5 nuovi bonus in arrivo per imprese e famiglie: come richiederli

Con l'approvazione della Legge di Bilancio 2021 il Governo ha previsto alcune novità e alcune proroghe di bonus già introdotti con il decreto Cura Italia, il Decreto Rilancio e il Decreto di Agosto. Novità per quanto riguarda le cartelle esattoriali - sospese fino al 31 dicembre 2020 - e per le lauree abilitanti.

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Grazie all’approvazione della Manovra finanziaria 2021 – o Legge di Bilancio per il 2021 – il governo ha introdotto importanti novità per quanto riguarda la scuola, la cultura e la sanità. Molti i bonus confermati o prorogati (come la cassa integrazione causa Covid-19, i contributi a fondo perduto per le partite IVA, il superbonus al 110%...) sia per le famiglie sia per le imprese. Tanti gli aiuti che ancora devono arrivare a sostenere un’economia in lenta ma costante ripresa.

Sono infatti previsti altri 5 bonus che dovrebbero prendere il via grazie al finanziamento del Governo. Si tratta, nel dettaglio, del bonus assunzioni e degli sgravi fiscali previsti per le imprese che daranno lavoro a giovani under 35 anni e non solo. Sgravi fiscali e fiscalità di vantaggio anche per molte aziende del Sud Italia e previsione di bonus per le assunzioni di invalidi. Previsto, inoltre, lo stop alle cartelle esattoriali e il loro rinvio, oltre alla conferma dell’introduzione – dal mese di luglio 2021 – dell’assegno unico per i figli a carico. Quest’ultimo allargherà la platea di famiglie beneficiarie dell’attuale Assegno al Nucleo Familiare (Anf) per i figli fino a 18 anni. Importante ricordare, infine, anche gli aiuti a fondo perduto per piccole e medie imprese (già previsti dai precedenti decreti Rilancio e di Agosto) e le novità in merito alle lauree abilitanti (soltanto per alcune particolari professioni).

Con il Decreto Cura Italia, Rilancio e con il Decreto di Agosto, moltissimi aiuti avevano permesso alle famiglie e alle imprese di fronteggiare la crisi, ma quel che resta della pandemia rende ancora difficile la ripresa di molti settori produttivi. Per questo motivo, anche nella Legge di Bilancio 2021 sono stati inseriti nuovi aiuti per imprese e famiglie. Ecco quali bonus potranno richiedere le famiglie e le imprese e come si possono inviare le domande. 

Tutte le novità della Manovra finanziaria 2021 e i dettagli sui nuovi bonus sono riassunti nel seguente video.

Bonus per le imprese: decontribuzione per gli under 35

Uno dei primi bonus che il Governo ha voluto inserire nella Manovra economica per il 2021 è quello che incentiva le assunzioni dei giovani e permette al mercato del lavoro di rimanere attivo. In particolare, è stata introdotta un’agevolazione per le imprese che prevede una decontribuzione per tutte le realtà aziendali che assumeranno giovani under 35 anni. Inoltre, è previsto anche un bonus aggiuntivo per il Sud Italia.

Infatti, l’obiettivo del governo è duplice: da un lato l’esecutivo intende aumentare la platea di giovani occupati nelle aziende e dunque avvia una progressiva decontribuzione per tutte le imprese che assumeranno i giovani. Dall’altro lato, però, l’esecutivo ha voluto sostenere anche il mercato del lavoro nel Sud Italia, promuovendo le assunzioni dei dipendenti nelle aziende del Mezzogiorno. Le imprese che perseguiranno questo obiettivo potranno godere di una decontribuzione al 30% (misura già in vigore da ottobre, ma estesa ora anche per i prossimi 3 anni).

L’introduzione della decontribuzione per l’assunzione dei giovani è stata annunciata dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo attraverso i social. L’azzeramento dei contributi per gli under 35 varrà per i prossimi tre anni proprio per aumentare l’occupazione giovanile e combattere la disoccupazione. Per la fiscalità di vantaggio per otto Regioni che si trovano nel Sud Italia, invece, il ministro Giuseppe Provenzano ha voluto introdurre il taglio dei contributi al 30% per tutti i nuovi dipendenti assunti in Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Lo stanziamento di risorse per la fiscalità di vantaggio ammonta a 13,4 miliardi di euro solo nel triennio 2021-2023.  

Bonus per le piccole e medie imprese: aiuti a fondo perduto 

Tornano anche i contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese con fatturati entro certi limiti. Come previsto dal Decreto Rilancio e poi confermato dal Decreto di Agosto, infatti, i finanziamenti potranno essere richiesti dalle attività economiche o commerciali aperte al pubblico. Dapprima si trattava dell’individuazione di alcuni Comuni italiani maggiormente colpiti dalla pandemia di coronavirus, ma con la Manovra il beneficio potrebbe essere esteso ad altre realtà. L’unico requisito da attestare – secondo i due decreti sopra citati – era quello di dimostrare la perdita di almeno un terzo del fatturato durante il lockdown rispetto a quello registrato nel 2019.

La misura dell’indennizzo, comunque, variava seguendo una certa logica:

  • Importo pari al 10% in caso di ricavi superiori a 1 milione di euro,
  • Importo pari al 15% nel caso in cui i ricavi siano compresi tra 400 mila euro e un milione di euro,
  • Importo pari al 20% della differenza per coloro che hanno registrato – nel 2019 – ricavi fino a 400 mila euro.

Il massimo valore dell’importo erogabile è di 150 mila euro per le persone fisiche, mentre quello minimo è di 1.00 euro. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche, invece, l’importo minimo ammonta a 2.000 euro.

Bonus per le famiglie: assegno unico per i figli a carico

Un’altra importante novità – altrettanto attesa – è la conferma dell’introduzione dell’assegno unico per i figli a carico che partirà da luglio 2021. Si tratta di un’agevolazione rivolta a tutte le famiglie che hanno – all’interno del loro nucleo familiare – un ragazzo fino a 21 anni. Gli importi dell’assegno, inoltre, partiranno da un minimo di 50 euro e arriveranno a un massimo di 250 euro.

L’assegnazione degli importi, da quanto si apprende, potrebbe seguire il criterio di proporzionalità rispetto al reddito, oppure variare sulla base dell’età del ragazzo. Era avanzata anche l’ipotesi di erogare il bonus direttamente al figlio maggiorenne per favorirne l’autonomia. Quel che è certo è che la platea di beneficiari del bonus potrà godere dell’assegno a partire dal 1° luglio 2021.

Sono circa 12,5 milioni i bambini e ragazzi – secondo le stime dell’Istat – che saranno protagonisti di questa nuova misura. Di questi, inoltre, circa 10,1 milioni sono minorenni in casa con i genitori. Attualmente, infine, sono 4,2 milioni le famiglie beneficiare dagli assegni al nucleo familiare, l’unica agevolazione attualmente in vigore per i nuclei con al loro interno un ragazzo fino a 18 anni. Da questo beneficio, però, rimangono escluse altre 2,4 milioni di famiglie che percepiscono, invece, redditi da lavoro autonomo. Con l’assegno unico la platea di beneficiari del credito si allarga.

Stop alle cartelle esattoriali

Novità anche per quanto riguarda i pignoramenti e le cartelle esattoriali, che rimangono sospese per tutto il 2020. La novità è stata fortemente voluta dal ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Il governo, infatti, ha approvato un decreto legge – nel momento in cui veniva varato anche il nuovo Dpcm di ottobre con limitazioni alla movida e restrizioni per gli sport di contatto – che sospende – di fatto – fino al 31 dicembre 2020 la riscossione e i pagamenti delle cartelle esattoriali. Ciò riguarda, però, non solo l’invio delle nuove cartelle, ma anche il pignoramento di quelle già ricevute e la sospensione dei pignoramenti.

Con il nuovo decreto, inoltre, vengono anche allentate le rateizzazioni: il numero delle rate mancanti sale da 5 a 10, al termine delle quali viene poi negata la dilazione dei versamenti. L’agente di riscossione, infine, per smaltire tutte le cartelle esattoriali già inviate e ricevute, avrà tempo massimo 12 mesi per comunicare le eventuali sospensioni e comunicare l’inesigibilità agli enti creditori. Con la sospensione della prima parte delle cartelle, inoltre, - già scaduta il 15 ottobre scorso –, il Fisco ha perso 65,8 milioni di euro. 

Resta comunque confermato il termine ultimo entro il quale i contribuenti potranno regolarizzare i pagamenti delle rate scadute nel corso dell’anno 2019. La data entro cui pagare è fissata al 10 dicembre 2020, mentre non sono più previsti i cinque giorni di tolleranza (ex articolo 3, comma 14-bis, del decreto legge numero 119 del 2018). 

Novità per le lauree abilitanti

Il disegno di legge sulle lauree abilitanti proposto dal ministero dell’Università e della Ricerca è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Alcune professioni, quindi, potranno godere dell’eliminazione dell’Esame di Stato, come avvenuto in piena pandemia per le lauree in Medicina grazie al Decreto Cura Italia.  Come annunciato dal ministro dell’Università Manfredi, ci saranno, in particolare, tre fasi di attuazione:

  1. La prima riguarda l’abilitazione delle lauree in Psicologia, Veterinaria Odontoiatria e Farmacia. Addio al vecchio esame di Stato, ma non solo per queste materie.
  2. La seconda include, invece, riguarda geometri, agrotecnici, periti agrari e periti industriali laureati.
  3. La terza, infine, include biologi, chimici, fisici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali assistenti sociali attuari.

Gli obiettivi perseguiti dall’esecutivo sono molteplici: non solo l’agevolazione degli ingressi dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche una necessità di risposta rapida alle nuove esigenze sanitarie del Paese. Una volta eliminato l’Esame di Stato, quindi, per poter ottenere l’abilitazione sarà sufficiente svolgere il tirocinio formativo pratico-valutativo previsto da tutte le Università. Saranno necessari 30 crediti da conseguire con questo tirocinio curricolare e anche l’esame di laurea verrà modificato per comprendere tanto gli aspetti pratici legati alla professione quanto quelli teorici già presi in considerazione dell’atto della valutazione. Nelle commissioni di laurea, dunque, verranno inserite anche figure professionali selezionate dai rispettivi ordini di appartenenza.

Oltre alle lauree sopra citate, diventeranno abilitanti anche quelle istituite dal decreto riordino del Miur, ovvero:

  • Professioni tecniche per l’edilizia del territorio,
  • Professioni tecniche industriali e dell’informazione,
  • Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali.

Il Ministero della Giustizia, infine, ha posto lo stop all’introduzione delle lauree professionalizzanti per commercialisti, avvocati architetti e ingegneri.