Nasce il contratto di Smart Working! Ecco cosa prevede!

Finalmente anche il lavoro agile avrà una normativa atta a regolarlo correttamente. Questo traguardo è stato raggiunto grazie ad un accordo che il Ministro del Lavoro Orlando ha deciso di sottoscrivere con le parti sociali un accordo che sancisce le prime linea guida del primo contratto di smart working della storia del nostro paese.

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Finalmente anche il lavoro agile avrà una normativa atta a regolarlo correttamente. Questo traguardo è stato raggiunto grazie ad un accordo che il Ministro del Lavoro Orlando ha deciso di sottoscrivere con le parti sociali un accordo che sancisce le prime linea guida del primo contratto di smart working della storia del nostro paese.

La nuova contrattazione collettiva è stata sottoscritta il 7 dicembre 2021 ed entrerà ufficialmente in vigore il 1° gennaio del 2022. Come per tutti i contratti di lavoro, anche il contratto di lavoro che regola il lavoro da casa consentirà al dipendete dei diritti come le fasce orarie flessibili, il diritto alla disconnessione e il diritto alla sicurezza.

Il protocollo, che prende il nome di Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile, e regolamenta il rapporto di lavoro attraverso un contratto collettivo nazionale, aziendale e/o territoriale. 

La pandemia ha introdotto nuove modalità di lavoro, come lo smart working, che altrimenti nel nostro paese non sarebbero mai state consentite. Mentre in altri paesi d’Europa il lavoro smart è già attivo da diversi anni, in Italia non è stato mai considerato fino a quando non siamo stati realmente obbligati a farne uso.

Quindi, questo è davvero un grande traguardo ed una bella notizia, soprattutto per chi aveva già cominciato a lavorare da casa ed aspettava da un momento all’altro di essere chiamato al lavoro in presenza.

Smart working: ecco cosa prevede il nuovo contratto

La nuova contrattazione collettiva nazionale che regola il lavoro agile entrerà in vigore ufficialmente a partire da giorno 1° gennaio 2022. Questo, grazie ad un accordo tra il Ministro del Lavoro Orlando e le parti sociali, i sindacati.

Prima di arrivare all’accordo, bisogna ricordare che la normativa attualmente in uso è la legge 81/2017, ma bisogna anche puntualizzare che la suddetta regola semplicemente il lavoro agile, in tutte le sue forme, come il telelavoro, il coworking, lo smart working ed il lavoro autonomo non imprenditoriale.

La legge, quindi, non regola precisamente lo smart working così come lo conosciamo adesso. Ma cosa prevede la nuova normativa che entrerà in vigore a gennaio 2022?

Il contratto regola l’accordo delle parti, le ore di lavoro, il diritto alla disconnessione e le norme sulla sicurezza. Sono queste le parti fondamentali, presenti in qualsiasi contratto di lavoro ed adesso anche nel contratto di smart working.

L’obiettivo non è solo quello di garantire i giusti diritti al lavoratore che svolge la sua attività da casa, ma di ridurre le distanze tra il lavoro smart ed il lavoro in presenza. Da sempre, molti pensano che chi lavora da casa sostanzialmente abbiamo meno lavoro e molto meno responsabilità di chi invece lavora in presenza.

In realtà, il lavoro è pressoché identico se non superiore al lavoro in presenza. L’unica comodità è il fatto che non ci si debba spostare da casa, quindi, si accorciano i tempi. Il dipendente, senza un contratto che regoli effettivamente le ore di lavoro, si connette alle prime ore della mattina per finire il lavoro anche la sera tardi.

Ma vediamo quali saranno le condizioni ed i termini del Contratto collettivo nazionale di smart working. Ma come svolgere l'attività lavorativa in smart working nel modo corretto? Ve lo spiega Raffaele Gaito in suo video molto interessante. Vi invito a seguirlo anche sui suoi canali social per rimanere al passo con le novità legate al mondo del lavoro digitale. 

Smart working: le condizioni ed i termini del contratto di smart working

Il contratto di smart working entrerà in vigore da gennaio 2022 e sarà valido per tutti i privati. ma cosa prevederà esattamente il contratto? E quali saranno i termini e le condizioni che le parti, ovvero lavoratore e datore di lavoro, dovranno rispettare?

Secondo il Protocollo, considerata la legge n. 81/2017, il contratto di lavoro contiene le seguenti condizioni:

  • “la durata dell’accordo;
  • l’alternanza tra i periodi di lavoro all’interno e all’esterno dei locali aziendali;
  • i luoghi eventualmente esclusi per lo svolgimento della prestazione lavorativa esterna ai locali aziendali;
  • le modalità di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro, e le condotte del dipendente passibili di sanzioni disciplinari;
  • gli strumenti di lavoro;
  • i tempi di riposo del lavoratore e le misure che ne assicurano la disconnessione;
  • le forme e le modalità di controllo della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali;
  • l’attività formativa eventualmente necessaria per lo svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile;
  • le forme e le modalità di esercizio dei diritti sindacali.”

Come ogni contratto di lavoro che si rispetti, le parti, ovvero il lavoratore ed il datore di lavoro, possono rifiutare alcune parti dell’accordo. In particolare, il lavoratore, una volta sottoscritto il contratto, può rifiutarsi di svolgere la propria prestazione in smart working, senza che questo possa costituire motivo di licenziamento, né rileva sul piano disciplinare.

Smart working: niente orario determinato e straordinari! Ecco il diritto alla disconnessione!

Chi lavora già in smart working sa benissimo che non esistono orari di lavoro prestabiliti: ogni momento è buono per terminare il proprio lavoro o per mettersi in pari con quello del giorno seguente.

Come scrive anche https://www.informazionefiscale.it/

“Al fine di rendere effettivamente agile l’esecuzione del lavoro, il Protocollo sullo smart working non individua un orario determinato, bensì delle fasce orarie, incompatibili con la nozione di straordinario: non cambiano gli obiettivi prefissati del lavoro, ma il dipendente può raggiungerli con maggiore autonomia, nel rispetto del proprio ruolo nell’organizzazione aziendale.”

Degli orari di lavoro più flessibili: il diritto alla disconnessione vuol dire anche questo! Ma senza perdere di vista gli obiettivi prefissati dal lavoro. Il diritto alla disconnessione prevede per il lavoratore anche il diritto di spegnere qualsiasi device connesso all’attività lavorativa.

Per quanto concerne, invece, i permessi retribuiti, o la malattia ed altre assenze dal luogo di lavoro, vale sempre il diritto alla disconnessione: il lavoratore può chiederli e potrà ricevere tutte le comunicazioni inerenti all’attività lavorativa solamente al momento del rientro al lavoro.

Il datore di lavoro, tuttavia, potrà decidere insieme al dipendente delle fasce orarie o dei giorni in cui poterle inviare senza inficiare il riposo del suo dipendente. Ovviamente tutti i giorni ed i permessi saranno retribuiti, come previsto dalla legge.

Smart working 2022: il protocollo e la legge 81/2017

Finalmente il nuovo contratto di smart working regolamenterà tutte condizioni ed i termini del rapporto di lavoro da casa. Le parti, il lavoratore ed il datore di lavoro, potranno concordare la sede di lavoro, fatti salvi i lavori che non sono ritenuti idonei per motivi di sicurezza e di riservatezza dei dati.

Nonostante l’attività lavorativa non venga svolta in presenza, bisognerà garantire al lavoratore tutti gli standard previsti dalla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro disciplinata dalla Legge 81/2017. 

Questo vuol dire che il lavoratore, così come la normativa stabilisce, ha diritto alla parità di trattamento dei lavoratori che svolgono la loro attività in smart working con i lavoratori che svolgono la loro attività in presenza.

Inoltre, come per ogni altro contratto di lavoro stabilisce, il lavoratore ha diritto alla copertura assicurativa INAIL contro gli infortuni sui luoghi di lavoro e la malattia professionale. Questa, comprende anche gli infortuni causati dall’uso di apparecchiature elettroniche. 

Inoltre, il Ministero del lavoro e le parti sociali sono concordi nello stabilire che tutta la strumentazione allo svolgimento del lavoro debba essere fornita direttamente dal datore di lavoro, a meno che le parti non decidano diversamente.

Il contratto collettivo stabilisce anche delle prerogative e dei diritti che garantscono l'inclusione e degli incentivi alla genitorialità. Questo consentirà anche alle famiglie con bambini di affrontare il lavoro agile molto più serenamente.

Il protocollo introduce anche dei nuovi incentivi fiscali e dei contributi per incrementare l’efficienza e la produttività del lavoratore, ma solo quando le parti sottoscrivono un accordo collettivo di secondo livello. 

Smart working: la nuova normativa deroga alla Legge 81/2017

Come abbiamo già detto la legge 81/2017 è stata usata ultimamente proprio per venire incontro alle esigenze dell’ultimo periodo, ma si trattava di una misura temporanea. La suddetta legge, infatti, non è adeguata a disciplinare il rapporto di lavoro in smart working, inoltre, presentava diverse lacune.

Allo stato attuale, con l’avanzare della pandemia, era naturale il mantenimento dello smart working dove possibile. Ricordiamo, infatti, che è stato grazie all’introduzione dello smart working da parte del governo Conte se molte aziende ed attività non hanno dichiarato fallimento.

Il lavoro agile, tuttavia, rischiava di non vedere la luce del 2022. Infatti, proprio il Decreto legge 34 del 2020 aveva previsto la validità del lavoro in smart working fino al 31 dicembre 2020, a meno che non venissero approvate nuove proroghe o discipline.

Infatti, a seguire è stato approvato il decreto legge 52/2021 che prorogava il lavoro agile fino al 31 dicembre 2021. 

Sempre sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è presente un avviso che chiarisce i termini e la validità dello stato d’emergenza che sappiamo essere stato rinnovato a 31 marzo 2022, quindi, chiaramente anche senza un contratto collettivo il lavoro agile sarebbe comunque rimasto in vigore.

Tuttavia, un contratto collettivo nazionale pone le basi per il futuro e ci fa ben sperare!