Ucraina, Zelensky all’ONU: urge riforma delle Nazioni Unite!

Nell'accorato appello del presidente dell'Ucraina Zelensky trasmesso durante il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ci sono affermazioni forti. Vediamo quali.

Un intervento forte e senza mezze misure la videoconferenza di Zelensky, trasmessa nel corso del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York, la scorsa settimana.

“Il presidente ucraino esige una riforma delle risposte dall’ONU: riferendosi alla sicurezza globale e ai crimini di guerra perpetrati dai russi in Ucraina, vuole il Cremlino sia privato del potere di veto.” 

leggiamo su agi.it

L’allusione non troppo velata di Zelensky riguarda il fatto che la Russia resta un membro permanente del Consiglio di sicurezza come strascico dello scioglimento dell’Ex Unione Sovietica e questo sarebbe incompatibile con il suo status di Paese aggressore.

Perchè il diritto di veto è così importante?

Questa espressione si riferisce al privilegio di poter proibire una delibera data dalla maggioranza ed è appannaggio esclusivo, nell’ambito del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dei 5 membri permanenti, di cui uno è appunto la Russia.

Come spiega Milena Gabanelli su ilcorriere.it

“Tale privilegio, però, dalla sua entrata in vigore nel 1945, ha reso impotente l’ONU, perchè in tal modo non ha la facoltà l’Onu di reprimere nessuna guerra nata per volontà di uno dei 5 Stati permanenti.”

Ed è su questo punto, come vedremo, che Zelensky ha fondato il suo impianto logico, per poi arrivare a dire una frase forte come:

“Se non potete aiutare Kiev, scioglietevi: in questo modo siete inutili.” 

Così come riportato da ilfaroonline.it

Il fatto che la Russia stessa stesse gettando le basi per nuovi conflitti nelle zone confinanti, secondo l’accusa di Zelensky, non ha suscitato abbastanza interesse nell’ONU, che non avrebbe fatto nulla per fermare Mosca.

Per il presidente ucraino, i militari russi e tutti coloro che impartiscono loro degli ordini efferati e disumani, dovrebbero subire un processo per crimini di guerra, come fu la storica sentenza di Norimberga per gli orrori perpetrati dai nazisti.

Tutti coloro che hanno ordinato stupri, deportazioni, missili su scuole e ospedali per Zelensky, dovrebbero essere assicurati alla giustizia insieme agli esecutori di tali nefandezze.

Il leader dell’Ucraina ha detto chiaramente e senza giri di parole che siano messi da parte i privilegi, le eccezioni, prima di sfociare in quelle che nei fatti diventano delle vere e proprie violazioni del diritto umano.

Vediamo ora il discorso di Zelensky nei suoi punti principali.

Ucraina, Zelensky all’ONU: è necessario un nuovo processo di Norimberga!

Zelensky ha ricordato ai diplomatici russi presenti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York, che lo stavano ascoltando in video conferenza, che Joachim von Ribbentrop fu punito.

Ed è un fatto reale:

“von Ribbentrop, Hans Frank, Alfred Rosenberg e Julius Streicher, furono condannati a morte per impiccagione. Hermann Goering potè aggirare la condanna solo suicidandosi. Del resto ci furono almeno tre ergastoli e condanne che prevedevano dai dieci ai vent’anni di detenzione.”

leggiamo su encyclopedia.ushmm.org

Zelensky ha insistito sul fatto che nessun gerarca nazista colpevole di azioni immonde, dopo la Seconda guerra mondiale, sia riuscito a farla franca.

Colpisce il fatto, che nel dirlo, si sia rivolto con veemenza proprio verso quei rappresentanti di Mosca che con il loro diritto di veto stanno impedendo una decisione dell’ONU verso la risoluzione del conflitto.

Ucraina, Zelensky all’ONU: bisogna cambiare l’organizzazione delle Nazioni Unite!

Un altro attacco sferrato da Zelensky in videoconferenza riguarda proprio l’impotenza interna che rimprovera all’ONU.

Nel farlo, il presidente ucraino chiede schiettamente una Conferenza Globale per discutere della riforma del Sistema di Sicurezza Mondiale, per garantire la pace e il riconoscimento dei confini, dunque l’integrità territoriale dei Paesi.

Quell’integrità che uno dei nodi impossibili da sciogliere anche in sede di negoziazioni, perchè nessuno dei due contendenti è disposto a cedere sulla questione delle Repubbliche separatiste russofone.

Zelensky chiede inoltre agli astanti come può essere messa in atto una garanzia sullo Stato di Diritto.

Tornando con la memoria alla costituzione dell’ONU a San Francisco nel 1945, il leader ucraino approfitta per far notare ai presenti che gli obiettivi originari delle nazioni unite non sono stati ottenuti.

Ha inoltre aggiunto che l’ottenimento di quegli obiettivi è impossibile senza le riforme che lui ha suggerito.

Zelensky chiede che sia fatto il possibile per passare alla nuova generazione delle Nazioni Unite efficaci, in grado di rispondere in modo preventivo alle aggressioni e assicurare così la pace.

Il leader dell’Ucraina vuole che si arrivi al punto di poter costringere gli aggressori al cessate il fuoco.

Ucraina, Zelensky all’ONU: basta dipendenza economica e schiavitù geografiche, in tutte le parti del mondo!

Zelensky chiede all’ONU un nuovo concetto di uguaglianza, ipotizzando Stati liberi e indipendenti sia dalla forza economica sia dall’ubicazione geografica.

I poteri della pace e della giustizia, nel mondo ideale del leader dell’Ucraina, dovrebbero i poteri preponderanti, il problema della sicurezza dovrebbe essere il focus principale su cui orientare gli sforzi di tutti.

Zelensky ha inoltre offerto la disponibilità dell’Ucraina per la creazione di una nuova piattaforma per uno degli uffici del sistema aggiornato di sicurezza, similare al suo omologo già esistente a Ginevra, sede che si occupa prettamente di diritti umani e protezione ambientale.

Il presidente ha dichiarato che in Ucraina sarebbero presenti già quattro uffici che potrebbero specializzarsi nel mantenimento della pace.

Zelensky ha poi fatto riferimento alla missione di pace portata avanti dall’Ucraina in Afghanistan: in quell’occasione le truppe ucraine avrebbero fatto evacuare migliaia di civili dalle zone colpite dalla guerra.

Il presidente ammette che quella circostanza fu molto difficile da gestire e che l’Ucraina dovette dispiegare molte forze per dare una mano, accogliere i rifugiati della provenienza e delle etnie più disparate, tra afgani, europei, statunitensi, senza fare differenza alcuna.

Con questo discorso Zelensky si riaggancia alla situazione attuale dicendo che se tutto il mondo avesse il coraggio che l’Ucraina ebbe in quel preciso momento storico, molte tragedie e drammi sul dramma potevano essere evitati.

Ucraina, Zelensky all’ONU: c’è la forte necessità di una decisione da parte del Consiglio di sicurezza ONU per la pace 

A questo punto i toni di Zelensky si fanno ancora più decisi ed appassionati.

In un impeto, ha detto in faccia ai membri del Consiglio di Sicurezza che, qualora non fossero capaci di ripristinare la pace in Ucraina, sarebbe meglio sciogliere l’ONU, lasciando intendere quanto lui consideri l’attuale sistema una farsa inutile ai fini che le Nazioni Unite si erano proposte all’origine.

Chiede inoltre di escludere la Russia dal consiglio in quanto stato aggressore, in modo che non possa più esercitare quel diritto di veto che impedisce l’obbligo di cessazione del conflitto.

Rimarca con forza Zelensky, che è doveroso fare tutto il possibile per il raggiungimento di un accordo di pace.

Secondo il leader dell’Ucraina il cambiamento è possibile, basta volerlo: si può dimostrare al mondo un modello funzionale che possa agire sempre e solo per mantenere la pace, lasciando da parte gli interessi dei singoli Stati in nome di un interesse più grande e condivisibile da tutti.

Se non fosse possibile fare nient’altro che continue conversazioni in merito alla guerra, nell’ambito del Consiglio, l’ONU secondo Zelensky sarebbe di per sè un progetto fallimentare, depauperato da ogni tipo di utilità pratica.

Ucraina, Zelensky all’ONU: il leader ucraino chiede agli astanti di vedere un breve filmato sul massacro nel suo Paese

Lo chiede per favore, vuole un altro minuto di tempo Zelensky, “per mostrare a tutti cosa può fare un singolo Paese quando viene lasciato impunito e si sente legittimato a violare i diritti umani”.

Il leader dell’Ucraina non ci è andato certo per il sottile: nè con le parole, nè con la ferocia psicologica delle immagini mostrate.

Data l’impossibilità di invitare tutti i membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il leader ucraino e il suo entourage hanno deciso di trasmettere un minuto di puro orrore, cadaveri devastati, i frutti di un massacro che neanche la più malata e fervida immaginazione oserebbero proiettare in un cervello sano.

Lo ha certamente fatto per ottenere un effetto scioccante, un ventaglio emozionale negli interlocutori affinchè questi potessero provare angoscia, disgusto, toccare con mano cosa significhi avere una guerra in casa.

Perchè molti politici paiono averlo dimenticato.

Ed è così che Zelensky ha rafforzato le proprie parole, scosso le coscienze, costretto i funzionari dell’ONU ad un’attenzione più dolorosa.

Al termine del filmato, del cui contenuto non abbiamo contezza nei dettagli, c’è stato uno scroscio di applausi.

Oltre alle promesse fatte da Ursula Von Der leyen in seguito al massacro di Bucha, di cui ho parlato in questo mio articolo precedente, cosa ha intenzione di fare l’ONU?

Nascondere la testa sotto la sabbia o ascoltare l’accorato appello del leader ucraino sulla necessità di una maggiore severità nei confronti di chi attacca uno Stato, a qualsiasi titolo, provocando morte e distruzione?

L’uguaglianza di diritti e la tutela della pace in tutti gli stati, senza distinzioni razziali o religiose, sono obiettivi raggiungibili o gaia utopia?

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