A2A fermo sul Ftse Mib: deal con Iren difficile. Buy resta

A2A non reagisce sul Ftse Mib alle dichiarazioni del CEO che non ha escluso accordi settoriali con Iren.

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A meno di un'ora dalla chiusura delle contrattazioni odierna, la seduta prosegue senza infamia e senza lode per A2A che strappa un impercettibile segno più.

A2A inchiodato sul Ftse Mib

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un rialzo dello 0,29%, oggi si presenta a 1,7415 euro, con un frazionale progresso dello 0,06%  oltre 2,1 milioni di azioni scambiate fino ad ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 11,5 milioni.

A2A resta al palo e mostra meno forza del Ftse Mib, senza reagire alle ultime indicazioni arrivate dalla stampa.

A2A: possibili accordi settoriali con Iren

In una intervista su Quotidiano Energia, il CEO di A2A, Mazzoncini, ha sottolineato che Iren ha una governance complessa e trovare l’accordo con tutti i sindaci sarebbe difficile, ma possono esserci spazi di collaborazione su progetti specifici, in una logica industriale.

Gli ottimi rapporti con il nuovo CEO di Iren, Armani, potrebbero favorire le collaborazioni. Secondo Mazzoncini infine l’ambiente più che l’energia potrebbe essere l’area di eventuali accordi con Iren.

A2A: per l'AD un deal con Iren è complicato. La view di Equita

Secondo l’AD, l’ipotesi di una fusione A2A-Iren è complicata e potrebbe quindi avere maggiori complicanze che benefici industriali.

Valida invece l’ipotesi di collaborazioni su progetti specifici con una maggiore logica industriale e su progetti rilevanti che le 2 municipalizzate farebbero fatica a fare autonomamente.

Nonostante le indicazioni del manager di A2A, gli analisti di Equita SIM ritengono che una fusione tra le due società, anche se poco probabile, avrebbe significativo valore industriale in termini di sinergie, dimensionamento, diversificazione (anche estera) e potenziale creazione di valore.

Confermata la view positiva tanto su A2A quanto su Iren, coperti entrambi con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo rispettivamente a 1,9 e a 3,1 euro.