Rispetto al passato l'Agenzia delle Entrate non solo ha più dati a disposizione da incrociare per stanare gli evasori, ma è in possesso pure di più strumenti e soluzioni per trovare i contribuenti che non pagano le tasse.
Controlli ed accertamenti del Fisco con il Risparmiometro, quando scattano?
In particolare, l'attività di controllo e di accertamento del Fisco in genere parte dal monitoraggio dei conti correnti in presenza di situazioni anomale e quindi potenzialmente evasive. Per esempio, quando il contribuente ha troppi soldi sul conto, rispetto ai redditi dichiarati ed a quella che è la sua capacità di spesa presunta, possono scattare i controlli attraverso il cosiddetto Risparmiometro in accordo con quanto è stato riportato dal sito ultimora.news.
Risparmiometro con algoritmi sofisticati per trovare scostamenti sospetti tra entrate e uscite
In base allo scostamento tra entrate e uscite, il Fisco stana gli evasori utilizzando con il Risparmiometro degli algoritmi sofisticati che, per esempio, riescono a trovare contribuenti che guadagnano magari non più di 20.000 euro, ma che riescono a comprarsi auto, moto, imbarcazioni e pure immobili. In tal caso il FIsco andrà a presumere un reddito reale superiore a quello dichiarato annualmente. A tal fine il Fisco passa al setaccio tutto sui conti correnti, dai versamenti ai prelievi e passando per i bonifici e per i trasferimenti di denaro da e per l'estero.
Nel mirino del Risparmiometro pure gli investimenti, dalle azioni alle polizze vita
I controlli attraverso l'uso del Risparmiometro, inoltre, non sono circoscritti solo ai livelli delle giacenze in conto corrente, ma si estendono pure agli investimenti, dalle azioni alle obbligazioni societarie, e passando per i titoli di Stato, i libretti di risparmio, i buoni fruttiferi postali e le polizze vita.