Via la mascherina al chiuso e adesso? Ecco cosa aspettarci!

La pandemia è davvero giunta al termine? Secondo l'infettivologo, Matteo Bassetti, non è ancora finita! Intanto, Paxlovid delude le aspettative!

Dal primo maggio le mascherine non sono più obbligatorie e la situazione negli ospedali sembra più gestibile, una prova che ormai l’emergenza sanitaria è passata. Ma sarà davvero così? La revoca dell’obbligo di mascherine e Green Pass segna davvero il punto di svolta nella lotta al Covid?

I dati al momento sembrano essere positivi, ma molti esperti puntano sulla prudenza. Cosa vuol dire? Nonostante tutto faccia pensare ad un decorso endemico della malattia, i numeri indicano che la pandemia è ancora in corso. Molte persone continuano a contagiarsi anche se poi i sintomi rilevati sono nella maggior parte dei casi molto lievi.

Solamente nelle persone fragili, o immunocompromesse, la malattia diventa grave ed i sintomi riducono i pazienti in fin di vita, anche con i vaccini. Dal primo maggio, quindi, il Green Pass non serve più a nulla, mentre la mascherina non è più obbligatoria in alcuni luoghi al chiuso.

Secondo il ministro della salute Speranza, però, bisogna essere prudenti: anche se la mascherina non è più obbligatoria non significa non utilizzarla più, ma utilizzarla ancora nei momenti e nei luoghi dove vi è un rischio elevato di contagio.

i numeri ci dicono che la pandemia è ancora in corso e occorre un approccio prudente – e continua dicendo che bisogna, insistere con l’utilizzo della mascherina in tutte le occasioni in cui si rischia il contagio.

Ma i numeri in Italia sembrano confortanti e molti cittadini sono ormai convinti che il peggio sia passato. La situazione negli ospedali è molto più gestibile, grazie anche alla campagna vaccinale che ha permesso di proteggerci dalle forme più gravi della malattia, sia della variante Delta che delle altre varianti. 

Molti medici affermano che, ormai, la stragrande maggioranza dei pazienti ricoverati nei reparti Covid ci finiscono non a causa di polmoniti interstiziali bilaterali, anche se i casi non sono del tutto scomparsi. Molti pazienti finiscono ricoverati nei reparti Covid poiché, a seguito di un tampone, obbligatorio prima di un intervento chirurgico, risultano positivi.

Questi, vengono inevitabilmente segnati come pazienti Covid, anche se ricoverati per altre patologie. La situazione, quindi, è molto meno preoccupante rispetto alle prime ondate Covid, tanto che il Governo ha concesso la revoca dell’obbligo di Green Pass e di mascherine al chiuso.

Tuttavia, cosa accadrà in autunno? Gli esperti dicono di essere prudenti. Il covid, così come molte influenze stagionali, tende ad indebolirsi durante la stagione calda per poi rafforzarsi con l’arrivo dell’autunno.

Bassetti punta sulla prudenza: i vaccini aggiornati potranno proteggerci contro ogni variante!

E’ possibile che con un allentamento delle misure il Covid possa ritornare più forte di prima con l’arrivo della stagione fredda?

A rispondere a questa domanda è proprio il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, l’infettivologo Matteo Bassetti, il quale chiarisce che 

In autunno Sars-Cov-2 tornerà a rialzare la testa, come ha fatto negli ultimi due anni perché ormai è tra di noi, ma se continueremo a fare le dosi di richiamo di vaccino a chi lo vorrà, spero il più alto numero di persone possibile, è ragionevole pensare che non avremo un impatto pesante come nel 2020 e nel 2021, cioè come nelle prime tre ondate.

Per questo niente pessimismo ma consapevolezza di quello che abbiamo vissuto

Quindi, secondo l’infettivologo genovese, il Covid in autunno ritornerà e solo dopo una preparazione del nostro sistema immunitario potremmo far fronte alla malattia. Ma il dottor Bassetti rassicura anche che 

è probabile che quella che arriverà in autunno sarà un’ondata un po’ minore di quella di quest’anno, ci saranno sicuramente casi ma dobbiamo sempre pensare che il 95% della popolazione italiana, in questo momento, è protetta dalle forme gravi di Covid, sia grazie alla vaccinazione che alla malattia naturale. Dunque, il nostro sistema immunitario è in grado di riconoscere il virus.”

Poi rimarca sulla questione vaccini, non ancora aggiornati contro le varianti: questa è l’unica nota dolente che potrebbe giustamente creare qualche problema. Secondo il dottore se dovesse spuntare fuori un’altra variante importante, i vaccini potrebbero arrivare a non proteggerci.

Quindi, dice – “credo che la cosa più importante sia che l’industria farmaceutica metta a disposizione un vaccino che copra meglio la variante Omicron, e con la dose di richiamo saremo tutti in grado di difenderci dalle forme più gravi della malattia e soprattutto dal contagio

Più consapevolezza di quanto accaduto nel passato e vaccini aggiornati: sono queste le due note importanti da tenere in considerazione per riuscire a superare la nuova ondata di SARS-CoV-2 prevista questo autunno.

Le mascherine e il Green Pass non torneranno, ma saranno fortemente consigliate solamente nei luoghi dove sarà più possibile contagiarsi. La dose di richiamo aggiornata sarà quella che sicuramente potrà proteggerci dalle forme più gravi della malattia e dalle nuove varianti di coronavirus.

Ovviamente dovremmo informare tutti i cittadini perché a ottobre facciano la dose di richiamo e in questa fase credo sia molto importante lavorare sull’educazione e sull’informazione piuttosto che sulle imposizioni e sui decreti

Un ammonimento, quindi, indirizzato al Governo, attualmente occupato su altri fronti e sulla guerra in Ucraina. E’ necessario che le autorità comincino ad educare i cittadini alla consapevolezza e, soprattutto, all’importanza della prevenzione.

Ma d’altronde non è così difficile. Dovremmo considerare il nuovo richiamo anti covid come un normale richiamo antinfluenzale, ormai in circolazione da molto tempo. I vaccini antinfluenzali, da sempre consigliati alle persone anziane, hanno da sempre protetto i pazienti più deboli dalle forme più gravi delle influenze, che durante il cambio di stagione causavano anche diverse vittime.

Il prossimo autunno, quindi, arriverà il richiamo anti Covid e chi lo vorrà potrà farlo. Non si tratta di un obbligo, ma solamente di una raccomandazione. Inoltre, da ieri, con l’allentamento delle misure anti Covid i medici raccomandano a non farsi prendere troppo dall’entusiasmo: non è un via libera tutti!

A chiarire anche questo punto è sempre l’infettivologo genovese, che ammonisce:

non si passa dall’obbligo di usare le mascherine all’obbligo di non usarle: nessuno ha detto questo. Si elimina l’obbligo delle mascherine nei luoghi al chiuso – ad eccezione di mezzi pubblici, agli eventi a porte chiuse e scuole – e mi pare un provvedimento in linea con quanto sta succedendo nel resto del mondo, ma ciò non significa che dobbiamo levarci la mascherina.

Se ci si sente più protetti o si percepisce un ambiente come a rischio sarà bene continuare a indossarla. Così come le persone anziane e fragili faranno bene a utilizzarle, visto che siamo ancora in una fase di elevata circolazione del virus

Ma il Paxlovid? La pillola antivirale della Pfizer delude le aspettative!

Nonostante l’infettivologo Bassetti pensi già all’arrivo di una versione aggiornata del vaccino anti-Covid, la pillola antivirale lanciata dalla Pfizer sembra aver deluso le aspettative iniziali.

Stiamo parlando della pillola Paxlovid, la pillola antivirale prodotta e lanciata dalla Pfizer, che dopo una serie di dati più meno positivi, che facevano ben sperare, adesso sembra non dare più i risultati sperati. E’ stata la stessa Pfizer a rendere noti i primi dati. Da questi è emerso che l’obiettivo della prima fase della sperimentazione non è stato raggiunto.

La nota casa farmaceutica parla di una riduzione del rischio, a seguito di un’esposizione al Covid, del 32% e del 37% nei pazienti adulti che hanno assunto la pillola. La possibilità che prevenga, in sostanza, l’infezione dal Covid è molto bassa. Ma la Pfizer non perde la speranza:

Sebbene siamo delusi dall’esito di questo particolare studio, questi risultati non influiscono sui forti dati di efficacia e sicurezza che abbiamo osservato nel nostro precedente studio per il trattamento di pazienti Covid

Il Paxlovid, quindi, sarà ancora disponibile per l’intera popolazione mondiale.

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