Zelensky non si arrende, ma chiede alla Russia di farlo!

Zelensky non pensa alla resa, anzi, in alcuni suoi discorsi, chiede ai soldati russi di arrendersi. Nel frattempo si dice pronto alla neutralità dell'Ucraina.

Insomma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nonostante le gravi perdite subite tra civili e militari, perdite che non sono diminuite affatto anche dopo l’invio di armi da parte dell’Occidente, non ci pensa proprio ad arrendersi. La resa, a volte, non significa perdere, ma comprendere che non vale la pena perdere altre vite umane.

Ma Zelensky, almeno all’apparenza, non sembra essere conscio dell’inferiorità numerica, strategica e militare dell’Ucraina ispetto alla Russia. E così, piuttosto che dichiarare la propria resa, ha chiesto direttamente ai soldati russi di arrendersi, nei suoi ultimi discorsi in Tv. Vediamo i dettagli.

Zelensky chiede ai soldati russi di arrendersi!

In un video pubblicato martedì mattina presto, Zelensky ha detto alle forze russe: “A nome del popolo ucraino, vi diamo la possibilità di vivere”. Nel suo discorso televisivo notturno, il presidente ucraino ha comunicato ai soldati russi che, se vogliono vivere, devono arrendersi. Altrimenti ci sarà una perdita peggiore della guerra in Cecenia

Il signor Zelensky ha anche reso omaggio a Marina Ovsyannikova, la donna che ha interrotto i notiziari della TV di stato russa alzando un cartello contro la guerra e ha ringraziato i russi che combattono contro la disinformazione.

A che punto sono i negoziati tra Zelensky e Putin?

I negoziati tra Russia e Ucraina secondo Zelensky sono a un buon punto.

Il leader ucraino si è lamentato ancora con Boris Johnson e con i rappresentanti della multinazionale Joint Expeditionary Force, per non aver implementato una no-fly zone; dimenticando forse che l’Ucraina (per fortuna) non fa ancora parte della Nato.

Zelensky ha affermato che la Nato è “l’alleanza più forte al mondo”, ma “alcuni dei membri di questa alleanza sono ipnotizzati dall’aggressione russa”.

Io direi che non sono ipnotizzati, direi più che altro che si sta mostrando un minimo di buon senso. Se la Nato dovesse intervenire materialmente anche con una no fly zone, per un paese che non fa parte dell’alleanza, creerebbe un precedente davvero molto pericoloso.

Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia tentano la strada della diplomazia con Zelensky

I primi ministri polacco, ceco e sloveno hanno incontrato Zelensky per tentare una nuova via diplomatica. La Polonia, per esempio, ha affermato in una dichiarazione che la visita al presidente ucraino avrebbe avuto lo scopo di “confermare l’inequivocabile sostegno dell’intera Unione Europea alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina e presentare un ampio pacchetto di sostegno allo Stato e alla società ucraini“.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyha rilasciato una dichiarazione in cui ringrazia i leader di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia per la loro visita a Kiev avvenuta martedì e ha esortato gli altri leader a fare lo stesso.

Dopo essere arrivati ​​​​a Kiev martedì sera, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, il vice primo ministro polacco Jarosław Kaczyński, il primo ministro della Repubblica ceca Petr Fiala e il primo ministro sloveno Jane martedì Janša hanno incontrato Zelensky e altri membri del suo gabinetto a Kiev. Zelensky li ha lodati, dicendo che loro sono leader che “non temono nulla” e si preoccupano di più del destino dell’Ucraina. “Sono sicuro che con tali amici, con tali paesi, con tali vicini e partner, saremo davvero in grado di vincere”, ha aggiunto.

I colloqui si sono concentrati sulla sicurezza dell’Ucraina, sulle prospettive di adesione dell’Ucraina all’UE e sulle ulteriori sanzioni contro la Russia.

Intanto la Russia va avanti con i suoi attacchi e chiede all’Ucraina di arrendersi

La Russia non si ferma. Continuano i bombardamenti sulla capitale Kiev. Il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, ha affermato che le forze russe hanno preso il pieno controllo di tutto il territorio nella regione meridionale di Kherson in Ucraina

Mentre Zelenskyy in un discorso alla nazione ha dichiarato: “Siamo stati lasciati soli a difendere il nostro Paese”. Chi combatte a nostro favore? Non c’è nessuno qui”.

Ci si chiede: come mai il Presidente Ucraino si aspettava che qualche paese occidentale avrebbe combattuto con lui e per lui? Chi gli ha dato questa illusione? L’Occidente ha già fatto qualcosa di “gravissimo” e che va contro ogni trattato europeo e costituzionale delle singole nazioni, ovvero aver inviato armi all’Ucraina. Di più non si può fare, perché si creerebbe un precedente pericoloso. Non si possono inviare i propri soldati a combattere una guerra in un paese che non è né europeo né facente parte della NATO. 

Zelensky è certo: “L’Ucraina vincerà!”

Non c’è bisogno di farsi prendere dal panico, secondo il presidente ucraino, tutto andrà nel migliore dei modi. 

Le cose stanno andando bene. Batteremo tutti. Siamo Ucraini. Non preoccupatevi. L’Ucraina è forte. Niente ci fermeràha dichiarato Zelensky, dopo però ha anche precisato di essere pronto a rinunciare all’adesione alla NATO, mantenendo l’Ucraina come paese neutrale.

Se questa dichiarazione dovesse essere portata avanti, e dovesse diventare un negoziato scritto e firmato da Russia e Ucraina, sicuramente la guerra finirebbe in brevissimo tempo. Perché il nodo della questione sta tutto lì: Ucraina neutrale e nessun ulteriore allargamento della NATO ad Est. 

Una domanda che molti si pongono è: l’Ucraina possiede armi nucleari?

Quando l’Ucraina ottenne l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991, aveva il terzo arsenale di armi nucleari più grande del mondo. Tuttavia, la Bielorussia e il Kazakistan, che disponevano di armi nucleari dopo il crollo dell’Unione Sovietica, hanno firmato il Trattato di non proliferazione nucleare nel 1994.

Al momento della disintegrazione dell’Unione Sovietica, l’Ucraina aveva 1.900 testate strategiche, 176 missili balistici intercontinentali e 44 bombardieri strategici. Cosa ne ha fatto? Dove sono finite queste armi? Non si sa nulla al riguardo.

La guerra finirà con la resa di Zelensky o con quella di Putin?

Non è la prima volta che il presidente ucraino Zelensky chiede alle truppe russe di arrendersi, garantendo loro di mantenerli in vita e di aiutarli ad avere un futuro dignitoso. Due settimane fa, il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, ha offerto addirittura del denaro e l’amnistia ai soldati russi, nel caso in cui si fossero arresi.

In un discorso tenuto sabato, il Presidente Zelensky ha affermato che migliaia di soldati russi erano stati catturati e che tanti altri si erano arresi e avevano abbandonato armi e attrezzature. L’informazione della resa di alcune truppe russe è stata confermata anche dal Pentagono, ma non è stato dichiarato quanti siano in realtà questi soldati.

Come stanno proseguendo i negoziati di pace tra Russia e Ucraina?

Volodymyr Zelensky ha affermato che i colloqui di pace con la Russia stanno iniziando a sembrare più realistici, ma che è ancora necessario del tempo per raggiungere un compromesso. E’ ovvio che se l’Ucraina dovesse firmare un accordo nel quale si assicura la non entrata del paese nella NATO e la sua neutralità, ci sarebbe una predisposizione migliore da parte della Russia. 

Nel suo ultimo video su Facebook, il presidente ucraino ha dichiarato: “Tutte le guerre finiscono con gli accordi. Gli incontri continuano. Come mi è stato detto, le posizioni nei negoziati adesso sembrano più realistiche”.

La Russia, nel frattempo, continua a fare pressioni sull’Ucraina affinché rinunci formalmente alla sua intenzione di aderire alla Nato e riconoscesse formalmente le province separatiste di Donetsk, Luhansk e Crimea. Putin, inoltre, ha anche accusato Kiev di “non mostrare un serio impegno nel trovare soluzioni reciprocamente accettabili”.

Ma su questo punto c’è una novità, a cui abbiamo già accennato prima: il presidente Zelensky proprio ieri ha detto che l’Ucraina ha dovuto accettare che la “porta della Nato” si fosse chiusa. In un’intervista con ABC News, Zelensky ha anche affermato di sentirsi più freddo nei confronti della NATO, dopo aver realizzato che l’alleanza non vuole accettare l’Ucraina e ha paura del confronto con la Russia.

Con queste prospettive e queste conclusioni, possiamo ben sperare che la guerra finisca a breve.

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