e a divenire un legale per la difesa dei diritti civili”.

Nel ruolo di procuratore di Manhattan ha creato una ‘Special Victims Division’ dedicata ai reati sessuali e alla violenza domestica e ha rafforzato la ‘Hate Crimes Unit’ nel tentativo di riportare fiducia nelle forze dell’ordine.

Chi sono i magistrati del processo Trump: il giudice è Juan Manuel Merchan

Se Alvin Bragg è il procuratore generale di New York che conduce l’inchiesta come giudice l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump troverà Juan Manuel Merchan, che ha già presieduto il processo a due società della Trump Organization.

Juan Manuel Merchan diventa il primo giudice a occuparsi di un caso in cui l’imputato è un ex inquilino della Casa Bianca. Merchan ha 60 anni, è un giudice della Corte Suprema dello Stato di New York: nato in Colombia, ultimo di sei fratelli ed emigrato negli Stati Uniti quando aveva sei anni, è cresciuto nel Queens, uno dei quartieri di New York.

E’ stato il primo della sua famiglia a fare studi universitari. Una laurea in Economia e Finanza al Baruch College di Manhattan e una laurea in legge nel 1994 alla Hofstra University di Long Island gli permisero di intraprendere l’attività legale.

Un ex procuratore che ha lavorato con Merchan, Jose Fanjul, ha detto di lui, come riporta l’Agenzia Agi:

È uno che legge ogni parola di ogni pagina, comprese le note a fondo pagina dei casi che vengono citati in aula. La sua fedeltà alla legge ne fa una persona dall’alta moralità.

Chi sono i magistrati della vicenda Trump: la possibile reazione dell’ex presidente

Quello che è certo è che la giornata di oggi sarà solo la prima di un lungo processo che avrà vasta eco mediatica.

In serata alle 20.15 italiane è programmata l’udienza (saranno le 14.15 a New York) ma soprattutto poi Trump lascerà subito New York per tornare nella sua residenza in Florida.

E da qui è già programmato un suo intervento alle 20.15 orario della Costa Est degli Stati Uniti che saranno le 2.15 della notte tra oggi e domani in Italia.

E se le dichiarazioni di questi giorni saranno ripetute da Trump ci si attendono fuochi d’artificio visto che l’ex presidente ha detto nei giorni scorsi:

È un tribunale fantoccio. È una persecuzione politica e una interferenza nelle elezioni mai vista prima. E poi il giudice – Merchan– mi odia! Questo non è un sistema legale.

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