Venezia invasa dal turismo! Ecco i rischi che corre

Venezia ormai affonda da decenni, ma il problema è stato esacerbato dall'invasione continua di turisti. Il rinnovato turismo della città preoccupa molto.

120.000 è il numero di turisti che ha invaso Venezia solamente nel weekend di Pasqua. Un numero elevatissimo, se consideriamo che la città metropolitana (escludendo, quindi, i quartieri sul continente) ha solamente 53.000 abitanti.

Il dibattito, quindi, si divide fra chi considera questa cosa un bene per l’economia della città e chi, invece, è preoccupato per le sue sorti. Venezia è sempre stata una città molto precaria, e con il boom di turismo le cose sono solamente peggiorate. 

D’altro canto, però, l’economia della città e dell’Italia in generale aveva sicuramente bisogno di una ripresa simile. Venezia, infatti, non è la sola città italiana che ha avuto un incredibile aumento di turisti nelle ultime settimane, soprattutto se paragonati ai numeri dell’anno scorso. 

Come descrive questo articolo del Quotidiano Nazionale, infatti: 

“Ciao ciao Covid”, dice ai cronisti una turista straniera, provando a canticchiare la hit della Rappresentante di Lista. Dopo due anni di pandemia si rivedono gli affollamenti del 2019, quando Napoli fece segnare un boom di presenze.

Lunghe file alle partenze di traghetti e aliscafi, con Procida che – grazie alla vetrina di Capitale della cultura con un anno ricco di eventi – contende a Ischia e Capri le attenzioni del turismo di massa.

Napoli, poi, è al centro dei riflettori quest’anno grazie alla grande campagna “pubblicitaria” portata avanti da E’ stata la mano di Dio, il film di Paolo Sorrentino candidato all’Oscar per il Miglior Film Straniero nel 2022. 

Nonostante Sorrentino non sia riuscito a portare in Italia il secondo Oscar consecutivo (dopo la vittoria nel 2014 con La Grande Bellezza), è riuscito ad attirare moltissimi americani, facendo conoscere una città altrimenti poco conosciuta negli Stati Uniti. 

Addirittura, infatti, il grande attore di Hollywood Robert de Niro ha scritto una lettera per parlare della bellezza del film, cercando di fargli avere quanti più voti possibili per la vittoria dell’Oscar. Scrive infatti l’attore

un film incredibilmente personale. Sorrentino, che ha scritto oltre che diretto il film, ha creato il suo surrogato Fabietto dal proprio Dna e dalle proprie esperienze e ha ambientato il film nella sua Napoli. Il co-protagonista più importante di Fabietto non è un membro del meraviglioso cast bensì la città stessa.

L’amore di Sorrentino per Napoli si condivide da subito nelle prime inquadrature bellissime di un avvicinamento aereo alla città dal Golfo di Napoli. Amore che si vede nel suo affetto per la varietà dei personaggi della storia: eccentrici, spesso molto divertenti, ‘larger than life’, appassionati, pieni di gioia e speranza.

Insomma, con un commento simile era impossibile attrarre turisti americani verso la città

Napoli, fortunatamente, non ha gli stessi problemi di Venezia, che invece potrebbe soffrire del troppo turismo. Vediamo il perché, iniziando a capire i vantaggi economici di questa “invasione” da parte dei turisti. 

Il boom dei turisti a Venezia: i benefici economici

I 120.000 turisti nel fine settimana di Pasqua sono stati accolti come una “boccata d’aria” dagli operatori del settore veneziano, come detto dallo stesso sindaco della città Luigi Brugnaro. 

Oltre ad aver riempito hotel, bar e ristoranti della Laguna, i turisti hanno anche iniziato nuovamente a visitare i monumenti patrimonio dell’UNESCO, riaccendendo la bellezza sopita di Venezia. 

Ovviamente, un numero così elevato di persone ha anche causato dei disagi, sia agli operatori che ai turisti stessi. Segnalate lunghe code a Murano, Burano e alla Cattedrale di San Marco; nonché vaporetti completamente riempiti di turisti. 

Ma l’amministrazione della città ha tentato immediatamente di sfruttare la situazione a proprio vantaggio, aumentando le corse dei vaporetti e il numero stesso dei mezzi presenti nella città. 

Oltre ad aggiungere linee in più per le varie isole (Murano, Burano, Lido…) sono stati anche rafforzati i mezzi di terra quali autobus e tram, per collegare meglio Venezia al resto d’Italia. 

Cambiata anche l’organizzazione dei mezzi stessi, con priorità ai cittadini locali e creazione di code ordinate per la gestione dei turisti. 

Turisti che vengono da tutte le parti del mondo. Gli stranieri vengono da ovunque, specialmente Nord Europa e Germania. Tornano, inoltre, i turisti americani che mancavano l’anno scorso a causa delle restrizioni Covid. 

Ma non è tutto: moltissimi anche i turisti italiani, che giungono dal Nord Italia e dal Centro, per godersi il bel sole di questo weekend pasquale. 

Insomma, un grandissimo successo per l’economia veneziana, ma i problemi rimangono. Possiamo parlare, infatti, di successo anche per la sicurezza della città?

Boom di turisti a Venezia: le problematiche

Venezia, come certamente saprete, è una città che siede letteralmente sul mare. Quando era all’epoca del suo splendore, capitale della ricca Serenissima Repubblica, questa caratteristica le conferiva un certo valore strategico

Oggi, invece, conferisce solamente problemi strutturali. Venezia sta affondando, è un fatto, e gli sforzi per impedire che ciò accada sono monumentali. 

Al contempo, però, Venezia è anche una delle città più visitate del mondo. L’afflusso di turisti è tale che sta oggettivamente peggiorando le sue condizioni di salute, facendo in modo che affondi ancora più velocemente. 

Dopo la notizia dell’arrivo dei 120.000 turisti nella capitale veneta, sono partite subito le critiche. Il capogruppo del PD Monica Sambo ha infatti detto

Anni ormai trascorsi senza che l’Amministrazione non abbia neppure avviato alcun piano per la gestione e programmazione del turismo. Il Comune di Venezia ha ricevuto innumerevoli risorse statali – Basti ricordare i 10 milioni del patto per Venezia.

Avremmo potuto sperimentare e programmare i nuovi arrivi, sfruttando proprio il periodo della pandemia  per ripensare anche ad un nuovo modello per Venezia, invece tutto procede come se nulla fosse successo.

Il problema dell’affondamento di Venezia era sorto da molto prima del Covid, ed era stato “dimenticato” per il periodo della pandemia, mentre i residenti si godevano questo meraviglioso gioiello completamente deserto. 

Ora, però, questa ondata assurda di turisti ha fatto risalire il dubbio che forse bisognerebbe fare di più per salvare la città. 

Le idee sono molte, ma una in particolare è nella testa di tutti, compreso il sindaco stesso: il turismo programmato.

Il turismo programmato: una salvezza per Venezia?

Il post su Facebook del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro non si fermava solo alla frase sulla “boccata d’aria”. Il post intero, infatti, recitava così

Oggi in molti hanno capito che la prenotabilità della città è la strada giusta da intraprendere, per una gestione più equilibrata del turismo”. “Una boccata d’ossigeno per gli operatori del settore.

Cosa intendeva Brugnaro per “prenotabilità” della città? E’ molto semplice: intende far pagare un biglietto d’ingresso ai visitatori. 

Ricordiamo, infatti, che il centro storico di Venezia siede su un manipolo di isole estremamente piccole, che si possono girare a piedi (o in vaporetto) in poco meno di un’ora. Il più dei residenti veneziani vive a Mestre o in altri quartieri nell’entroterra. 

L’isola di Venezia è collegata con un ponte al resto d’Italia, con cui è possibile giungere fino alla stazione centrale in treno, macchina o altri mezzi. 

Far pagare un biglietto prima di entrare nella città, quindi, sarebbe perfettamente fattibile e potrebbe anche controllare il numero di turisti presenti in ogni momento nel centro storico. Così facendo, se ne potrebbe limitare il numero. 

Limitandone il numero, si darebbe sia più respiro ai residenti, sia si inizierebbe ad impedire ulteriori danni strutturali alla città stessa. 

Ovviamente, un biglietto d’ingresso per la città potrebbe scoraggiare molti turisti dal visitarla, ma risulterebbe davvero in una perdita economica? Innanzitutto, è provato che i turisti stranieri avrebbero comunque voglia di visitare Venezia, poiché se sono arrivati fin lì di certo non si farebbero perdere questa occasione. 

E poi, se è vero che il numero totale dei turisti scenderebbe, i turisti che rimangono comunque pagherebbero per stare lì, e quindi una strategia di prezzo ben studiata potrebbe ammontare per la differenza di turisti perduti. 

Boom di turismo nel resto d’Italia: riparte il settore

In questo weekend di Pasqua, Venezia non è certamente l’unica città italiana che ha fatto il boom di turisti.

Abbiamo già parlato di Napoli, ma ovviamente anche altre città d’arte come Roma, Firenze e Torino hanno avuto un’impennata nel numero dei visitatori. 

Roma, in particolare, ha fatto il sold-out negli alberghi, con una media di circa 75.000 visitatori giornalieri la scorsa settimana che ha transitato nell’Aeroporto di Fiumicino. 

A Torino, il Museo Egizio ha quasi raggiunto i numeri da pre-pandemia, accogliendo 18.000 turisti nel weekend a fronte dei 21.000 accolti in media nel 2019. 

Turisti che vengono da tutto il mondo, esattamente come per Venezia. Ritornano, ancora, gli americani dopo due anni di assenza, quando hanno preferito destinazioni come Grecia e Spagna per le restrizioni più lasche. 

Ovviamente, vi è un calo quasi totale del turismo russo, che ammontava a circa il 2% del totale prima della Guerra in Ucraina. Ora che l’Italia è un paese ostile alla Russia, possiamo dire addio a quei turisti per un bel po’.

Ma le città non sono le uniche mete scelte questo weekend. Come dice Alberto Granzotto, presidente nazionale di Faita-Federcamping, infatti: 

Due anni di restrizioni hanno stimolato la domanda verso il turismo all’aria aperta, facendo riscoprire il sapore della libertà e del contatto con la natura.

Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto spiega invece: «Molto bene le terme, così come i ristoranti sui colli, in campagna: faranno lo strapieno. Ci sono pochi soldi e molta prudenza, ma al pranzo di Pasqua o Pasquetta fuori città non si rinuncerà. 

Insomma, si può prevedere un’estate piena di visitatori che verranno, nuovamente, a godere della più grande eccellenza italiana: il suo patrimonio artistico. 

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